Mongo95
Ominide
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Adorno critica la progressiva separazione del soggetto dalle istituzioni, evidenziando come la critica possa liberare l'individuo in una società repressiva.
  • Minima Moralia utilizza una metodologia critica per riscoprire una nuova forma di soggettività e combattere l'ideologia conservatrice.
  • L'opera sostiene che la vera emancipazione avviene attraverso una nuova teoria della conoscenza, che supera il dominio istituzionale.
  • Adorno ritiene che il pensiero filosofico moderno deve abbandonare i vecchi paradigmi per realizzare una vita autentica e giusta.
  • La critica di Adorno mira a liberare l'individuo dall'assoggettamento istituzionale e promuovere la libertà e l'eguaglianza.

Indice

  1. Interpretazione della modernità secondo Gehlen
  2. Adorno e la critica come emancipazione
  3. Minima moralia e la critica del conservatorismo
  4. La nuova etica della vita giusta
  5. L'individuo e la totalità sociale
  6. Gehlen, Adorno e la modernità disumanizzante

Interpretazione della modernità secondo Gehlen

Nella sua interpretazione della modernità, Gehlen ritiene che il soggetto inizi progressivamente a distaccarsi dalle istituzioni nel processo di interpretazione di se stesso, nell’imporsi di una visione del mondo critica che rifiuta la necessità di vincolo integrale alla società. Rinunciando al proprio compito istituzionale, gli uomini scelgono di dedicarsi ai propri interessi vitali e le istituzioni perdono ogni potere obbligante per limitarsi a funzionalità tecniche e pratiche.

Adorno e la critica come emancipazione

L’atteggiamento critico è invece considerato da Adorno (e della Scuola di Francoforte in toto, che ne fa una vera e propria teoria critica come mezzo principale per l’analisi e la riforma della società) come fondamentale per ottenere effettiva libertà nella complessa dialettica individuo-istituzioni. Nella società contemporanea del dominio repressivo, la critica non è un rischio per l’autoconservazione e sicurezza dell’uomo, ma punto di partenza per l’emancipazione. L’autocoscienza della condizione di estraniazione è la scintilla che avvia il ritorno degli uomini ad una condizione autentica.

Minima moralia e la critica del conservatorismo

La lotta contro l’ideologia conservatrice trova manifesto nell’opera-raccolta di aforismi Minima moralia (1951), in cui Adorno mette in atto una metodologia basata sul momento negativo, critico appunto, come mezzo per riscoprire una nuova forma di soggettività .

La nuova etica della vita giusta

Ciò a cui la critica del conservatorismo deve puntare, agendo all’interno delle società inumana, è il ritorno per l’uomo, ridotto a essere degradato, ad una richtiges Leben. Ma non si tratta di una questione di carattere pratico, per una sensibilità moderna che, liquidate le utopie delle grandi rivoluzioni storiche e religiose, può limitarsi solo alla prassi dell’esistenza . Piuttosto, la svolta è un compito del pensiero, in un nuovo rapporto con gli oggetti che collochi la riflessione esistenziale nell’ambito di quella particolare impossibile possibilità della negatività dialettica. La vera prassi, cioè l’autentico pensiero filosofico moderno, sta nella Aufhebung del precedente paradigma conoscitivo, una nuova teoria della conoscenza che è di per sé una nuova etica della vita giusta. L’abolizione dell’autorità del dominio può essere solo apparente, se non è seguita dall’emancipazione da ogni eteronomia, che è frutto di un ritorno alla filosofia che configura il rapporto soggetto-oggetto, oltre la differenziazione delle modalità di conoscenza, per la comprensione del soggetto come totalità, intrinsecamente contraddittoria, falsata dal livellamento del mondo amministrato delle istituzioni.

L'individuo e la totalità sociale

L’individuo dissolto, mero affidatario di una specifica funzione nell’apparato totalitario che lo reifica, non potrà mai giungere alla conquista e attuazione di quelli che erano gli autentici ideali illuministici, cioè libertà e eguaglianza . La mutilazione nella totalità sociale è il risultato ultimo ed estremo di un’idea conservatrice della realtà che assoggetta la sopravvivenza e la determinazione del Sé ad un complesso artificiale ed esterno come può esserlo l’impianto istituzionale.

Gehlen, Adorno e la modernità disumanizzante

I fondamenti dell’empirismo di Gehlen si riflettono deformati in una modernità di catastrofe disumanizzante, contro cui si scontra la convinzione di Adorno che la volontà umana è indipendente e, se adeguatamente indirizzata (ma non obbligata), possa rivolgersi al Bene assoluto, costruire qui e ora la giustizia, considerare tutte le cose dal lato della redenzione di fronte alla disperazione del mondo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Gehlen riguardo al rapporto tra soggetto e istituzioni nella modernità?
  2. Gehlen ritiene che il soggetto inizi a distaccarsi dalle istituzioni, dedicandosi ai propri interessi vitali, mentre le istituzioni perdono il loro potere obbligante, limitandosi a funzionalità tecniche e pratiche.

  3. Come Adorno e la Scuola di Francoforte vedono l'atteggiamento critico nella società contemporanea?
  4. Adorno e la Scuola di Francoforte considerano l'atteggiamento critico fondamentale per ottenere libertà, vedendolo come un punto di partenza per l'emancipazione nella dialettica individuo-istituzioni.

  5. Qual è l'obiettivo della critica del conservatorismo secondo Adorno?
  6. L'obiettivo è il ritorno dell'uomo a una vita autentica, attraverso una nuova teoria della conoscenza e un'etica della vita giusta, superando l'autorità del dominio e l'eteronomia.

  7. Qual è la critica di Adorno all'idea conservatrice della realtà?
  8. Adorno critica l'idea conservatrice che assoggetta il Sé a un complesso istituzionale esterno, portando a una mutilazione sociale e impedendo la realizzazione degli ideali di libertà e uguaglianza.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community