Concetti Chiave
- Gehlen critica la modernità e sostiene che l'individualità nasce dalla mancanza di istituzioni stabili che dovrebbero limitare le differenziazioni personali.
- Nel contesto moderno, le persone decidono autonomamente le loro relazioni sociali, favorendo l'instabilità culturale e personale.
- La psicologia individuale è vista da Gehlen come un campo eccessivamente flessibile, che promuove modelli di soggettività instabili.
- Gehlen descrive il soggetto moderno come una costruzione artificiale, guidata da pulsioni personali e confusa tra psiche e auto-rappresentazione.
- La modernità non rivela un "nuovo tipo d'uomo", ma l'espressione delle pulsioni più profonde, con implicazioni politico-culturali significative.
Indice
L'indistinzione dell'uomo delle origini
L’uomo delle origini è in una situazione antropologica di massima indistinzione del sé dal contesto culturale in cui si nasce e cresce. Fino al limite di non avere individualità ben distinta, facendo appello a canali codificati (sia sul piano comportamentale che di comprensione di sé) precisi e già predisposti.
Il conservatorismo di Gehlen
Da questo momento in poi, emerge prepotentemente il conservatorismo unilaterale di Gehlen, che unisce il suo discorso antropologico ad una spinta (e politica) critica alla modernità, esule da qualsiasi oggettività filosofica.
La psicologia individuale e la modernità
Con il diffondersi della psicologia individuale, che secondo Gehlen, se le istituzioni avessero fatto il loro lavoro, non dovrebbe nemmeno esistere, perché non si sarebbero sviluppate le differenziazioni e varietà di personalità originali dell’individuo moderno che non riesce a stabilizzarsi. Si riafferma il valore di terminologie come “carattere”, utili e possibili per spiegare la peculiarità individuali.
La soggettività contemporanea
Nel mondo tradizionale, il rapporto del singolo con se stesso è di tipo “sociale”, ora invece, nella “società disintegrata”, ciò che è da decidere in ambito relazionale spetta a noi stessi, in una varietà di possibilità non più limitata dalla stabilizzazione culturale. L’abbandono dell’individuo a se stesso, che dipende unicamente dalla fortuità delle sue caratteristica. La disciplina della psicologia individuale è talmente plastica (e sviluppata in maniera divulgativa) da poterci trovare davvero qualsiasi modello. Liberata la soggettività, si innescano al suo interno tutta una serie di fenomeno che poco utili sono, passioni individuali per l’interiorità. Una soggettività che cerca la propria stabilità direttamente in se stessa, una contraddizione di termini, per Gehlen. Il soggetto contemporaneo sarebbe di finzione, costruita a partire da proprie pulsioni e desideri, in una continua confusione tra psiche e propria rappresentazione. La situazione della contemporaneità rovescia le prospettive: la vita interiore è un campo di sorprese, nonostante avessimo gli strumenti per evitare questa deriva, ma abbiamo scelto volontariamente di aderire al senso critico illuminista che attacca tutte le possibili fonti di disciplinamento. Questo tipo d’uomo, così plastico, che nell’arco della stessa vita subisce innumerevoli mutazioni, indotto continuamente alla novità, è un tipo d’uomo funzionale al capitalismo, al consumo elevato di beni fuggevoli.
L'uomo plastico e il capitalismo
Ciò che caratterizza la modernità non è un “nuovo tipo d’uomo”, ma esce alla luce l’uomo per come è nel suo substrato pulsionale più profondo. Non si tratta più di un problema teorico, ma politico-culturale: l’uomo sta cercando di vivere rifiutando programmaticamente le istituzioni che fino a quel momento hanno sorretto il suo comportamento e la sua identità.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Gehlen sull'individualità nell'uomo moderno?
- Come si differenzia il rapporto dell'individuo con se stesso nel mondo tradizionale rispetto alla società moderna?
- Qual è il ruolo della psicologia individuale secondo Gehlen?
- In che modo la modernità influenza l'uomo secondo Gehlen?
Gehlen critica la modernità per aver sviluppato una varietà di personalità individuali che non riescono a stabilizzarsi, sostenendo che l'individualità dovrebbe essere limitata dalle istituzioni.
Nel mondo tradizionale, il rapporto era di tipo "sociale", mentre nella società moderna disintegrata, l'individuo deve decidere autonomamente in ambito relazionale, senza la stabilizzazione culturale.
Gehlen ritiene che la psicologia individuale non dovrebbe esistere se le istituzioni avessero svolto il loro compito, poiché essa permette lo sviluppo di differenziazioni e varietà di personalità.
La modernità, secondo Gehlen, non crea un "nuovo tipo d'uomo", ma rivela l'uomo nel suo substrato pulsionale, funzionale al capitalismo e al consumo di beni fuggevoli, rifiutando le istituzioni tradizionali.