Concetti Chiave
- Zenone di Elea, nato nel 489 a.C., fu un discepolo di Parmenide e rafforzò la filosofia parmenidea opponendosi a chi sosteneva la molteplicità e il cambiamento.
- Utilizzando la dialettica, Zenone dimostrava che se le cose fossero molte, sarebbero al contempo finite e infinite, creando una contraddizione logica.
- Nel paradosso dello stadio, Zenone afferma che è impossibile percorrere uno spazio infinito in un tempo finito, poiché si deve sempre attraversare metà del percorso.
- Secondo il paradosso di Achille e la tartaruga, Achille non raggiungerà mai la tartaruga perché, ogni volta che colma una distanza, la tartaruga ne percorrerà un'altra piccola porzione.
- La freccia è considerata immobile da Zenone, poiché in ogni istante occupa uno spazio pari alla sua lunghezza, rendendo il movimento impossibile nei singoli istanti.
Zenone di Elea, scolaro più giovane di 25 anni di Parmenide nasce nel 489 a.C. e muore nel 431 a.C. per essersi opposto contro un tiranno.
Si pensa che Zenone rinforza la filosofia parmenidea infatti contraddisce gli avversari che evidenziano la molteplicità e il mutamento.
La dialettica di Zenone
Zenone utilizza la dialettica cioè utilizza l’ipotesi l’affermazione dell’avversario per ricavare le conseguenze che lo compromettono, Zenone utilizza la tesi degli pitagorici ma anche quello di Anassagora con la dottrina dei “semi”. Zenone afferma che se le cose fossero molte, il numero sarebbe a un tempo, finito e infinito; finito perché devono essere né più né di quanto sono e infinite perché tra due cose ci sarà sempre uno in mezzo. Un’altra contraddizione dice che se si ammette che ogni cosa è costituito da molte unità se una unità non ha grandezza anche la cosa che compone non ha grandezza invece se l’unità ha una grandezza; la cosa che compone ha una grandezza infinita.
Paradossi contro il movimento
Ecco i paradossi di Zenone contro il movimento:
- lo stadio, secondo Zenone non è possibile arrivare da una estremità a quella opposta perché bisogna percorrere prima la sua metà poi la metà di questa metà così sarebbe impossibile percorrere uno spazio infinito in un tempo finito
- Achille e la tartaruga, secondo Zenone se Achille e una tartaruga facessero una sfida e la tartaruga ha un passo di vantaggio; la distanza tra Achille e la tartaruga non sarà mai zero perché quando Achille avrà fatto il passo precedente della tartaruga che avrà percorso un’altra piccola distanza, anche se la distanza tra i due non diventerà sempre più piccola.
- la freccia è immobile perché in ogni istante la freccia occuperà uno spazio pari alla sua lunghezza e poiché il tempo in cui la freccia si muove è costituito da singoli istanti, la freccia sarà
immobile in ognuno di questi istanti.
- masse allo stadio, Zenone dice che un oggetto o un punto si muove a una certa velocità se viene preso in considerazione un punto di riferimento immobile invece si muove al doppio della sua velocità se viene preso in considerazione un punto in movimento, quindi si genera un assurdo logico cioè la metà del tempo è uguale al doppio.
Critica di Aristotele
Però Aristotele distingue il piano della realtà con quello del pensiero infatti nella realtà Achille avrà percorso il tratto in un tempo finito perché anche se il tempo può essere suddiviso in diversi tratti ma non supereranno la distanza iniziale data. Ma nel piano del pensiero la distanza può essere aumentata o diminuita all’infinito.
Domande da interrogazione
- Chi era Zenone di Elea e quale era il suo contributo alla filosofia?
- Come Zenone affronta il concetto di molteplicità?
- Quali sono i paradossi di Zenone contro il movimento?
- Come Aristotele risponde ai paradossi di Zenone?
Zenone di Elea, nato nel 489 a.C., era un discepolo di Parmenide e rinforzava la filosofia parmenidea opponendosi alla molteplicità e al mutamento, utilizzando la dialettica per contraddire gli avversari.
Zenone utilizza la dialettica per dimostrare che se le cose fossero molte, il numero sarebbe sia finito che infinito, creando contraddizioni logiche che mettono in discussione la molteplicità.
I paradossi di Zenone contro il movimento includono lo stadio, Achille e la tartaruga, la freccia immobile, e le masse allo stadio, tutti volti a dimostrare l'impossibilità del movimento continuo.
Aristotele distingue tra il piano della realtà e quello del pensiero, affermando che nella realtà Achille può percorrere una distanza finita, mentre nel pensiero la distanza può essere infinitamente divisibile.