Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Zenone di Elea confutava le idee contrarie utilizzando la dimostrazione per assurdo, fondando così la dialettica.
  • Il metodo di Zenone dimostrava la falsità della tesi avversaria, riducendola a un paradosso per impressionare l'interlocutore.
  • Nel famoso paradosso di Achille e la tartaruga, Zenone dimostrò che Achille non può raggiungere una tartaruga, mostrando l'infinità delle divisioni spaziali.
  • Zenone usò il paradosso della freccia per sostenere che il movimento è un'illusione, poiché la freccia è ferma in ogni istante del suo volo.
  • Nelle argomentazioni contro la molteplicità, Zenone evidenziò le contraddizioni percettive, dimostrando l'inattendibilità dei sensi.

Zenone di Elea - Confutazione del movimento e della molteplicità

Vissuto tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a.C., Zenone, nella sua vita, affrontò con fermezza le confutazioni e i tentativi di ridicolizzare le idee di Parmenide. Il suo procedimento consistette nel dimostrare che gli argomenti addotti per confutare Parmenide erano ancor più contraddittori e ridicoli delle tesi che miravano a confutare, scoprendo cos’ la confutazione della confutazione, cioè la dimostrazione per assurdo.
Fu in questo modo che Zenone fondò la dialettica. Il metodo utilizzato da Zenone per le sue dimostrazioni, chiamato confutatorio, consiste nel dimostrare la falsità della tesi contraria alla propria. Esso parte dalla condizione in base alla quale per ogni posizione esiste una e una sola posizione contraria. Nella fattispecie, l’obiettivo è di ridurre al paradosso la posizione dell’avversario, in modo che l’interlocutore ne risulti impressionato. Per questa ragione Aristotele lo considerò il fondatore della dialettica.
I suoi argomenti più conosciuti sono quelli contro il movimento e la molteplicità.
Contro Parmenide, si sosteneva che un corpo potesse muoversi da un punto all’altro per giungere ad un termine stabilito. Tuttavia, per Zenone questo non è possibile. Infatti, tale corpo, prima di raggiungere la meta, dovrebbe percorrere la metà della strada che deve percorrere e, prima ancora, la metà della metà e quindi la metà della metà della metà e così via, fino all’infinito, non pervenendo mai allo zero. Famoso è anche l’argomento del “piede di Achille” che dimostra come Achille, per quanto noto per essere considerato “il pie’ veloce”, non potrà mai raggiungere la tartaruga, nota, invece per essere molto lenta. Infatti, se si ammettesse l’opposto, per assurdo, si ripresenterebbero le stesse condizioni e difficoltà dell’esempio precedente. Lo scrittore argentino Jorge Luis Borges è colui che descrive meglio di altri questo paradosso: «Achille, che rappresenta la rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo della lentezza per eccellenza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede un vantaggio di dieci metri. Mentre Achille corre i dieci metri, la tartaruga percorre un metro; mentre Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; allora, Achille percorre il decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via, fino all’infinito”. In questo modo Achille, per assurdo, non potrà mai raggiungere la tartaruga. Un altro paradosso è quello della freccia: una freccia scoccata dall’arco, che di solito, illusoriamente, si crede in movimento, in realtà è ferma. Infatti, in ciascuno degli istanti in cui è divisibile il tempo di volo, la freccia occupa sempre uno spazio identico; ciò che occupa uno spazio identico e come se fosse a riposo; per questo, se la freccia è a riposo in ciascuno degli istanti, lo deve essere anche nella sua totalità, cioè nella somma di tutti gli istanti. Tutti questi paradossi hanno lo scopo di dimostrare che la velocità che una delle proprietà essenziali del movimento non è qualcosa di oggettivo, ma di relativo e soggettivo e che quindi anche il movimento acquista un carattere relativo.

Di Zenone sono anche alcune argomentazioni per assurdo contro la molteplicità che portano in primo piano la coppia di concetti uno/molti e che di fatto negano la molteplicità. Esse si basano sul comportamento contraddittorio che hanno molte cose insieme rispetto a ciascuna o a parte di esse. Esempio: molti chicchi, cadendo fanno rumore, mentre un chicco solo non lo fa. Se l’attestazione dell’esperienza fosse veritiera, una simile contraddizione non dovrebbe esistere e un chicco dovrebbe fare rumore, ovviamente con le dovute proporzioni, come lo fanno molteplici chicchi. Questo ragionamento serve per dimostrare che i sensi (l'udito in questo caso) sono inattendibili e non possono mai condurci alla verità. Tutti questi ragionamenti di Zenone non sono dei sofismi un esempio con cui il logos, con la sua superiorità. cerca di contestare l’esperienza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il metodo confutatorio di Zenone?
  2. Il metodo confutatorio di Zenone consiste nel dimostrare la falsità della tesi contraria alla propria, riducendo al paradosso la posizione dell'avversario per impressionare l'interlocutore.

  3. Qual è il paradosso del "piede di Achille"?
  4. Il paradosso del "piede di Achille" dimostra che Achille, per quanto veloce, non potrà mai raggiungere la tartaruga lenta, poiché ogni volta che Achille copre una distanza, la tartaruga avanza di una frazione, continuando all'infinito.

  5. Come Zenone confuta il movimento con il paradosso della freccia?
  6. Zenone sostiene che una freccia scoccata, apparentemente in movimento, è in realtà ferma, poiché in ogni istante del suo volo occupa uno spazio identico, quindi è come se fosse a riposo.

  7. Qual è l'obiettivo dei paradossi di Zenone riguardo alla velocità e al movimento?
  8. L'obiettivo è dimostrare che la velocità, una proprietà essenziale del movimento, non è oggettiva ma relativa e soggettiva, conferendo al movimento un carattere relativo.

  9. Come Zenone argomenta contro la molteplicità?
  10. Zenone utilizza argomentazioni per assurdo per negare la molteplicità, evidenziando contraddizioni come il rumore prodotto da molti chicchi rispetto a uno solo, dimostrando l'inaffidabilità dei sensi.

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