Concetti Chiave
- Trasimaco di Calcedonia sostiene che la giustizia si basa sull'utile del più forte, non su principi morali universali.
- Secondo Trasimaco, le leggi riflettono gli interessi di chi detiene il potere, sia esso aristocratico o democratico.
- La giustizia consiste nell'osservanza delle leggi stabilite dai potenti, che agiscono nel proprio interesse.
- Trasimaco ritiene che le leggi non siano neutrali, ma codificano i risultati di rapporti di forza preesistenti.
- La sua visione critica suggerisce che il diritto è fondamentalmente legato alla forza e al potere.
Trasimaco di Calcedonia
Sulla linea teorica cui fanno riferimento le posizioni appena ricostruite, ma operando un’ulteriore radicalizzazione, si muove Trasimaco di Calcedonia. Nato nel 459 a.C. a Calcedonia, in Bitinia (Asia Minore), egli è un abile oratore ed esercita la sua attività ad Atene, durante la guerra del Peloponneso. Trasimaco ci è particolarmente noto grazie alla presentazione di Platone nel I libro della Repubblica, in cui viene presentato come un sofi sta di primissimo livello, grande avversario di Socrate.
La giustizia secondo Trasimaco
Secondo Trasimaco la giustizia consiste effettivamente nell’osservanza delle leggi; giusto, dunque, è fare ciò che nei vari Stati le leggi prescrivono, anche se, osserva Trasimaco, questo è solo il primo passo verso la comprensione della natura della giustizia. Infatti, a stabilire di volta in volta che cosa sia giusto, ossia a formulare le norme giuridiche, è sempre il più forte (il più ricco, il più potente o semplicemente la maggioranza).
Il potere e la legge
Dunque, chi detiene il potere (in quanto è il più forte) decide che cosa sia giusto e lo fa nel proprio esclusivo interesse. Si comprende così la celebre tesi di Trasimaco secondo la quale la giustizia non è altro che «l’utile del più forte». Di conseguenza, se in una determinata città i più forti sono gli aristocratici, costoro stabiliranno delle leggi a proprio vantaggio, ossia delle leggi di carattere aristocratico; ma la medesima situazione si determina in un regime democratico, dove la maggioranza, che detiene il potere, emanerà normative di stampo democratico al solo scopo di conservare e rafforzare il proprio potere. Il diritto dunque, secondo Trasimaco, si fonda in realtà sulla forza, ossia sul potere e le leggi non possiedono un carattere neutrale rispetto ai conflitti: questa convinzione è un’ingenuità intollerabile, oltre che una profonda falsità; la legge infatti non regola i conflitti, ma si limita a codificare il risultato di rapporti di forza reali.
Domande da interrogazione
- Chi era Trasimaco e quale era la sua visione della giustizia?
- Come Trasimaco definisce la giustizia in relazione alle leggi?
- Qual è la critica di Trasimaco riguardo alla neutralità delle leggi?
Trasimaco di Calcedonia era un abile oratore nato nel 459 a.C. e noto per la sua posizione radicale sulla giustizia, che considerava come l'utile del più forte, secondo la presentazione di Platone nella Repubblica.
Trasimaco sostiene che la giustizia consiste nell'osservanza delle leggi, ma sottolinea che queste leggi sono stabilite dal più forte, ossia da chi detiene il potere, per il proprio interesse.
Trasimaco critica l'idea che le leggi siano neutrali nei conflitti, affermando che esse codificano solo il risultato dei rapporti di forza reali e servono a conservare il potere di chi le emana.