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Concetti Chiave

  • Lo stoicismo descrive l'universo come infinito, formato da cosmo e vuoto, con una struttura gerarchica dove la terra è al centro, circondata da strati di aria e fuoco.
  • Il cosmo segue cicli di distruzione e rinascita, iniziando e terminando nel fuoco, con la palingenesi che porta a un nuovo cosmo, rendendo la sostanza eterna ma la forma ciclica.
  • Il logos o pneuma è il principio unitario che governa l'universo, coincidente con Zeus, e si manifesta in tutte le cose, con l'uomo che occupa una posizione privilegiata grazie alla sua anima connessa al pneuma.
  • Gli stoici credono che vivere secondo natura, ovvero il logos, porti virtù e felicità, contrastando l'idea epicurea del piacere come equilibrio e considerando le passioni malattie dell'anima da estirpare.
  • Gli stoici negano l'esistenza del "caso", vedendo il destino come inevitabile e influenzato da forze superiori, con Crisippo che sviluppa l'idea del libero arbitrio all'interno di questo determinismo.

Indice

  1. La struttura dell'universo stoico
  2. Il ciclo eterno del cosmo
  3. Il logos e la corporeità
  4. La posizione dell'uomo nella natura
  5. La morale stoica e il logos
  6. Il male e l'intellettualismo socratico
  7. Il caso e il destino secondo gli stoici

La struttura dell'universo stoico

Lo Stoicismo: fisica e cosmologia.

Per gli stoici l’universo è infinito formato dal cosmo e dal vuoto. Il cosmo comprende il cielo,la terra gli uomini ecc ecc e presenta una costituzione gerarchica:gli elementi pesanti come l’acqua e la terra tendono a compattarsi verso il centro(come Aristotele). La terra è al centro del cosmo ed è circondata da uno strato d’aria e uno di fuoco. Gli astri e i pianeti sono di natura ignea (viventi e dotati di intelligenza) ed il più importante è il sole chiamato anche Cleante

Il ciclo eterno del cosmo

Il cosmo è iniziato in un determinato tempo e finirà in un determinato tempo. Tutto ha origine dal fuoco che si differenzia poi in aria terra e acqua grazie alle quali mescolanze nascono i semi primordiali che danno origine a tutte le cose che vivono in un equilibrio cosmico. Questo equilibrio però è destinato a finire arrivando ad un punto critico quando tutto diventerà di nuovo fuoco. Sarà un fuoco distruttore che da luogo alla configurazione universale al termine della quale si avrà nuovamente solamente fuoco sfuso nello spazio infinito. A ciò seguirà la Palingenesi da cui nascerà un nuovo cosmo. Per questo il cosmo è eterno per quanto riguarda la sostanza ma è sottoposto a cicli di distruzione-nascita per quanto riguarda la forma.

Il logos e la corporeità

Il logos o pneuma è il principio unitario che regola l’universo. Gli stoici volevano coglierne l’essenza senza concepirlo con forme trascendenti. Per loro l’unico piano dell’essere è la corporeità infatti ciò che è è ciò che subisce o fa un azione e solo ciò che è corpo puo farlo. Il pneuma non è altro che la definizione fisica del logos ed entrambi coincidono con Zeus.

Il cosmo è retto da una Provvidenza Divina che va intesa come l’operare della razionalità divina. Questa definizione finalistica si trova nell’atomismo epicureo. Infatti una delle principali critiche poste dagli stoici ad epicuro è proprio l’inserimento del Clinamen che da una spiegazione dei movimenti privi di causa delle cose.

La posizione dell'uomo nella natura

L’uomo occupa una posizione privilegiata nella concezione stoica della natura. Infatti, seguendo un ordine gerarchico il logos si manifesta in tutte le cose esistenti in diverse gradazioni. Alla base troviamo le sostanze inorganiche dove il logos si manifesta in piccole proporzioni giusto per tenere l’unità dei corpi. Man mano che si sale si passa dagli animali le piante fino all’uomo dove il logos si manifesta quasi del tutto quasi come nella divinità. Ciò determina la visione che l’uomo è superiore alle specie che si trovano più in basso in questa scala gerarchica. L’uomo è composto da anima e corpo e non si possono separare e l’anima del corpo è parte dell’anima del mondo(pneuma).

L’anima è un tutt’uno e nonostante ciò gli stoici distinguono varie funzioni: una nel cuore EGEMONICO e altre 7 parti periferiche (i 5 sensi l’apparato generativo e quello vocale)

La morale stoica e il logos

La morale di tutto è corrispondente alla natura(quindi il logos). Quindi vivere bene significa in modo conforme alla natura. Quindi virtù e felicità consistono in una vita coerente rispettando i comandi della natura e dalla ragione.

La distinzione con epicure è che epicuro aveva trovato questo equilibrio nel Phatos ossia il piacere, mentre gli stoici dicono che il piacere è esterno al campo della razionalità.

GHli stoici invece sono guidati in questo dal concetto di “attrazione”. Tutti gli uomini sono attratti da ciò che giova loro mentre naturalmente ciò che li danneggia non li attrae. Quindi se l’individuo è cresciuto con una adeguata educazione diveine capace di operare riflessivamente e e scegliere in vista del bene. Proprio la scelta è il Logos stesso.

Il male e l'intellettualismo socratico

Quindi il male da dove nasce? Gli stoici pensano che il male segua “l’intellettualismo socratico ossia sono una perversione del logos. Quando non si comprende il logos nella propria essenza si può scambiare la passione con il bene e le passioni sono delle vere e proprie malattie dell’anima che bisogna non curare ma estirpare con l’apatia.

Quindi esistono vari comportamenti: agli estremi esistono le azioni moralmente perfette e quelle assolutamente viziose ed errate. Nel mezzo di esse esistono azioni medie coincidenti con la maggior parte dei comportamenti dell’individuo. Le azioni positive seguono una certa gradazione che va misurata in base alla purezza dell’azione stessa.

Il caso e il destino secondo gli stoici

Inoltre secondo gli stoici non esiste il “caso” (teoria che veniva spiegata da epicure nel clinamen).

Per essi il caso non è altro che un termine usato per definire quei fenomeni di cui non si riesce a dare spiegazione. Per questo secondo gli stoici l’uomo non poteva sfuggire al proprio destino, in un certo senso le sue azioni erano ormai influenzate tute dall’alto. E proprio questo che portò molti stoici a formulare nuove ipotesi che portarono Crisippo a formulare la teoria del “libero arbitrio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione stoica dell'universo e del cosmo?
  2. Gli stoici vedono l'universo come infinito, composto dal cosmo e dal vuoto. Il cosmo ha una struttura gerarchica con la terra al centro, circondata da aria e fuoco, e gli astri sono di natura ignea e intelligenti.

  3. Come gli stoici interpretano il concetto di logos o pneuma?
  4. Il logos o pneuma è il principio unitario che regola l'universo, coincidente con Zeus. È visto come corporeo, poiché solo ciò che è corpo può agire o subire azioni.

  5. Qual è la posizione dell'uomo nella gerarchia naturale secondo gli stoici?
  6. L'uomo occupa una posizione privilegiata, con il logos che si manifesta quasi completamente in lui, rendendolo superiore alle altre specie nella scala gerarchica.

  7. Come definiscono gli stoici la virtù e la felicità?
  8. Per gli stoici, virtù e felicità consistono in una vita conforme alla natura e alla ragione, in contrasto con Epicuro che vedeva il piacere come equilibrio.

  9. Qual è la visione stoica del male e del libero arbitrio?
  10. Gli stoici vedono il male come una perversione del logos e le passioni come malattie dell'anima da estirpare. Non credono nel caso, ma Crisippo ha formulato la teoria del libero arbitrio per spiegare il destino umano.

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