elenavalentina
Sapiens
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Concetti Chiave

  • "So di non sapere" di Socrate è una critica ai sofisti che presumevano di possedere la conoscenza.
  • Il non sapere è per Socrate un punto di partenza per la filosofia, non un arresto.
  • L'affermazione invita a conoscere e imparare, promuovendo la ricerca della vera sapienza.
  • La consapevolezza della propria ignoranza stimola l'indagine e la crescita personale.
  • Il dialogo socratico nasce dalla necessità di esplorare e interrogarsi continuamente.

Indice

  1. La frase di Socrate
  2. Critica ai sofisti
  3. Il significato del non sapere
  4. Interpretazioni della filosofia socratica
  5. La consapevolezza come stimolo

La frase di Socrate

"So di non sapere" è la celeberrima frase di Socrate, banale a prima vista, sottovalutata, ma in realtà ricca di significato e spunto di riflessione.

Critica ai sofisti

E' innanzitutto un' aspra critica rivolta contro i sofisti, che presumevano di sapere, di essere dei filosofi e dententori di cultura e sapienza, ma che in realtà non avevano colto il vero valore della filosofia.

Il significato del non sapere

Il non sapere è un punto di partenza per la filosofia di Socrate e non una fine, un punto di arresto.

Interpretazioni della filosofia socratica

Chi ha interpretato in chiave scettica tale affermazione, infatti, non ha compreso il significato dell'intera filosofia e del dialogo socratico. Se infatti può essere considerata valida un'interpretazione agnostica in campo ontologico e cosmologico, altrettanto non può essere in campo etico e morale.

La consapevolezza come stimolo

Socrate infatti sa bene dove vuole partire: la consapevolezza di non sapere è un invito a conoscere, ad indagare, a imparare, per conquistare la vera sapienza. Non soffoca dunque la ricerca, ma ne apre le strade. Solo infatti chi è consapevole della propria ignoranza ha uno stimolo ad andare avanti nella ricerca; viceversa chi crede di sapere ogni cosa (per esempio i sofisti), non indaga, non sperimenta, non si domanda e perciò rimane fermo, immobile, statico. Da qui Socrate può incominciare il suo dialogo, "dia legon", la sua ricerca filosofica.

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