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Concetti Chiave

  • Senofane è noto per la sua critica all'antropomorfismo della religione olimpica, mettendo in discussione la rappresentazione umana degli dei.
  • Propone che ogni specie rappresenterebbe gli dei con caratteristiche simili a sé stessa, come dimostrato dall'esempio di buoi, cavalli e leoni.
  • Sostiene l'esistenza di un solo dio, un essere unico e immutabile, che governa tutto con la forza della mente.
  • L'influenza di Senofane si riscontra più nella cultura filosofica che nelle idee religiose, avvicinandolo ai filosofi ionici piuttosto che alla scuola eleatica.
  • Aristotele e altri studiosi dibattono sulla sua classificazione, vedendolo come un precursore dell'unità del reale nella filosofia.

Indice

  1. Senofane e la scuola eleatica
  2. Critica all'antropomorfismo
  3. Influenza filosofica di Senofane

Senofane e la scuola eleatica

Del poeta Senofane, nato probabilmente intorno al 570 a.C., originario dell’Asia Minore (Colofone) ma impegnato a lungo in viaggi nell’Occidente greco ed italico, si è a lungo parlato come del precursore della “scuola eleatica” (dalla città greca di Elea, al confine fra la Basilicata e la Campania). Alcuni, invece, sostengono che sarebbe più appropriato collocarlo tra i pensatori ionici.

Critica all'antropomorfismo

Il poeta ionico è importante, nella storia della filosofia, anzitutto per la critica rivolta all’antropomorfismo della religione olimpica, cioè alla rappresentazione della divinità in forma umana, con tutti i vizi e le passioni degli uomini. Afferma Senofane che anche i buoi, i cavalli e i leoni, se sapessero disegnare, rappresenterebbero gli dei simili a loro stessi, cioè come buoi, cavalli o leoni. E gli Etiopi — aggiunge — raffigurano i loro dei come neri e col naso camuso, mentre i Traci li rappresentano con gli occhi azzurri e i capelli rossi. In realtà c’è un solo dio, afferma Senofane. Egli è un essere unico, mai generato, immortale e immobile, che tutto intero vede, pensa, ode e che riesce a scuotere, a produrre e a governare ogni cosa senza fatica, con la sola forza della sua mente.

Influenza filosofica di Senofane

Tale idea del divino (sia pure appena abbozzata, nei frammenti a noi giunti) sembra avere influito non tanto sulle idee religiose quanto sulla cultura filosofica dell’epoca. Perciò Aristotele ritiene questo poeta, in quanto assertore della tesi dell’unità del reale, l’iniziatore della filosofia eleatica. Questa, però, è solo una congettura. Manifesto è invece l’impegno critico di Senofane contro la cultura religiosa tradizionale, ragione per cui egli appare — ad alcuni studiosi — vicino non a Parmenide (fondatore della scuola di Elea) ma ai filosofi di Mileto, per i quali il divino non era costituito da questo o quel dio che si rivelava agli uomini (come si pretendeva facessero gli dei olimpici), ma si identificava con la natura stessa e il principio da cui si genera.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la critica principale di Senofane nei confronti della religione olimpica?
  2. Senofane critica l'antropomorfismo della religione olimpica, che rappresenta le divinità in forma umana con vizi e passioni umane. Egli sostiene che se animali come buoi o cavalli potessero disegnare, raffigurerebbero gli dei simili a loro stessi.

  3. Come descrive Senofane la natura del divino?
  4. Senofane descrive il divino come un essere unico, mai generato, immortale e immobile, che vede, pensa e ode tutto, e che governa ogni cosa con la sola forza della sua mente, senza fatica.

  5. Qual è l'influenza delle idee di Senofane sulla filosofia dell'epoca?
  6. Le idee di Senofane sembrano aver influenzato più la cultura filosofica che le idee religiose dell'epoca. Aristotele lo considera l'iniziatore della filosofia eleatica per la sua tesi sull'unità del reale, anche se alcuni studiosi lo avvicinano ai filosofi di Mileto per la sua visione del divino come principio naturale.

Domande e risposte

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