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Concetti Chiave

  • Senofane, importante pensatore della scuola di Colofone, critica l'antropomorfismo delle divinità, proponendo una visione di unicità e perfezione del divino.
  • Ritiene che la rappresentazione degli dei come simili agli uomini sia frutto di superstizione e paura, sottolineando la necessità di una divinità unica e immutabile.
  • Senofane anticipa concetti filosofici successivamente sviluppati da Aristotele e Platone, elevando il pensiero sopra la forza fisica.
  • La sua visione critica della società emerge nel frammento in cui valorizza la "sofia" rispetto alle abilità fisiche, ritenendo il sapere più nobile della forza.
  • La città di Colofone perde importanza dopo le minacce persiane, ma Senofane continua a diffondere la cultura ionica in Magna Grecia, influenzando il pensiero filosofico dell'epoca.

Scuola di Colofone e Senofane

Mentre Anassimene era in vita, la paura per gli scontri con i Persiani aveva reso insicure le coste della Grecia, quindi Mileto, trovandosi sulla costa anatolica, perde importanza e ricchezza derivante dai commerci. Il suo posto è preso inizialmente da Colofone, più a nord, ma lo rimane per poco: il prestigio della città è dovuto alla presenza di un importante pensatore Senofane, nato intorno al 570 e morto lontano nel 475.

Intorno al 545 la situazione precipita e Senofane girovaga per l’Ellade e giunge anche in Magna Grecia, ad Elea, e Siracusa, dove viene acclamato come il nuovo poeta della cultura ionica. Elea darà vita ad un’importante scuola filosofica. Senofane presenta dei punti che lo accomunano alla scuola di Mileto, e ha condotto ricerche di tipo fisico e geografico, e ricerca l’archè, ritrovandola nella terra, che è un principio fisico ma anche divino, che pullula di vita, ma senza spiegare i singoli elementi. Critica fortemente l’antropomorfismo attribuito agli dei: secondo Senofane infatti dalla superstizione e dalla paura nasce la rappresentazione antropomorfa delle divinità. Secondo lui infatti è l’uomo che da un’immagine simile a se per entrare in contatto con la divinità, nella speranza di allontanare le sciagure da se stessi. In realtà la divinità può essere solo ed esclusivamente unica e può presentarsi come pensiero, non può essere generata ne soggetta ai mutamenti, e quindi eterna, immortale, onnisciente, onnipotente e non può essere frammentata e molteplice perché più divinità non sono più divinità, infatti ciò che rende l’essere divino perfetto è l’unicità, poiché più divinità limitano le altre, non rendendole perfette. In questo modo Senofane anticipa alcuni concetti poi ripresi e sviluppati da Aristotele e Platone. Inoltre Senofane sottolinea come sia blasfema la rappresentazione delle divinità quando si attribuisca loro un agire uguale a quello degli uomini, spesso addirittura moralmente riprovevole, e che per essere attribuito alle divinità come esempio.

“Se qualcuno, la dove è il santuario di Zeus presso le correnti del Pisa in Olimpia, vincesse o per la velocità delle gambe o al pentathlon o alla lotta o affrontando il doloroso pugilato o quella terribile gara che chiamano pancrazio, certo apparirebbe più glorioso agli occhi dei cittadini e ai giuochi avrebbe il posto di onore e la città gli offrirebbe il vitto a spese pubbliche e un dono che per lui sarebbe il cimelio; oppure otterrebbe tutto questo, anche se vincesse alla corsa con i carri, senza esserne degno come sono degno io: vale più il nostro sapere (sofia) che non la forza fisica degli uomini e dei cavalli. Bene irrazionale è questa valutazione e non è giusto apprezzare di più la forza che non il benefico sapere.”
da Senofane
In questo frammento emerge la posizione di Senofane nei confronti del giudizio comune spesso cieco e che non sa rettamente giudicare, attribuendo più importanza alla forza fisica che non al pensiero che invece è ciò che realmente nobilita l’uomo.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la critica principale di Senofane riguardo alla rappresentazione delle divinità?
  2. Senofane criticava l'antropomorfismo attribuito agli dei, sostenendo che la rappresentazione antropomorfa delle divinità nasce dalla superstizione e dalla paura. Egli credeva che la divinità dovesse essere unica, eterna, immortale, onnisciente e onnipotente, e non frammentata in più divinità.

  3. Qual è l'archè secondo Senofane e come lo interpreta?
  4. Senofane identifica l'archè nella terra, considerandola un principio fisico ma anche divino, che pullula di vita. Tuttavia, non spiega i singoli elementi, ma vede la terra come un'entità vivente e divina.

  5. Come si posiziona Senofane rispetto al valore della forza fisica e del sapere?
  6. Senofane ritiene che il sapere (sofia) sia superiore alla forza fisica. Critica il giudizio comune che attribuisce più importanza alla forza fisica, sostenendo che il pensiero è ciò che realmente nobilita l'uomo.

  7. In che modo Senofane ha influenzato i pensatori successivi come Aristotele e Platone?
  8. Senofane ha anticipato concetti che sono stati poi ripresi e sviluppati da Aristotele e Platone, come l'idea di una divinità unica e perfetta, non soggetta a mutamenti e non frammentata in più divinità.

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