Concetti Chiave
- La scuola pitagorica nel VI secolo a.C. era una scuola filosofica con rigide regole, simile a una setta religiosa, che richiedeva un tirocinio per l'ingresso.
- Pitagora, nato a Samo, fonda la scuola a Crotone e partecipa alla vita politica locale, ma si trasferisce a Metaponto a causa di tensioni politiche.
- I pitagorici consideravano i numeri interi come elementi fondamentali, con leggi numeriche che spiegavano il mondo fisico e morale.
- La struttura opposta dei numeri dispari e pari rifletteva diverse dualità del mondo, come luce-tenebre e buono-cattivo.
- Alcuni numeri avevano significati simbolici specifici, come il 5 per il matrimonio e il 7 per l'opportunità, con un valore mistico associato.
Indice
La scuola pitagorica e la sua disciplina
Ci troviamo nel VI secolo a.C., dove la scuola pitagorica rappresentava una vera e propria scuola filosofica, ritenuta quasi come una setta religiosa, perché imponeva una ferrea disciplina, di fatti per poter entrare nella scuola bisognava superare un tirocinio. La scuola accoglieva anche le donne, alle quali era riservato il modo di gestire una casa.
Pitagora e la sua influenza politica
Pitagora nasce a Samo nel 570 a.C., a 40 anni si trasferisce nella Magna Grecia a Crotone in Calabria, fonda la scuola pitagorica e si inserisce nella vita politica della città, in particolare nel partito aristocratico. Una sommossa provocata dai democratici lo ha costretto a trasferirsi a Metaponto.
Il significato dei numeri per i pitagorici
Con il termine ‘numero’, i pitagorici intendevano solo i numeri interi. Li consideravano come dei puntini circondati da uno spazio vuoto.
Le leggi della formazione dei numeri venivano considerate leggi della formazione delle cose e in esse si trovava la ragione del mondo fisico e morale.
Le opposizioni e il cosmo pitagorico
La più importante delle leggi era costituita dall’opposta struttura dei numeri dispari e pari. L’antitesi dispari-pari veniva assunta a principio di una serie di altre nove posizioni che spezzano il mondo in due: limitato-illimitato; uno-molti; destra-sinistra; maschio-femmina; quadrato-ovale; luce-tenebre; diritto-curvo; buono-cattivo; immobile-mobile. Una di queste nove opposizioni avevano un carattere fisico come quello luce-tenebre da cui scaturiva la raffigurazione del cosmo come costituito da un fuoco centrale immerso in una estensione illimitata di nebbia; altre invece avevano un preciso carattere morale.
Il valore simbolico dei numeri
Questa presenza di significati multipli dava ai numeri in generale e ad alcuni in particolare un vero e proprio valore magico-simbolico.
Così il numero 5 rappresentava il matrimonio, essendo la somma del primo numero pari e del primo numero dispari.
Pitagora salta il numero 1 perché era considerato parimpari, perché serve a generare sia i numeri pari sia i numeri dispari.
Il numero 4 e il numero 9 venivano identificati come simboli della giustizia, mentre il numero 7 veniva associato al simbolo dell’opportunità.
Il numero 7 e il suo significato
Al numero 7 si attribuisce un significato speciale, etico e fisico; ad esempio 7 sono i vizi capitali, 7 sono le opere di misericordia. Il carattere mistico delle ricerche matematiche costituì un notevole impulso al loro sviluppo, e allo stesso tempo un impedimento del loro caratterizzarsi.
Domande da interrogazione
- Qual era la struttura e l'importanza della scuola pitagorica nel VI secolo a.C.?
- Qual era il significato dei numeri per i pitagorici?
- Come venivano interpretate le opposizioni numeriche dai pitagorici?
La scuola pitagorica era una scuola filosofica con una disciplina rigorosa, simile a una setta religiosa. Accoglieva anche le donne e richiedeva un tirocinio per l'ammissione. Era importante per la sua influenza politica e per le sue teorie numeriche.
I pitagorici consideravano i numeri interi come puntini circondati da spazio vuoto, con leggi che spiegavano la formazione delle cose e del mondo fisico e morale. I numeri avevano significati simbolici e magici, come il numero 5 per il matrimonio e il numero 7 per l'opportunità.
Le opposizioni numeriche, come dispari-pari, erano principi che dividevano il mondo in coppie di opposti, sia fisici che morali, come luce-tenebre e buono-cattivo. Queste opposizioni davano ai numeri un valore simbolico e mistico.