Anna___04
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Concetti Chiave

  • Pirrone è considerato il primo filosofo scettico, simile a Socrate, e non ha lasciato scritti.
  • Lo scetticismo si basa sull'idea che tutte le cose siano indistinguibili, promuovendo l'assenza di opinioni.
  • L'epistemologia, introdotta da Pirrone, studia i limiti della conoscenza, mettendo in dubbio la possibilità di acquisire la verità.
  • L'etica scettica mira all'imperturbabilità, ottenibile eliminando tutte le opinioni personali.
  • Arcesilao e Carneade, figure dell'Accademia ellenistica, criticano la possibilità di conoscenza certa, opponendosi agli stoici.

Nell’ambito della filosofia ellenistica una figura simile a quella di Socrate è quella di Pirrone. Pirrone è considerato il primo filosofo scettico e, come Socrate, non scrive nulla. La parola scetticismo significa ricerca, ma il filosofo scettico non è colui che ricerca la verità, bensì colui che non sa se la ricerca condurrà o meno alla verità. Lo scetticismo si basa su tre cardini:

-tutte le cose sono indistinguibili e non sono vere né false;

-bisogna restare senza opinioni;

-gli uomini che riescono a farlo avranno come beneficio l’assenza di parola e la liberazione dal turbamento.

Indice

  1. Pirrone e l'epistemologia
  2. Etica scettica e accademia ellenistica

Pirrone e l'epistemologia

Pirrone è il primo a introdurre l’epistemologia, ovvero quella disciplina che studia i limiti della conoscenza. Mentre Socrate, pur sapendo di non sapere, non esclude che la felicità possa essere conosciuta, Pirrone mette in dubbio che le cose siano conoscibili.

Etica scettica e accademia ellenistica

Mentre l’etica dei filosofi precedenti aveva come parole chiave virtù e giustizia, l’etica scettica è finalizzata all’imperturbabilità, che si può ottenere spogliandosi di tutte le opinioni.

Argomentazioni di tipo scettico vengono coltivati nell’Accademia ellenistica, e abbiamo due personaggi principali: Arcesilao e Carneade, che contestano la possibilità di acquisire delle conoscenze certe. Essi a questo proposito criticano il criterio di verità degli stoici, in quanto non si può raggiungere una conoscenza sicura altrimenti si verrà condannati alla sospensione del giudizio.

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