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Concetti Chiave

  • Pirrone fonda lo scetticismo, proponendo l'atarassia come scopo della filosofia e sostenendo l'impossibilità di una conoscenza oggettiva.
  • Arcesilao introduce l'idea che la conoscenza del mondo si basi su opinioni probabili, piuttosto che su certezze assolute.
  • Carneade modera lo scetticismo di Pirrone, suggerendo un criterio empirico per guidare i comportamenti attraverso ragionamenti persuasivi.
  • Sesto Empirico promuove la sospensione del giudizio sulla verità oggettiva, affidandosi a rappresentazioni fenomeniche e criteri pratici.
  • La filosofia scettica si oppone al dogmatismo, ritenendo insostenibili e fallaci tutte le dottrine filosofiche.

Indice

  1. Le basi dello scetticismo
  2. Pirrone e la filosofia della felicità
  3. Arcesilao e Carneade: opinioni e criteri
  4. Sesto Empirico e l'epoche

Le basi dello scetticismo

Lo scetticismo è rappresentato da Pirrone,Arcesilao,Carneade e Sesto Empirico.

Pirrone e la filosofia della felicità

Pirrone è il fondatore della scuola, condivide con epicurei e stoici l’idea che la filosofia debba ricercare i modi per affrontare i problemi dell’esistenza al fine di raggiungere la felicità che si identifica con la atarassia ( imperturbabilità ); non condivide il carattere dogmatico e dottrinario delle “filosofie della felicità”, inoltre ritiene che sia impossibile qualsiasi conoscenza oggettiva della realtà e pertanto occorre dubitare delle certezze e disporsi nell’atteggiamento di Epochè ( sospensione del giudizio ) che conduce il saggio alla afasia (liberazione dal linguaggio ) e quindi alla atarassia. Pirrone ritiene anche che ogni dottrina filosofica sia insostenibile e fallace.

Arcesilao e Carneade: opinioni e criteri

Arcesilao afferma che la conoscenza del mondo consiste soltanto in opinioni probabili.

Carneade attenua lo scetticismo radicale di Pirrone e indica un criterio empirico per guidare i comportamenti ossia dare l’assenso al ragionamento che soggettivamente appare più persuasivo.

Sesto Empirico e l'epoche

Sesto Empirico sostiene che il saggio debba fare epoche sulla verità oggettiva e basarsi unicamente sulle rappresentazioni fenomeniche delle cose e comportarsi sulla base di determinati criteri pratici.

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