madison_al_smith_
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I pluralisti, Empedocle, Anassagora e Democrito, si oppongono ai monisti sostenendo che la realtà si basa su più principi fondamentali.
  • Essi credono che l'essere e il divenire coincidano, fondendo le concezioni di Parmenide ed Eraclito.
  • Tutti i corpi conosciuti sono materialisti e costituiti da aggregazioni di elementi, ribaltando il pensiero di Parmenide.
  • I pluralisti propongono una teoria della realtà simile a quella chimica, dove gli elementi formano composti mutevoli.
  • Gli elementi sono eterni e immutabili, mentre i composti, essendo divenire, cambiano e non restano mai uguali a se stessi.

Pluralisti - Empedocle, Anassagora e Democrito

I pluralisti sono tre: Empedocle, Anassagora e Democrito. Essi vengono contrapposti a Parmenide, poiché quest'ultimo sosteneva l'esistenza solo dell'essere, inoltre i suoi seguaci, gli eleati, venivano chiamati anche monisti, dal momento che credevano che la realtà fosse solo una e che coincidesse con l'essere. I pluralisti invece, credevano che la realtà si basasse su più principi, quindi su più archè, quindi gli arcai.

La loro soluzione è la prima che ha una sua sensatezza scientifica. La prima cosa da dire è che per i pluralisti l'essere e il divenire coincidono, sono la stessa cosa, quindi l'opposto di quella che era la concezione di Parmenide, o meglio la fusione della sua concezione con quella di Eraclito. Tutti i corpi esistenti, che noi conosciamo tramite i sensi, sono fatti di materia. Essi, quindi, sono materialisti e non sono metafisici, non sono spiritualisti. Questo è un po' il ribaltamento del pensiero di Parmenide, che credeva che ciò che è perfetto è tutto ciò che non è fatto di materia e ciò che non è fatto di materia non esiste.
Tutti i corpi sono aggregazioni di più elementi, di più principi. Abbiamo quindi la prima teoria che verrà esplicitata dai chimici. Quindi la realtà è fatta apparentemente di 2 cose: degli elementi (i principi) e i composti, proprio come il rapporto atomo-molecola: la molecola non esiste senza gli atomi e non la possiamo quindi conoscere senza di essi. I composti sono fatti di elementi, quindi essi mutano, sono il divenire, variano sempre, perché nascono, muoiono e in mezzo non rimangono mai identici a se stessi.
Riassumendo quindi: tutto ciò che è essere è ciò che è percepito dai sensi, è fatto di materia ed è un aggregato di elementi semplici, e questo composto è il divenire, perché nasce, muore e in mezzo subisce un cambiamento, quindi è impossibile che rimanga sempre identico a se stesso; è il contrario dell'iniziale archè.
I composti non sono immutabili, variano sempre, invece i singoli elementi, i componenti, sono sempre identici a se stessi e hanno le stesse caratteristiche dell'essere di Parmenide: sono perfetti, immutabile ed eterni.

Domande da interrogazione

  1. Chi sono i pluralisti e come si differenziano dai monisti?
  2. I pluralisti sono Empedocle, Anassagora e Democrito, e si differenziano dai monisti, come Parmenide e i suoi seguaci, perché credono che la realtà si basi su più principi, mentre i monisti credono che la realtà sia unica e coincida con l'essere.

  3. Qual è la concezione dei pluralisti riguardo all'essere e al divenire?
  4. Per i pluralisti, l'essere e il divenire coincidono e sono la stessa cosa, in contrasto con la concezione di Parmenide. Essi vedono la realtà come un aggregato di elementi materiali che mutano e variano, rappresentando il divenire.

  5. Come i pluralisti vedono la composizione dei corpi esistenti?
  6. I pluralisti vedono i corpi esistenti come aggregazioni di più elementi o principi, simili al rapporto atomo-molecola. I composti sono fatti di elementi e mutano nel tempo, mentre i singoli elementi sono immutabili, perfetti ed eterni, simili all'essere di Parmenide.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community