Steph_B
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Concetti Chiave

  • Platone è un filosofo greco di spicco, noto per aver fondato l'Accademia ad Atene e per le sue opere scritte in forma di dialogo che esplorano la conoscenza e la filosofia socratica.
  • I miti di Platone servono a spiegare concetti complessi in modo accessibile, utilizzando racconti fantastici per esplorare idee filosofiche che superano la semplice ragione.
  • Platone sostiene l'immortalità dell'anima e descrive l'amore come un desiderio di bellezza e perfezione, rappresentato attraverso miti come quello della biga alata.
  • Nel suo stato ideale, descritto ne "La Repubblica", Platone immagina una società giusta governata dai filosofi, con classi sociali distinte che riflettono le parti dell'anima umana.
  • I gradi della conoscenza in Platone sono illustrati attraverso il mito della caverna, distinguendo tra conoscenza sensibile e razionale, con la ragione che porta alla verità.

Platone è uno dei più grandi filosofi greci che insieme ad Aristotele ha approfondito il discorso della conoscenza razionale.

Indice

  1. Vita e opere di Platone
  2. La filosofia socratica e Platone
  3. Il contesto storico di Platone
  4. Il mito e la filosofia platonica
  5. La dottrina delle idee
  6. Conoscenza e dualismo gnoseologico
  7. Le idee e l'innatismo
  8. Immortalità dell'anima e mito di Er
  9. Amore e bellezza secondo Platone
  10. La tripartizione dell'anima
  11. La Repubblica e lo stato ideale
  12. Le classi sociali e le virtù
  13. Degenerazione dei governi
  14. Tipi di conoscenza
  15. Il mito della caverna
  16. L'arte e la virtù
  17. Errore e storia secondo Platone
  18. Consiglio notturno e demiurgo

Vita e opere di Platone

Nasce ad Atene nel 427-428 a.C. Appartiene ad una famiglia aristocratica e il nome Platone sembra significare che aveva una fronte larga, segue gli insegnamenti di Socrate, politicamente segue i Trenta ti-ranni ma rimasto deluso da questi e dopo la morte di Socrate raggiunge Siracusa e si ritrova nella corte di Dionigi il Vecchio.

Deluso anche da questo, torna ad Atene dove fonderà l'Accademia, ovvero una scuola filosofica, centro di studi. Tornerà per due volte in Sicilia e infine ad Atene dove morirà a ottant'anni.

La filosofia socratica e Platone

E' affascinato dalla filosofia socratica e trova ingiusta la condanna data a Socrate, e da qui la ri-flessione che solo la filosofia può portare la società e l'uomo ad essere giusto.

Scrive molte opere: l'Apologia di Socrate, Ippia Maggiore e Ippia Minore, La Repubblica, La lettera Settima e altre; la loro particolarità è che sono scritte sotto forma di dialogo, forma che riprende da Socrate comprendendo anche il concetto di filosofia, che è un sapere aperto e ha come scopo di arrivare ad una verità che l'uomo non raggiunge mai completamente.

Il contesto storico di Platone

Queste riflessioni platoniche derivano anche dal contesto storico in cui Platone vive, dove l'età di Pericle sta per finire e Atene vive una profonda crisi politica e sociale, soprattutto l'uomo vive questa crisi su di lui e di conseguenza Platone suggerisce che per far rifiorire Atene, l'uomo come cittadino deve ricorrere alla filosofia seguendo il metodo socratico. Partendo da qui, Platone si rivela una mente aperta ad ogni tipo di sapere tanto da essere definito poliedrico (molte facce, si interessa di tutto in filosofia) e universale.

Il mito e la filosofia platonica

Platone riprende anche l'uso dei miti e questo riprendere il mito è motivato da due punti:

il mito serve a esprimere in modo più semplice il pensiero platonico;

il mito rappresenta un modo diverso per spiegare il pensiero platonico, soprattutto argomenti che vanno oltre l'uso della ragione.

Il mito è un racconto che utilizza personaggi o mondi fantastici dove tutto è possibile però i suoi contenuti sono ricchi di legami filosofici.

Platone condivide i seguenti punti socratici:

la vita è una ricerca filosofica che porta alla verità;

la virtù è una scienza che può essere insegnata e trasmessa perché l'uomo è felicità e la virtù è unica;

il bene è unico ed è razionalità;

la filosofia è il sapere utile all'uomo che lo porta a conoscere e alla felicità.

La dottrina delle idee

Platone ci parla di idee tanto da dare vita alla dottrina delle idee che sostiene che le idee sono delle realtà a sé stanti, risiedono nell'Iperuranio cioè una zona al di sopra del cielo dove le sostanze immutabili (idee) non mutano e sono oggetto della scienza. Le idee sono perfette perché paragonabili a divinità, sono i modelli delle cose eterne e al di sopra di esse c'è il sommo bene. Platone, dicendo che le idee sono i modelli, intende che le cose si trovano nel mondo sensibile (terra) e sono le copie delle idee, imperfette, finite e limitate, quindi sono il contrario delle idee.

Conoscenza e dualismo gnoseologico

Il mondo delle cose è un mondo che cambia e Platone, facendo riferimento al mondo delle idee e a quello delle cose, parla di conoscenza perfetta, mutabile, fondata sulla scienza che giunge alla verità. La conoscenza imperfetta, mutevole, propria dell'opinione perché riferita alle cose. Questa distinzione viene definita dualismo gnoseologico cioè forme di conoscenza: sensibile e razionale.

Le idee e l'innatismo

Platone individua:

le idee valori, cioè principi etici (bene, giustizia) cioè valori essenziali per una buona vita;

idee matematiche, cioè aritmetiche e geometriche. Nel mondo sensibile le cose cono le copie di queste idee matematiche;

idee di cose naturali (es l'uomo, l'animale, ecc...)

idee di cose artificiali, fatte dall'uomo (letto, sedia).

Al di sopra di queste idee c'è l'idea del bene, si trova al di sopra dell'Iperuranio e da questa dipendono le altre idee. L'idea del bene comunica alle altre idee la perfezione.

Per molti critici questa idea corrisponde a Dio perché è superiore alle altre idee. Secondo lui le idee possono essere conosciute attraverso l'innatismo (non nato) che fa sì che l'idea ci porti a fare esperienza e lo spiega attraverso un mito della reminiscenza, ricordo o anamnesi: l'anima, a causa della metempsicosi, prima di entrare in un corpo, viveva nel mondo delle idee e contemplava la loro perfezione. Quando entra in un corpo ricorda ciò che ha visto nel mondo delle idee perché le cose attraverso l'esperienza permettono all'anima di ricordare ciò che ha contemplato.

Platone sostiene che conoscere è ricordare ciò che si era conosciuto prima. Per lui due sono le vie per conoscere: la concezione innatista, che parte dalle idee per arrivare all'esperienza e da qui alla conoscenza è ciò che si ha conosciuto. A questa conoscenza innata si contrappone la seconda forma di conoscenza che procede dall'esperienza e arriva alle idee, chiamata conoscenza empiristica cioè una conoscenza basata esclusivamente sui sensi.

Immortalità dell'anima e mito di Er

Platone parla di immortalità dell'anima e introduce il mito di Er, un soldato che muore durante una battaglia e resuscita dopo 12 giorni perché deve raccontare agli uomini cosa succede dopo la morte. Le anime cattive saranno sottoposte a molte sofferenze mentre quelle buone saranno destinate ad essere felici. Attraverso questo mito si spiega come seguendo il proprio destino ogni corpo decide per ciò che gli spetterà nell'aldilà, è l'uomo che sceglie quindi il proprio destino.

L'anima è immortale perché rivive dopo la morte del corpo, l'anima somiglia alle idee che sono eterne e poi perché l'anima è soffio vitale di tutte le cose e perciò non può contenere l'idea della mortalità, quindi eterna.

Amore e bellezza secondo Platone

Platone affronta il concetto di amore nell'opera Simposio e concetto di bellezza nell'opera di Fedro. Parlando dell'amore, Platone riprende un discorso che aveva fatto Socrate. L'amore è chiamato Eros e significa mancanza, perché l'amore è figlio della povertà e dell'abbondanza, lo scopo dell'amore è quello di raggiungere la bellezza e quest'ultima serve all'uomo per perpetuarsi (pro-creare), cioè generando altri individui l'uomo lascia altre persone che gli somigliano, quindi il fine dell'amore è la bellezza.

La tripartizione dell'anima

Nel Fedro, invece, Platone ci parla della natura dell'anima la quale viene divisa in 3 parti:

parte razionale, permette all'uomo di ragionare e si trova nel cervello e controlla tutti gli impulsi corporei;

parte concupiscibile, si trova nel ventre e comprende gli impulsi o stimoli;

parte irascibile, nel petto, sostiene l'anima razionale e lotta per il bene e il giusto.

Questa tripartizione dell'anima viene rappresenta attraverso il mito della biga alata. A guidare la biga c'è l'auriga che rappresenta l'anima razionale e tiene le brighe dei due cavalli che trainano la biga. I cavalli sono due, uno bianco che è obbediente e rappresenta il coraggio e ascolta la ragione, uno nero che rappresenta le pulsioni o l'anima concupiscibile, quindi l'auriga deve fare in modo che il cavallo nero non prevalga sul cavallo bianco. Questo mito serve a Platone per dimostrare che l'anima anche se è caduta in un corpo deve sempre mirare al mondo delle idee dove prima risiedeva perché servirà in questo modo a conoscere il vero e a pensare e in questo percorso l'anima è guidata dall'amore perché è un'amore puro, da qui si parla di amore platonico, al di sopra dei sensi e quindi è il raggiungere l'essere in sé.

La Repubblica e lo stato ideale

Platone ne parla nella sua opera più importante “La Repubblica” lo stato rappresenta una comunità perfetta governata dai filosofi che ha come fine la giustizia. La giustizia è una condizione interiore che rivela l'efficienza dell'uomo, questo stato è formato da 3 classi di cittadini:

la classe dei governanti o custodi o filosofi;

la classe dei guerrieri, che ha il compito di difendere lo stato;

la classe dei produttori, che producono i beni per la popolazione.

Le classi sociali e le virtù

Ogni cittadino deve svolgere il proprio ruolo, in questo stato le prime due classi non hanno proprietà privata perché tutto dev'essere in comune; la prima classe non metterà su famiglia perché anche le donne devono essere in comune, però questa comunanza delle donne non significa la prostituzione della donna, dato che la donna è uguale agli uomini, e partecipa alla vita politica ed è pari all'uomo. Si celebra un matrimonio temporaneo solo in base alla procreazione. I governanti abitano in case piccole, senza possedere oro o metalli preziosi, senza essere pagati e cibandosi di cibi semplici perché l'unico scopo è il bene della città e dei suoi cittadini.

Platone associa alle tre classi dello stato ideale le tre parti dell'anima perché nell'individuo ogni parte dell'anima svolge la propria funzione; ai governanti corrisponde l'anima razionale che ha come virtù la saggezza, ai guerrieri corrisponde l'anima irascibile e la virtù è il coraggio, ai produttori corrisponde l'anima concupiscibile e la virtù è la temperanza.

Degenerazione dei governi

Lo stato ideale descritto da Platone non può esistere ma può essere un punto di riferimento per migliorare lo stato attuale, infatti nella Repubblica, Platone dice che il governo di uno stato può degenerare in:

timocrazia, cioè governo fondato sull'amore e si cerca l'affermazione personale a discapito della società;

oligarchia, governo di pochi, fondato sulla ricchezza;

democrazia, il ceto povero si ribella al ceto ricco, ognuno fa ciò che vuole e tutti sono liberi;

tirannide, la più pericolosa perché il tiranno è schiavo delle passioni e non esita ad uccidere gli altri cittadini servendosi di compiti malvagi.

Tipi di conoscenza

Platone si pone il problema di cosa sia la conoscenza e ne individua 2 tipi:

conoscenza sensibile, fondata sull'opinione che riguarda il mondo sensibile, naturale e comprende la percezione;

conoscenza razionale, fondata sulla scienza, sulla ragione, sull'intelligenza quindi ne fanno parte la matematica e la filosofia e da quest'ultima vengono ricavate le idee, valori o principi filosofici.

Il mito della caverna

Questi gradi della conoscenza vengono presentati attraverso il mito della caverna. All'interno di una caverna ci sono degli schiavi che hanno le spalle rivolte verso l'entrata di questa e la faccia rivolta verso la parete di fondo. La caverna è buia e sulla parete gli schiavi vedono alcune ombre, le quali sono proiettate da persone che passano al di fuori della caverna e dove c'è la luce del sole. Gli schiavi credono che le ombre siano persone vere, ciò corrisponde alla conoscenza sensibile, se gli schiavi vengono portati al di fuori della caverna hanno difficoltà a vedere ciò che è davanti a loro perché accecati dalla luce del sole. Dopo qualche tempo gli schiavi abituatisi alla luce del sole vedono le persone camminare e capiscono che le ombre viste all'interno della caverna erano proiettate dalle persone che camminavano alla luce del sole, il quale, rappresenta la ragione e questo mito significa che l'uomo razionale non può fermarsi ad una conoscenza sensibile, apparente, ingannevole ma solo attraverso la ragione può conoscere la verità.

L'arte e la virtù

L'arte rappresenta l'imitazione di un'imitazione, ad eccezione della musica perché in essa Platone vede l'armonia.

Il bene è quella giusta proporzione che c'è tra l'intelligenza e piacere. Da questa proporzione, intelligenza e piacere, deriva il concetto di virtù da quale viene intesa come conoscenza che porta l'uomo a regolarsi, quindi a tener conto delle cose.

Errore e storia secondo Platone

L'errore viene considerato come il dire le cose e parlare delle cose in modo diverso da come sono.

La storia rappresenta il regresso di un'età felice, cioè da una società civilizzata, anziché progredire, regredisce, quindi per Platone la civiltà è una cosa negativa.

Consiglio notturno e demiurgo

Consiglio notturno, insieme di uomini saggi che controlla se gli uomini condividono le opinioni dello stato. Se ciò non avviene questo consiglio può uccidere chi non sceglie le opinioni dello stato.

Figura del demiurgo, figura divina intelligente e piena di volontà che riporta l'ordine nel mondo dopo il caos della creazione e fa da mediatrice tra il mondo delle idee o mondo intellegibile e il mondo delle cose o mondo reale. Lui infonde un'anima alle due cose per rivederle vive e ordinate.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Platone e quale fu il suo contributo alla filosofia?
  2. Platone era un grande filosofo greco, allievo di Socrate, che fondò l'Accademia ad Atene. Contribuì alla filosofia con opere scritte in forma di dialogo e sviluppò la dottrina delle idee, sostenendo che solo la filosofia può portare l'uomo e la società alla giustizia.

  3. Qual è il ruolo dei miti nella filosofia di Platone?
  4. I miti in Platone servono a esprimere il suo pensiero in modo più semplice e a spiegare concetti che vanno oltre la ragione. Sono racconti con legami filosofici che aiutano a comprendere la sua dottrina delle idee e la conoscenza.

  5. Come descrive Platone l'anima e la sua immortalità?
  6. Platone descrive l'anima come immortale, simile alle idee eterne. Introduce il mito di Er per spiegare il destino delle anime dopo la morte e sostiene che l'anima è divisa in tre parti: razionale, concupiscibile e irascibile, rappresentate nel mito della biga alata.

  7. Qual è la visione di Platone sullo stato ideale?
  8. Nella "Repubblica", Platone descrive uno stato ideale governato da filosofi, diviso in tre classi: governanti, guerrieri e produttori. Ogni classe ha un ruolo specifico e le prime due non possiedono proprietà privata. Lo stato ideale è un modello per migliorare la società attuale.

  9. Come Platone distingue i gradi della conoscenza?
  10. Platone distingue tra conoscenza sensibile, basata sull'opinione e il mondo naturale, e conoscenza razionale, fondata sulla scienza e la ragione. Usa il mito della caverna per illustrare come la ragione permette di superare l'apparenza e raggiungere la verità.

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