Concetti Chiave
- Platone, nato in una famiglia aristocratica ateniese, riceve un'educazione musicale e ginnica e viene influenzato profondamente dall'incontro con Socrate.
- La sua produzione letteraria comprende tre periodi distinti: giovinezza, maturità e vecchiaia, con opere che spaziano dall'"Apologia di Socrate" alle "Leggi".
- Utilizza il dialogo come modalità espressiva, spesso attraverso il personaggio di Socrate, e impiega miti per spiegare concetti complessi, come il mito dell'Androgino.
- L'Amore platonico è descritto come un desiderio nato dalla mancanza della propria metà, con una progressione dall'attrazione fisica all'amore per il bene.
- La dottrina delle idee postula un mondo ultraterreno di perfezioni, l'iperuranio, e sostiene che conoscere è un processo di reminiscenza di esperienze passate.

Analisi del pensiero di Platone
Platone nasce ad Atene nel 418/427 a.C. da una famiglia aristocratica e proprio per questo riceve un’educazione basata soprattutto sulla musica e la ginnastica. Proprio grazie alle frequentazioni della sua famiglia, egli cresce in un ambiente intellettualmente stimolante e ha importanti contatti con personalità dell’epoca, come Crizia. A segnare però la sua vita e il suo pensiero è l’incontro con il maestro Socrate. La condanna e poi la morte di Socrate segnano profondamente la sua vita, egli è un consigliere politico molto importante ed è del partito filo-oligarchico e a partire da questo evento inizia la sua vera e propria attività filosofica. Durante i primi decenni del 300 a. C. Platone compie dei viaggi di cui abbiamo testimonianza, come quello presso le comunità pitagoriche in Italia meridionale, e il viaggio a Siracusa. Nel 387 a.C. fonda ad Atene l’Accademia, un istituto dedicato alla ricerca e alla formazione di uomini politici in cui si praticava la vita in comune. Egli trascorre il resto della sua vita ad Atene, insegnando presso l’accademia, fino alla sua morte, che avviene nel 348/347 a. C. La tradizione ci ha tramandato moltissimi scritti platonici completi. Egli infatti è il primo autore dell'antichità di cui abbiamo quasi tutte le opere e in molti scritti è presente la poesia. Il suo stile, ripreso da Socrate, è il discorso dialogico, nelle sue opere infatti, compaiono molti personaggi che a turno esprimono la propria opinione.
Generalmente, gli scritti platonici vengono suddivisi in tre grandi periodi:
- scritti della giovinezza, in cui figurano: “Apologia di Socrate”, nel quale esamina Socrate, l'uomo più giusto di Atene (Platone ritiene che non tutti gli uomini siano uguali), “Critone”, “Eutifrone”, “Liside”, “Carmide”, “Lachete”, “Ippia Maggiore”, “Menone”, I libro della “Repubblica”. E poi ancora “Ione”, “Alcibiade I”, “Ippia minore”, “Gorgia”, “Protagora”, “Eutidemo”, “Menesseno”;
- scritti della maturità, che comprendono: “Cratilo”, “Fedone”, “Simposio”, “Repubblica”, “Fedro”;
- scritti della vecchiaia, che includono: “Teeteto”, “Parmenide”, “Sofista”, “Filebo”, “Timeo”, “Crizia”, “Politico”, “Leggi” e la VII e VIII Lettera che rappresentano le autobiografie intellettuali del filosofo.
Tra mito e Amore platonico
Nei propri scritti, Platone utilizza il dialogo per esprimere il proprio pensiero, nonostante egli non figuri mai come personaggio (infatti nella maggior parte dei casi egli fa parlare e si esprime attraverso le parole del maestro Socrate, il che rende difficile fino in fondo capire quale sia il suo vero pensiero). Egli usa un linguaggio molto facile ma fa dei riferimenti a figure letterarie difficili da capire, fa anche uso di miti per spiegare qualcosa. Ne sono un esempio il famoso mito dell'androgino, narrato da Aristofane nel Simposio, durante il quale egli parla degli uomini primordiali come di esseri viventi con caratteri sessuali sia maschili che femminili: egli sostiene che all'inizio della storia dell'umanità non esistevano esseri maschili o femminili, ma un unico essere, l’androgino, con caratteristiche di entrambi. Poiché questi uomini erano superbi, Zeus li divise condannandoli ad una vita di ricerca della propria metà. Il mito rappresenta una delle pagine più belle della filosofia platonica, in particolare tra quelle dedicate al tema da lui molto approfondito, quello dell’Amore. Oggi sentiamo spesso parlare di “Amore platonico” e questo è dovuto proprio all’importanza e all’attenzione che il filosofo dedicò al tema, ma nel linguaggio comune l’espressione sta ad indicare un amore puramente ideale che non ha corrispettivo sul piano fisico. Senza dubbio questo modo di dire esprime un aspetto caratterizzante del pensiero platonico, ma non il fulcro filosofico.
Per Platone, come vediamo anche nel mito dell’Androgino, l'amore è desiderio ed è causato dalla mancanza dell'altra metà. Eros infatti, l'amore, è figlio di Poros, che vuol dire “Espediente” e di “Penia”, “povertà”, “privazione”. Per esempio gli dei non amano perché non gli manca niente, mentre agli uomini sì. L'amore è graduale per Platone ed è un male quando non sfocia in qualcosa di superiore, segue infatti diverse fasi:
- attrazione fisica;
- amore per le cose belle;
- amore per il bene.

La dottrina delle idee
Un altro aspetto fondamentale, oltre all’amore platonico, della sua filosofia, è la famosa dottrina delle idee. Nelle sue opere il filosofo ateniese sostiene che la nostra anima ha già vissuto in precedenza in un mondo ultraterreno, chiamato “iperuranio” e che, quando nasciamo, finiamo in questo mondo ma non ricordiamo niente dell'altro. Nell’iperuranio però abbiamo già sperimentato tutte le perfezioni possibili e immaginabili poiché è un mondo pieno di Idee, di spiriti e di rapporti tra le perfezioni. Le Idee sono entità metafisiche perfette, ontologiche e astratte, di natura spirituale: il modello di tutte le cose di questo mondo che ne rappresentano la copia perfetta. Proprio per questo motivo conoscere è, per Platone, “ricordare”. A partire da questa dottrina delle idee egli elabora infatti la “dottrina della reminiscenza”, che egli espone nel Menone e nel Fedone e poi richiama nel Fedro.
Per ulteriori approfondimenti sulla dottrina delle idee vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'incontro tra Platone e Socrate nella vita del filosofo ateniese?
- Come Platone utilizza i miti nei suoi scritti?
- Cosa rappresenta l'Amore platonico secondo Platone?
- Qual è la dottrina delle idee di Platone?
- Quali sono i tre periodi principali degli scritti di Platone?
L'incontro con Socrate segna profondamente la vita di Platone, influenzando il suo pensiero e avviando la sua attività filosofica dopo la condanna e morte del maestro.
Platone utilizza i miti per spiegare concetti complessi, come nel caso del mito dell'androgino nel Simposio, che illustra la natura dell'amore e la ricerca della propria metà.
L'Amore platonico è un desiderio causato dalla mancanza dell'altra metà, un percorso graduale che parte dall'attrazione fisica e culmina nell'amore per il bene.
La dottrina delle idee sostiene che l'anima ha vissuto in un mondo ultraterreno, l'iperuranio, dove ha conosciuto le perfezioni ideali, e che conoscere è ricordare queste idee perfette.
Gli scritti di Platone sono suddivisi in tre periodi: giovinezza, maturità e vecchiaia, ciascuno caratterizzato da opere che riflettono l'evoluzione del suo pensiero filosofico.