Concetti Chiave
- Il mito della caverna, presente nel libro 7 della Repubblica di Platone, rappresenta il pensiero platonico riguardo ontologia, gnoseologia, politica e religione.
- I prigionieri nella caverna simboleggiano l'umanità, confinata nel mondo sensibile e ignara del mondo delle idee, simbolizzato dalla luce esterna.
- Il filosofo è colui che si libera e scopre la verità delle idee, passando dalle ombre alla luce, in un viaggio che rappresenta la ricerca della conoscenza e della verità.
- Il ritorno del filosofo nella caverna simboleggia il suo desiderio di condividere la conoscenza acquisita, nonostante il rischio di derisione e incomprensione, come accadde a Socrate.
- Il mito evidenzia l'importanza della reminiscenza e della ricerca del bene comune, con il filosofo che diventa anche un politico, ispirato dalla verità delle idee.
Il mito della caverna lo troviamo nel libro 7 della Repubblica
Racchiude tutto il pensiero platonico:
1) Ontologia, i due livelli di essere, i due mondi sensibile e sovrasensibile;
2) Gnoseologia, i due livelli di conoscenza doxa ed episteme, teoria della reminiscenza;
3) Politica (compito dei governanti-filosofi);
4) Religione (teoria dell’immortalità dell’anima).
Indice
Descrizione della caverna e dei prigionieri
E’ tutto scritto in un linguaggio metaforico ed allegorico e quindi va interpretato.
E’ Socrate che racconta mentre parla con Glaucone (discepolo) “Immagina, prova a chiudere gli occhi” In una caverna ci sono degli uomini prigionieri legati mani e piedi con il volto rivolto verso il fondo della caverna. Questi uomini che hanno sempre vissuto lì, in quel modo legati, vedono proiettate delle ombre sul fondo e credono che queste ombre siano la verità, che la realtà sia fatta da queste ombre (poiché non possono voltarsi). Immagina che uno di questi schiavi riesca a liberarsi e si volti e quindi si accorga che dietro questi prigionieri c’è un muro e al di là di questo muro ci sono delle statuette che sporgono oltre il muro e sono queste che vengono proiettate (ombre delle statue). Queste statue sono messe dagli uomini che stanno al di sotto di questo muro e camminano sotto questo muro. Si vedono perché dietro di loro c’è un fuoco e si vedono proiettate le ombre (ancora proiezione). C’è l’entrata della caverna e fuori c’è il sole.Liberazione e scoperta della verità
Immaginatevi che quest’uomo si liberi e penserà che lui ha visto fino a quel momento solo delle ombre che non sono la verità (statue) che sono le cose sensibili ma poi verrà attratto dall’uscita della caverna per cui cercherà di uscire ma verrà abbagliato e rimarrà confuso. Non riesce immediatamente a capire. Quindi non potrà direttamente rivolgere lo sguardo verso il sole perché verrà abbagliato ma dovrà farlo gradualmente, dovrà abituarsi a tutta questa luce e lo farà guardando le immagini riflesse in acqua o in alto quando è buio (costellazioni). Fino a che i suoi occhi gli permettono di guardare il sole e di contemplarlo.
Il ritorno nella caverna e la derisione
Una volta contemplato ritornerà nella caverna perché vorrà far conoscere ai suoi compagni di prigionia che la verità che loro credono essere costituita dalle ombre è una parvenza della verità. Vuole aprirgli gli occhi. I compagni reagiscono deridendolo infatti l’uomo rientrando nella caverna fa fatica ad abituarsi al buio. Gli altri non ci credono e quest’uomo sarà deriso perché non verrà compreso e capito (Socrate).
Significato filosofico del mito
I prigionieri siamo noi che siamo cresciuti in una caverna - il mondo sensibile (pensiamo che sia l’unico, es. naturalisti, 1° navigazione). L’uomo che si libera è il filosofo, colui che ricerca. Passa dalle ombre alle statue (cose sensibili). I filosofi naturalisti hanno ritenuto che la causa delle cose fossi in un elemento della natura (fuoco simbolo è uno degli archè). Ma non si può trovare la causa delle cose nella phisis ma va cercata nel mondo delle idee, il mondo della luce (sovrasensibile, fuori della caverna, iperuranio)
Il viaggio dell'anima e la reminiscenza
Il passaggio graduale sarebbe il passaggio verso il mondo delle idee. Le immagini riflesse (acqua e costellazioni) sono le idee matematiche (rappresentazioni simboliche dell’idea vera, idea del bene -> sole) Solo alla fine quando si è abituato alle idee può contemplare l’idea di Bene. Il viaggio verso la luce è il viaggio dell’anima che era decaduta nel corpo (reminiscenza) verso l’iperuranio. E’ il tentativo di ricordare qual è la verità. Non rimane in una contemplazione egoistica ma si fa politico, ritorna alla caverna. E’ il filosofo che è riuscito ad arrivare alla sapienza (ha ricordato la verità) ma non la tiene per se ma pensa al bene comune e si fa politico ma sarà deriso e rischierà di essere ucciso (Socrate), tutto il pensiero di Platone si chiude con la condanna ingiusta di Socrate che è stato l’inizio del suo pensiero.
Il ruolo del filosofo e di Socrate
Dopo aver contemplato il sole riuscirà a capire che è l’archè, che le idee sono l’archè, è la spiegazione della causa sensibile. Alla fine del testo è Platone colui che riesce a capire il passaggio dalla 1° alla 2° navigazione Muro=primo ostacolo del suo cammino. Ci sono due livelli di doxa, sia nelle ombre che nelle statue e 2 livelli di episteme (fuori dalla caverna le immagini riflesse sono un primo livello di episteme mentre il sole è il secondo livello di episteme e di conoscenza certa).
Questo viaggio verso la luce è il viaggio del filosofo (= Platone) Egli così scopre la 2° navigazione e l’applicazione della teoria della reminiscenza, perché questo prigioniero era un uomo la cui anima era immortale e aveva conosciuto la verità ma se l’era dimenticata cadendo e ora gradualmente se la sta ricordando.
Conclusione e riflessioni finali
Dopo essere rimasto in questa contemplazione mistica ritorna alla caverna. L’uomo è sia filosofo, ma simboleggia anche Socrate(Socrate voleva convincere gli altri che ciascuno poteva arrivare alla verità, egli liberava dall’ignoranza e disponeva alla verità è lo stesso obbiettivo di Platone)
Gli uomini dentro la caverna scommettevano sulla successione delle ombre e gli venivano dati premi ed onori dalla società in base a false conoscenze. L’uomo è deriso perché non riesce a vedere bene come prima gli altri pensano si sia rovinato gli occhi e colui che la spinto a fare questo viaggio verso il mondo esterno sarebbe da uccidere.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del mito della caverna di Platone?
- Come si articola il viaggio del prigioniero nel mito della caverna?
- Qual è il ruolo del filosofo secondo il mito della caverna?
- In che modo il mito della caverna riflette la teoria della reminiscenza di Platone?
- Qual è l'aspetto politico del mito della caverna?
Il mito della caverna rappresenta la condizione umana di ignoranza e la possibilità di raggiungere la conoscenza vera attraverso la filosofia. I prigionieri simboleggiano le persone che vivono nel mondo sensibile, mentre il filosofo è colui che si libera e scopre il mondo delle idee.
Il viaggio del prigioniero inizia con la liberazione dalle catene, la scoperta delle statue e delle ombre, e culmina con l'uscita dalla caverna verso la luce del sole, simbolo della verità e della conoscenza superiore.
Il filosofo è colui che, dopo aver raggiunto la conoscenza del mondo delle idee, ritorna nella caverna per condividere la verità con gli altri, nonostante il rischio di essere deriso o incompreso, come accadde a Socrate.
Il mito illustra la teoria della reminiscenza attraverso il viaggio dell'anima che, avendo conosciuto la verità in una vita precedente, la riscopre gradualmente attraverso la filosofia, simboleggiato dal passaggio dalla caverna al mondo esterno.
L'aspetto politico del mito risiede nel compito del filosofo di guidare la società verso la verità e il bene comune, nonostante le resistenze e le incomprensioni, riflettendo l'ideale platonico del governante-filosofo.