Concetti Chiave
- Platone rappresenta una figura di transizione, cercando verità parziali piuttosto che definitive, distanziandosi dalla tradizione dei maestri di verità.
- Nonostante l'uso di miti antichi, Platone privilegia l'argomentazione razionale, rivedendo continuamente dottrine, incluse le proprie.
- La sua filosofia non si basa su rivelazioni divine, ma su un uso rigoroso della ragione, simile ai sofisti, con cui spesso si confrontava.
- Platone è autore del primo grande corpo di scritti filosofici occidentali, composto da dialoghi piuttosto che trattati.
- I suoi dialoghi riflettono discussioni aperte tra interlocutori, senza mai giungere a conclusioni definitive o chiuse.
Indice
Platone: tra i maestri di verità e la ricerca di verità parziale, non definitiva
Vissuto a cavallo fra il V e il IV secolo a.C., Platone rappresenta una figura di transizione nella storia della figura del filosofo antico. Alla tradizione dei maestri di verità lo accomunano una condizione sociale eccezionale e la convinzione che il filosofo – per le sue doti straordinarie e per il suo sapere – possa vantare un diritto alla sovranità e al governo della comunità umana. D’altra parte, il suo modo di praticare la filosofia si distingue profondamente da quello dei suoi predecessori: non si ha più la pretesa di possedere una sapienza totale, e dunque la proclamazione di un messaggio definitivo sulla verità, ma di indirizzare la ricerca, complessa e laboriosa, alla possibile conquista di verità parziali e non definitive.
Miti antichi e argomentazioni razionali
Come i vecchi sapienti, Platone ricorreva ancora a raffigurazioni mitiche del mondo, ma l’aspetto dominante del suo lavoro filosofico consisteva nell’argomentazione razionale, nella confutazione delle dottrine altrui e talvolta anche delle proprie, sempre suscettibili di revisione e di ulteriori sviluppi. Questa ricerca instancabile non pretendeva di essere ispirata dalla rivelazione divina, ma si fondava sulle sole forze della ragione: per questo aspetto “moderno” della sua filosofia, Platone era vicino soprattutto all’esperienza dei sofisti, che egli combatteva sul loro stesso terreno della discussione razionale e del confronto fra argomenti.
Platone: il primo grande corpo di scritti filosofici
Allievo di un maestro, Socrate, che non aveva scritto nulla, Platone è invece l’autore del primo grande corpo di scritti filosofici della storia dell’Occidente. Ma anche qui Platone è in una posizione di transizione: i suoi scritti non sono trattati filosofici ma dialoghi, cioè rappresentazioni di discussioni svoltesi tra diversi interlocutori, in cui le rispettive tesi vengono esposte, dimostrate o confutate, in un aperto confronto di pensiero che non raggiunge mai conclusioni chiuse e definitive.Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Platone sulla verità e come si differenzia dai suoi predecessori?
- In che modo Platone utilizza miti e argomentazioni razionali nel suo lavoro filosofico?
- Qual è il contributo di Platone alla scrittura filosofica?
Platone non pretende di possedere una sapienza totale o di proclamare un messaggio definitivo sulla verità. Invece, si concentra sulla ricerca di verità parziali e non definitive, distinguendosi dai suoi predecessori che cercavano una verità assoluta.
Platone utilizza raffigurazioni mitiche del mondo, ma il suo lavoro si basa principalmente sull'argomentazione razionale e la confutazione delle dottrine, sia altrui che proprie, sempre aperte a revisione e sviluppo.
Platone è l'autore del primo grande corpo di scritti filosofici dell'Occidente, presentati sotto forma di dialoghi che rappresentano discussioni tra interlocutori, senza mai giungere a conclusioni definitive.