pexolo
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Concetti Chiave

  • Platone concepisce l'arte come imitazione della natura, che ha una struttura ideale da emulare.
  • Il Bello per Platone è un concetto preminente, rappresentando la partecipazione a un mondo ideale extrastorico.
  • Hegel critica l'idea di un Bello naturale, vedendo l'estetica come una manifestazione storica e sociologica.
  • La visione hegeliana del Bello è ideale, spirituale e universale, contrapposta alla concezione naturale di Platone.
  • Nei Dialoghi platonici, il passaggio dal visibile all'invisibile rappresenta un percorso estetico verso la Bellezza.

Concezione estetica di Platone

Tipicamente platonica è l’idea secondo cui l’arte debba essere imitazione della natura: Platone parte dall’assunto che la natura ha una struttura ideale (modello, idea) e perciò va imitata; nella sua filosofia il concetto di Bello, che è preminente e senz’altro ben più rilevante rispetto a quello di arte (condannata, in quanto ritenuta copia di una copia), indica la partecipazione ad un mondo ideale extrastorico. Invece, sostiene Hegel, studiando il Bello naturale è possibile comprendere che esso non esista; perciò, posta l’inesistenza di un Bello naturale, tutto ciò che è estetica diventa intrinsecamente storia (→Scuola di Francoforte: sociologia dell’arte), l’arte è un manifestarsi storico dell’uomo: ciò che l’uomo ha chiamato “bello” sono i modelli che ha privilegiato nelle diverse fasi storiche.

Rompere con il Bello naturale significa pertanto aprire una visione dialettica, sociologica o storica dell’arte; se c’è un Bello naturale, esso persiste indifferentemente all’uomo, ma se esso non c’è, allora ciò che è Bello è stato interamente frutto dell’uomo («l’abbiamo costruito imitando l’uomo di volta in volta»). Nelle Lezioni Platone resta un riferimento costante, anche e soprattutto da un punto di vista polemico; l’orizzonte di pensiero hegeliano è il carattere ideale del Bello, che in quanto tale può assumere la connotazione di spirituale, divino ed universale. Nei Dialoghi platonici Socrate tenta sempre di fare una lenta e progressiva elevazione (dialettica), per passare dal corporeo e visibile al mondo dell’invisibile, incorporeo ed intellegibile: questo passaggio, che in Platone risulta chiaramente un percorso filosofico, già assume la connotazione di un discorso estetico vero e proprio, perché il suo procedere dal sensibile all’intellegibile può intendersi a pieno titolo anche come un procedere dalla materia al contenuto dell’opera d’arte; dunque, il percorso che Platone indica verso la Bellezza è già, implicitamente, un percorso estetico.

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