Concetti Chiave
- Pitagora sosteneva che numeri e musica rappresentano la bellezza e la struttura unica della realtà.
- I numeri sono un'astrazione creata dagli uomini, non innati ed eterni come pensava Pitagora.
- La bellezza non è un aspetto oggettivo della realtà, ma un bisogno soggettivo della mente umana.
- La teoria di Pitagora presuppone erroneamente che tutto ciò che desideriamo esista già nella realtà.
- Il concetto di bellezza come intrinseco al mondo è messo in discussione dalla natura astratta dei numeri.
Indice
Pitagora e la bellezza dei numeri
Pitagora asserisce che i numeri e la musica sono segno di bellezza e unica struttura della realtà, che ci sono sempre stati e sempre ci saranno.
Critica alla teoria di Pitagora
Purtroppo, egli sbaglia quando conferisce loro tale definizione. E' chiaro che i numeri esistono solo se è presente un uomo che li inventa e che li conta. Possono quindi essere definiti come un’astrazione creata dagli uomini: se non c'è l'uomo non ci sono i numeri, quindi non sono innati ed eterni (come invece dichiarava il filosofo). Pitagora voleva far credere che il mondo fosse bello perché in sé stesso è bello, ma essendo falsa la sua teoria, ciò dimostra che il mondo non è in sé stesso bello, dal momento che ciò che lo rende tale, ovvero i numeri, non esistono in natura, ma la loro esistenza è data dalla presenza di una mente in grado di pensarli.
La soggettività della bellezza
Quindi, non è corretto affermare che la bellezza è nella realtà, perché la bellezza è un bisogno della mente umana, è soggettivo, e ciò che lo soddisfa non è detto che esista nella realtà solo perché lo si desidera. Pitagora ha quindi sbagliato credendo che ogni nostro bisogno rispecchi qualcosa che esiste oggettivamente nella realtà. Tale teoria è estremamente positiva, dal momento che presuppone che tutto ciò che gli uomini desiderano e necessitano è già concreto.