Concetti Chiave
- La teoria di Pitagora collega la musica all'ordine matematico, sostenendo che le note devono seguire un ordine specifico per creare armonia.
- Per i pitagorici, la musica è un riflesso del cosmo, con le sfere celesti che producono una melodia impercettibile per l'orecchio umano.
- Pitagora ritiene che la natura produca una musica costante attraverso i numeri, che però rimane inascoltabile per la maggior parte delle persone.
- Solo gli scienziati, con una mente elevata, possono percepire il piacere di questa musica cosmica, non accessibile all'uomo comune.
- La teoria suggerisce una visione pessimistica dell'umanità, immersa in un'ignoranza dalla quale non può sfuggire per percepire questa melodia universale.
La bellezza dei numeri
Il segno più interessante della bellezza dei numeri (approfondita nella teoria di Pitagora) è la musica, che il filosofo in questione definisce come l'espressione primordiale di questo ordine. Infatti, sia la melodia, quindi la successione delle note, sia l’armonia, l’esecuzione contemporanea di più suoni, producono un risultato radioso per l’orecchio, ma ciò avviene solo se le note vengono eseguite secondo un ordine determinato (non può quindi essere casuale), che può essere tradotto in forma matematica.
Musica e cosmo
Per i pitagorici però, la musica non è solo un piacere per l’orecchio o una forma d’arte, ma è anche un aspetto del cosmo: le sfere celesti, muovendosi, producono una stupenda melodia. Per Pitagora esiste quindi una musica che la natura stessa ha sempre suonato, ma non è la natura a suonare, sono i numeri, una musica che però noi non riusciamo a cogliere, è impercepibile al nostro orecchio, infatti crediamo di sentire solo il silenzio, poiché immersi in essa, ma se questa melodia si interrompesse, solo in quel momento ci si accorgerebbe del significato del vero silenzio.
La percezione dello scienziato
Invece lo scienziato, che ha una mente più elevata rispetto ai comuni uomini, riesce a percepire un godimento che gli altri non riescono a cogliere, non riescono a percepire. E' una teoria estremamente pessimistica, dal momento che presuppone che gli uomini siano in qualche modo immersi in una sfera di ignoranza, dal quale non hanno possibilità di uscire.