silvia.vallenari
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Concetti Chiave

  • I Sofisti furono i primi filosofi a concentrarsi sull'uomo e i suoi problemi, proponendo un approccio innovativo che li portò a essere criticati dalla società per il loro relativismo.
  • Il relativismo dei Sofisti sosteneva che la verità è soggettiva, variabile da individuo a individuo, e che non esistono verità assolute, concetto esemplificato dalla famosa frase di Protagora "l'uomo è la misura di tutte le cose".
  • Gorgia ampliò il relativismo conoscitivo, affermando che anche se una verità esistesse, non potrebbe essere condivisa o comunicata, poiché ogni individuo percepisce la realtà in modo unico.
  • I Sofisti cercarono di superare il relativismo pratico distinguendo tra leggi convenzionali e leggi di natura, sostenendo che le leggi democratiche erano false e che la legge naturale implicava l'uguaglianza tra gli uomini.
  • Il relativismo etico-politico dei Sofisti metteva in discussione le leggi dell'epoca, ponendo l'accento sulla soggettività della realtà e sul fatto che le leggi di natura dovevano prevalere per garantire uguaglianza e solidarietà tra gli uomini.

Indice

  1. L'attenzione dei filosofi sull'uomo
  2. Il ruolo e la critica dei Sofisti
  3. Il relativismo e la verità secondo i Sofisti
  4. Protagora e il relativismo della realtà
  5. Le leggi secondo i Sofisti
  6. La soggettività della realtà e Socrate

L'attenzione dei filosofi sull'uomo

In questo periodo i filosofi si occupano dell'uomo. Passano dal mondo esterno a quello interno. Si concentrano su tutti i problemi dell'uomo. I primi che si occupano di questo nuovo pensiero sono i Sofisti.

Il ruolo e la critica dei Sofisti

I Sofisti vivevano insegnando, e lo facevano bene. Furono criticati per questo, perché si facevano pagare il proprio insegnamento, e vennero giudicati.

La ragione più importante per cui vennero condannati dalla società di allora, fu per il loro comportamento innovatore.

I Sofisti dicevano che le leggi erano fatte per l'uomo e da l'uomo e dunque se ce ne era bisogno dovevano essere modificate, ma per la società erano rivoluzionari.

I giovani erano attratti dai sofisti, occorrevano al loro insegnamento, perché era qualcosa di nuovo e avevano una conoscenza generale della cultura che i giovani occorrevano a loro per poi affermarsi nella società.

I sofisti erano l'effetto del voler rinnovare ogni cosa e non la causa. Come i sofisti affrontano il problema conoscitivo, pratico.

Il relativismo e la verità secondo i Sofisti

I Sofisti erano relativisti. La verità è relativa all'essere umano. Non esiste una sola verità.

Non esiste una sola verità. tot capita tot sententia

Protagora e il relativismo della realtà

Protagora: suscitò scandalo, si pensava che fosse un sobillatore.

1) Su ogni problema si possono fare diversi discorsi. Si può giungere a diverse conclusioni, con argomenti sempre validi. Su ogni argomento è possibile fare, sostenere vari discorsi ugualmente fondati.

2) Sugli dei dobbiamo abbandonare ogni indagine. Noi non possiamo dire nemmeno che esistono.

3) L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quando sono, di quelle che non sono in quanto non sono.

Ogni pensatore sia a livello sensibile che intellettuale percepisce e comprende le cose secondo le proprie strutture sensibili e mentali.

E' possibile che ciò che noi vediamo o pensiamo, siano vere, non esistono, e il contrario. Questo è il relativismo della realtà basata sull'uomo.

Nulla è, se qualcosa fosse non sarebbe conoscibile, se fosse conoscibile non sarebbe comunicabile. Conferma come Protagora che l'esistenza delle cose è relativo. Ammettiamo che un mondo c'è, non è conoscibile in senso assoluto. Se un individuo conoscesse veramente la realtà, da percepire veramente la cosa, sarebbe fortunato perché conoscerebbe veramente la verità ma sarebbe solo sua, perché non riuscirebbe a convincere gli altri. Ogni individuo giunge alla realtà secondo le sue capacità intellettuali e sensibili.

Le leggi secondo i Sofisti

I Sofisti cercano di trovare un rimedio al relativismo, cercano di stabilire una norma comune in piani diversi.

I Sofisti che cercano di trovare un rimedio, fanno una distinzione tra a) leggi convenzionali b) leggi di natura.

a) tutte le leggi democratiche sono false perché non siamo tutti uguali, in natura ci sono i più deboli e i più forti.

Bisogna superare il relativismo pratico ponendo delle leggi di natura.

Ippia, Antifonte dicevano che le leggi di quel periodo dividevano gli uomini, mentre la legge di natura dice che gli uomini devono essere tutti uguali, solidarietà. Quindi si cerca di eliminare queste leggi e applicare la legge di natura.

La soggettività della realtà e Socrate

Crizia e Trasimaco dicevano invece che la legge di natura consisteva nel fatto che “il più forte prevaleva sul più debole”. Attraverso i Sofisti viene scoperta la soggettività della realtà.

I Sofisti sono l'espressione effetto dei tempi che cambiano.

Socrate fu condannato perché non riconobbe di essere colpevole per non tradire la sua missione. Anzi accusò egli i giudici. Morì per difendere i suoi ideali. Diceva “sono altamente meritevole”

Domande da interrogazione

  1. Qual è il focus principale del periodo umanistico o antropologico?
  2. In questo periodo, i filosofi si concentrano sull'uomo, passando dall'analisi del mondo esterno a quello interno, affrontando tutti i problemi legati all'essere umano.

  3. Perché i Sofisti furono criticati e condannati dalla società?
  4. I Sofisti furono criticati perché si facevano pagare per il loro insegnamento e furono condannati per il loro comportamento innovatore, che la società considerava rivoluzionario.

  5. Cosa significa il relativismo secondo i Sofisti?
  6. Per i Sofisti, il relativismo significa che la verità è relativa all'essere umano e non esiste una sola verità assoluta; ogni individuo percepisce e comprende la realtà secondo le proprie strutture sensibili e mentali.

  7. Qual è la distinzione tra leggi convenzionali e leggi di natura secondo i Sofisti?
  8. I Sofisti distinguono tra leggi convenzionali, che sono considerate false perché non riflettono l'uguaglianza naturale tra gli uomini, e leggi di natura, che dovrebbero promuovere l'uguaglianza e la solidarietà tra gli uomini.

  9. Come si differenziano le opinioni di Ippia e Antifonte da quelle di Crizia e Trasimaco riguardo alle leggi di natura?
  10. Ippia e Antifonte sostenevano che le leggi di natura dovrebbero promuovere l'uguaglianza e la solidarietà tra gli uomini, mentre Crizia e Trasimaco credevano che la legge di natura consistesse nel fatto che "il più forte prevaleva sul più debole".

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