Concetti Chiave
- Il pensiero filosofico occidentale ha origine in Grecia nel VII - VI secolo a.C., con un'indagine critica basata sulla ragione.
- La filosofia greca si distingue per la sua originalità, contrastando la tradizione mitica e religiosa dell'Oriente.
- Il contesto socio-politico greco, con città-stato autonome e governi aristocratici, ha favorito l'emergere della filosofia.
- La società dinamica di Atene, al contrario di quella spartana, ha stimolato il pensiero filosofico attraverso il libero scambio di idee.
- Le scuole filosofiche greche erano centri di ricerca collettiva, dove gli individui collaboravano per sviluppare il pensiero.
il pensiero filosofico occidentale nasce in Grecia intorno al VII - VI secolo a.C. dato che i greci risultano i primi autori di scritti filosofici in Europa e i primi ad impegnarsi in un'indagine razionale e critica caratteristica della filosofia, fondata sull’uso libero della ragione e sul confronto d’idee.
Confronto tra Oriente e Occidente
Gli orientalisti, al contrario degli occidentalisti, affermano che i greci furono solo divulgatori di un sapere orientale più antico. Però, l'originalità del filosofare greco emerge proprio in antitesi alla cultura dell'oriente.
i fattori che spiegano il sorgere del pensiero Greco sono le condizioni politiche, sociali economiche e culturali che si assumono nel tipo di civiltà del tutto originale creato dai greci.
le civiltà pre-greche erano monarchie accentratrici con un carattere fondamentalmente autoritario e tradizionalista, quindi statico. Lo sbocciare della libera indagine filosofica avrebbe avuto ostacoli.
In Grecia la situazione era diversa:
i governi e le repubbliche erano di tipo aristocratico
Evoluzione delle poleis
Perciò, lo sviluppo delle poleis proseguì verso forme di organizzazione Democratica dello stato.
A questa decisiva evoluzione della situazione politica greca, contribuisce il ceto delle borghesie commerciali e dell'Artigianato cittadino questi lottano contro il monopolio della vecchia aristocrazia a base agraria, favorendola fermarsi del principio dell'isonomia (tutti i cittadini devono essere uguali di fronte alla legge) e la trasformazione della Polis in una comunità di uomini liberi che decidono autonomamente.
In un tale ambiente socio-politico, caratterizzato da discussioni e lo scontri critici, presupposti da una mentalità caratterizzata dal cambiamento e dalla messa in discussione dei modelli passati, la filosofia ha modo di emergere.
la connessione tra pensiero filosofico e società dinamica piega piega perché la filosofia si sia sviluppata ad Atene.
Una società militarista e autoritaria come quella spartana, con una ferrea staticità conservatrice, non era l'ambiente ideale per la produzione della filosofia.
Nelle colonie ioniche dell'Asia Minore si potevano rintracciare quella dinamica circolazione di merci, idee ed esperienze e quelle libere istituzioni capace di stimolare il germoglio della razionalità filosofica
lo studio filosofico in Grecia forma una ricerca associata, trasmessa e sviluppata nelle scuole fondate dai principali pensatori. I compagni vivevano una vita comune e stabilivano tra loro costumi e abitudini.
Queste furono centri di ricerca vivace e fecondi, poiché, secondo i greci, la ricerca filosofica non chiudeva l'individuo in sé, ma esigeva una concordanza di sforzi una comunicazione incessante.
ogni periodo della filosofia greca è determinato dal problema intorno al quale gravita la ricerca:
gli autori dei quali si attingono le testimonianze sono:
i primi filosofi sono chiamati presocratici o presofisti e dividono in numerose scuole e tendenze:
i presofisti operano inizialmente nelle colonie greche della Ionia e solo più tardi faranno il loro ingresso ad Atene. La loro caratteristica saliente è la tendenza a concentrarsi sul problema della natura e della realtà, ma Nonostante ciò nutrono interesse per le tematiche legate all'uomo. I tempi dominanti della filosofia presocratica sono dunque quello cosmologico (Cosmo e universo) e quello ontologico (essere o realtà in generale).
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del pensiero filosofico occidentale e in quale periodo storico si colloca?
- Quali sono le principali differenze tra la sapienza orientale e il filosofare greco?
- Come hanno contribuito le condizioni politiche e sociali alla nascita della filosofia in Grecia?
- Quali sono i principali periodi della filosofia greca e i problemi centrali di ciascuno?
- Chi sono stati i primi filosofi greci e quali scuole hanno fondato?
Il pensiero filosofico occidentale nasce in Grecia intorno al VII - VI secolo a.C., segnando l'inizio della filosofia come indagine razionale e critica.
La sapienza orientale è tradizionalistica ed elitaria, immersa in un'atmosfera mitica-religiosa, mentre il filosofare greco si basa sulla forza della ragione e dell'argomentazione, promuovendo la libertà di pensiero.
Le condizioni politiche e sociali, caratterizzate da governi aristocratici, una varietà di città-stato e un clima di discussione e critica, hanno favorito lo sviluppo di una società dinamica in cui la filosofia ha potuto emergere.
I periodi principali sono il cosmologico (l'ordine del mondo), l'antropologico (il problema dell'uomo), l'ontologico (l'essere o la realtà), l'etico (la condotta dell'uomo) e il religioso (il ricongiungimento con Dio), ognuno focalizzato su un problema specifico.
I primi filosofi, detti presocratici o presofisti, includono i fisici ionici di Mileto (Talete, Anassimandro, Anassimene), i pitagorici di Crotone, gli Eraclitei, gli eleati, e i fisici pluralisti (Empedocle, Anassagora, Democrito), fondatori di numerose scuole e tendenze filosofiche.