Concetti Chiave
- I filosofi pluralisti, come Empedocle e Anassagora, riportano l'arché di tutte le cose a più elementi, superando il monismo.
- Leucippo e Democrito rispondono all'eleatismo con l'atomismo, affermando che l'arché è rappresentato dagli atomi.
- Per gli atomisti, l'essere e il non essere coesistono: gli atomi non possono esistere senza il vuoto.
- Gli atomi sono indifferenziati ma si distinguono per forma e posizione, creando la materia attraverso la loro aggregazione.
- La visione atomista è materialistica e meccanicistica, spiegando fenomeni tramite aggregazione e disgregazione causati da fattori fisici.
Pluralisti e atomisti: Leucippo e Democrito
Dopo che si concluse che non si sarebbe riuscito dimostrare i fenomeni tramite il monismo, nascono i filosofi pluralisti, i quali riconducono l’arché di tutte le cose a più elementi. Tra questi ricordiamo Empedocle, il quale riconduce il principio alle “4 radici” ovvero i 4 elementi, e Anassagora, secondo il quale i principi, chiamati anche semi o omeomerie, sono tanti quanti sono le cose e questi si organizzano secondo un’intelligenza ordinatrice detta NOUS.
Leucippo e Democrito sono due filosofi che tentano di risolvere i problemi sollevati dall’eleatismo tramite l’atomismo. Questi affermano che il non essere non può esistere, che il nascere non è un aggregarsi di cose e il morire non è un disgregarsi di queste e che l’essere non è indivisibile, poiché si arriverà sempre a qualcosa di indivisibile. Perciò gli atomisti identificano l’arché di tutte le cose nell’atomo, che viene paragonato all’essere. Ma come l’essere non può esistere senza il non essere, l’atomo non può esistere senza il vuoto. È presente perciò una fisicizzazione del binomio eleatico. Per gli atomisti, gli atomi sono indifferenziati ma, per come li ha definiti Aristotele, ovvero lettere dell’alfabeto, cambiano per forma e posizione. Dalla loro aggregazione, poi, nasce la materia. Gli atomisti possiedono una visione di stampo materialistico, poiché non riescono a spiegare l’anima; prevedono poi anche una visione di stampo meccanicistico, con la quale spiegano che il divenire è aggregazione e disgregazione che parte da fattori meccanici come la velocità, gli urti, le attrazioni ecc.