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Concetti Chiave

  • Parmenide distingue tra la via della verità e la via dell'opinione, simbolicamente rappresentate da un viaggio allegorico con le figlie del sole.
  • Dike, la dea della giustizia, mostra a Parmenide due vie: quella della verità, difficile ma corretta, e quella dell'opinione, semplice ma ingannevole.
  • Zenone da Elea, discepolo di Parmenide, difende le sue idee attraverso paradossi, come quello del movimento e della gara tra Achille e la tartaruga.
  • Parmenide ed Eraclito condividono l'idea che la realtà inganni il popolo, ma divergono sull'immutabilità e divenire della realtà.
  • L'uso univoco del verbo essere è considerato l'errore di Parmenide, mentre Zenone è ricordato per il suo sacrificio estremo per proteggere i suoi compagni.

Indice

  1. Il viaggio simbolico di Parmenide
  2. Le critiche e la difesa di Parmenide
  3. I paradossi di Zenone
  4. Il confronto tra Parmenide ed Eraclito
  5. Il sacrificio di Zenone

Il viaggio simbolico di Parmenide

Nel poema si parla di via della ragione (che è la via della verità) e di via dell’opinione (che è la via dell’ignoranza). Nel Proemio Parmenide immagina di essere invitato a salire su un carro volante in compagnia delle figlie del sole, di salire al cielo finché non arriva al cospetto della dea della giustizia, Dike. Questa ascesa al cielo ha un significato simbolico: per arrivare a capire la verità è necessario staccarsi da questo mondo. Dike gli mostra una porta da cui si dipanano due vie: la via della verità (quella più difficile, ma giusta) e la via dell’opinione (la più semplice e quella più scelta dalla gente che pensa che il non essere esista).

Le critiche e la difesa di Parmenide

La posizione di Parmenide è radicale e provocatoria e venne subito criticato dai suoi contemporanei. Alla sua morte però verrà difeso strenuamente dai suoi discepoli, soprattutto da Zenone da Elea.

I paradossi di Zenone

Zenone elaborò circa 40 paradossi per scardinare la doxa, cioè l’opinione comune che il non essere esista. Vuole dimostrare che se il movimento esiste come dicono gli avversari di Parmenide, allora s’incappa in conseguenze assurde. Un celebre paradosso dice che il movimento non esiste perché, se la realtà è infinitamente divisibile, si può andare da A a B, ma per andare da A a B si può trovare il punto intermedio C, poi trovare il punto intermedio D tra A e C fino all’infinito. Quindi da A è impossibile arrivare a B perché bisognerebbe percorrere infiniti segmenti di lunghezza sempre minore. Un altro paradosso vede una gara di velocità tra Achille e una tartaruga: Achille dà alla tartaruga un vantaggio iniziale e non la raggiungerà mai perché quando Achille raggiungerà la posizione della tartaruga, nel frattempo questa avrà percorso un altro tratto di strada e perciò rimarrà sempre una distanza tra i due.

Il confronto tra Parmenide ed Eraclito

Parmenide ed Eraclito hanno una visione comune perché entrambi ritengono il popolo vittima delle illusioni della realtà, ma sono tra loro opposti perché per Eraclito il divenire e il molteplice sono forme fondamentali della realtà, mentre per Parmenide tutto è fisso e immutabile. L’errore di Parmenide fu quello di considerare il verbo essere con un senso univoco, mentre invece il verbo essere ha tanti utilizzi.

Il sacrificio di Zenone

Si dice che Zenone sia stato catturato da un tiranno che voleva estorcergli il nome di coloro che tramavano contro di lui e per non parlare Zenone si è morsicato la lingua e se l’è ingoiata.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato simbolico dell'ascesa al cielo nel poema di Parmenide?
  2. L'ascesa al cielo simboleggia la necessità di staccarsi dal mondo terreno per comprendere la verità, come descritto nel Proemio del poema.

  3. Quali sono le due vie presentate dalla dea Dike a Parmenide?
  4. La dea Dike mostra a Parmenide la via della verità, difficile ma giusta, e la via dell'opinione, più semplice e comunemente scelta, che porta all'ignoranza.

  5. Come Zenone da Elea difende le idee di Parmenide?
  6. Zenone difende Parmenide elaborando circa 40 paradossi per dimostrare l'assurdità della doxa, l'opinione comune che il non essere esista, e per confutare l'esistenza del movimento.

  7. In che modo Parmenide ed Eraclito differiscono nella loro visione della realtà?
  8. Parmenide vede la realtà come fissa e immutabile, mentre Eraclito considera il divenire e il molteplice come forme fondamentali della realtà, rendendoli opposti nelle loro visioni.

Domande e risposte

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