Concetti Chiave
- L'etica epicurea è basata sull'edonismo, con il piacere come criterio per raggiungere la felicità.
- Gli epicurei distinguevano tra desideri naturali, necessari e non necessari, e desideri artificiali.
- Il piacere catastematico, obiettivo epicureo, deriva dal soddisfare i desideri naturali necessari.
- L'aponia, l'atalassia e l'autarchia sono componenti essenziali del piacere catastematico.
- Gli epicurei valorizzavano l'amicizia e consigliavano di evitare la politica per vivere serenamente.
Indice
L'etica epicurea e il piacere
L’etica epicurea era basata sul piacere perché il piacere era il criterio naturale per raggiungere la felicità. L’etica epicurea è quindi edonistica. Durante il periodo cristiano, gli epicurei vennero bollati e ritenuti pericolosi perché l’epicureismo era un materialismo. In realtà però l’epicureismo in questi termini era stato frainteso.
Desideri e piacere catastematico
Il piacere consiste nel soddisfare un desiderio e i desideri sono di diversi tipi. La felicità si raggiunge solo con un piacere stabile e duraturo, il piacere catastematico. Per raggiungere il piacere catastematico, occorre soddisfare solo un determinato tipo di desideri. Gli epicurei identificarono due tipologie di desideri: quelli naturali e quelli artificiali. I desideri naturali si suddividono in desideri necessari (il mangiare, il bere e lo stare al caldo) e non necessari (il mangiare troppo, il bere troppo e la dimensione sessuale). Il piacere catastematico consiste nel soddisfare i desideri naturali necessari.
Il saggio epicureo e la libertà
Il vero saggio epicureo era colui che soddisfaceva con misura i propri desideri naturali necessari. Il piacere catastematico consiste:
- nell’aponia, cioè l’assenza di dolore;
- nell’atalassia, cioè l’assenza di turbamento, l’imperturbabilità;
- nell’autarchia, cioè nell’autonomia.
Chi segue il piacere catastematico ha bisogno di poche cose ed è quindi libero.
Amicizia e politica nell'epicureismo
Gli amici sono molto importanti per gli epicurei, mentre è meglio evitare la politica. Lo slogan degli epicurei in questo ambito era “vivi nascosto”. Fu anche per questa caratteristica che l’epicureismo ebbe poco seguito a Roma, in cui la politica era fondamentale. Il dolore è da evitare, ma quando c’è si può gestire.