Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nel pensiero greco, l'anima è considerata l'essenza dell'uomo, con Platone che ne dimostra l'immortalità attraverso prove razionali.
  • I filosofi greci, nonostante le differenze, condividono l'idea di un'anima immortale, con Plotino che la integra nelle sue ipostasi della realtà.
  • Il Cristianesimo si concentra sulla resurrezione dei morti più che sull'immortalità dell'anima, differenziandosi dal pensiero greco.
  • Il concetto di resurrezione fu visto con scetticismo dai filosofi greci, che consideravano il corpo come un ostacolo.
  • Molti pensatori cristiani interpretarono le idee platoniche come chiarificatrici, senza vederle in contrasto con la fede cristiana.

Il concetto di « anima » è una creazione della filosofia greca: Socrate fa dell’anima l’essenza dell’uomo, Platone ne dimostra l’immortalità con prove razionali e Plotino ne fa una delle sue ipostasi, cioè di una delle diverse dimensioni della realtà. Il pensiero greco è fortemente caratterizzato dall’idealismo metafisico e dal concetto di “psyché”. Gli stessi Stoici, pur riconoscendo apertamente il loro materialismo, ammettevano la sopravvivenza dell’anima sia pure al termine della successiva deflagrazione cosmica. Dopo Socrate l’anima è diventata la vera essenza dell’uomo e tutta la tradizione platonico-pitagorica e lo stesso Aristotele hanno ritenuto l’anima immortale per la sua stessa natura.

Indice

  1. L'anima nel pensiero cristiano
  2. Conflitto tra filosofia greca e cristianesimo

L'anima nel pensiero cristiano

Il problema dell’anima e dell’uomo in generale viene posto in modo del tutto diverso dal pensiero cristiano. Innanzitutto, nei testi sacri il termine “anima” non si incontra mai col significato e con il valore greci. Il Cristianesimo non nega che con la morte dell’uomo sopravviva qualcosa di lui, anzi la Bibbia afferma esplicitamente che i defunti saranno accolti nel seno di Abramo. Nonostante questo, al Cristianesimo interessa più la resurrezione dei morti che non l’immortalità dell’anima e questa è una grande innovazione introdotta dalla nuova fede. Tale concetto costituì un notevole ostacolo per i filosofi greci poiché essi sostenevano che fosse assurdo credere che il corpo, visto come ostacolo e fonte di ogni negatività e di ogni male, dovesse rinascere. Molto significativa a questo proposito è la reazione che alcuni Stoici ed Epicurei ebbero nei confronti do un discorso che Paolo di Tarso ebbe nell’areopago di Atene, come riferito negli Atti degli Apostoli. Finche Paolo parlò di Dio, il pubblico era interessato, ma quando egli accennò al concetto di resurrezione dei morti, l’assemblea non gli permise di continuare il suo discorso. Anche Plotino si pose in netta polemica con il Cristianesimo sostenendo che la vera resurrezione proviene dal corpo ma non si realizza insieme al corpo.

Conflitto tra filosofia greca e cristianesimo

Invece, molti pensatori cristiani, da parte loro, non videro nella dottrina espressa nel Fedone di Platone (es. le prove dell’immortalità dell’anima) e dai Platonici una negazione della fede cristiana, ma, al contrario, fecero in modo da accoglierla come una modalità chiarificatrice. La mediazione fra il tema dell’anima e quello della resurrezione dei morti costituirà uno dei temi più dibattuti nella riflessione filosofica degli anni successivi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del concetto di anima secondo la filosofia greca?
  2. Il concetto di anima è una creazione della filosofia greca, con Socrate che la considera l'essenza dell'uomo, Platone che ne dimostra l'immortalità e Plotino che la include tra le sue ipostasi.

  3. Come differisce il pensiero cristiano riguardo all'anima rispetto a quello greco?
  4. Il pensiero cristiano non utilizza il termine "anima" con lo stesso significato greco e si concentra più sulla resurrezione dei morti che sull'immortalità dell'anima, rappresentando una grande innovazione rispetto al pensiero greco.

  5. Qual è stata la reazione dei filosofi greci al concetto cristiano di resurrezione dei morti?
  6. I filosofi greci, come alcuni Stoici ed Epicurei, consideravano assurdo il concetto di resurrezione dei morti, poiché vedevano il corpo come un ostacolo e fonte di negatività, e non accettavano l'idea che dovesse rinascere.

Domande e risposte

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