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Concetti Chiave

  • I Sofisti erano intellettuali itineranti che insegnavano competenze avanzate di comunicazione ai giovani aristocratici e nuovi ricchi delle città greche.
  • Nonostante la loro fama negativa, i Sofisti hanno avviato una rivoluzione culturale ad Atene, che ha suscitato sia consenso che opposizione.
  • I Sofisti venivano criticati per farsi pagare per l'istruzione, poiché educare i giovani era visto come un compito sociale degli adulti ateniesi.
  • La crescente complessità delle società democratiche greche richiedeva nuove competenze e una cultura moderna, che i Sofisti erano in grado di fornire.
  • La cattiva reputazione dei Sofisti è stata amplificata da Platone e dai rivali politici, che li associavano a eventi negativi come la sconfitta di Atene nella guerra del Peloponneso.

Indice

  1. Il ruolo dei sofisti
  2. La percezione dei sofisti
  3. La necessità di nuove competenze

Il ruolo dei sofisti

I Sofisti sono intellettuali che svolgono con successo un'attività retribuita di insegnamento. Girano di città in città e si affermano soprattutto fra i giovani dei ceti più elevati (aristocratici e nuovi ricchi), i quali desiderano acquisire competenze più estèse e capacità più elevate di comunicazione, perché le ritengono indispensabili ad un’attiva partecipazione alla vita della pòlis. Di loro quasi nessuno è ateniese. Ma è verso Atene che convergono, provenendo da altre pòleis e portando con sé esperienze culturali, estremamente varie e ricche, di “professori” itineranti, dotati di una visione cosmopolita, non localistica, della realtà.

La percezione dei sofisti

“Sofista”, ancora oggi, nell’accezione più diffusa, è chi propone discorsi apparentemente credibili e logici, ma in realtà falsi e ingannevoli. Non è facile liberare i Sofisti da questa considerazione tutta negativa. A loro si deve, invece, una vera e propria rivoluzione culturale: è questa a suscitare, in Atene, sia il consenso, sia un’opposizione violenta e radicale. Occorre, quindi, distinguere il nostro giudizio storico sulla Sofistica da quello che ne davano i contemporanei. Questi erano impegnati in una dura battaglia delle idee e tendevano spesso a fornire, degli avversari, la peggiore immagine possibile, I rivali dei Sofisti erano favoriti, nella loro critica, dal fatto che molti allievi di questi avevano contribuito, con una condotta aggressiva e spregiudicata, a portare Atene alla sconfitta nella guerra del Peloponneso e alla profondissima crisi che ne era seguita. Nella tradizione filosofica, alla cattiva fama dei Sofisti ha contribuito anche Platone, che nei suoi dialoghi ha ripetutamente criticato le loro tesi. Quanto alla critica loro rivolta perché, come “professori”, si facevano pagare, va ricordato che nella polis ateniese il compito di formare i giovani era una funzione sociale propria degli adulti, non un “lavoro” per il quale si dovesse essere pagati.

La necessità di nuove competenze

In realtà, se si eccettua Sparta, dove il potere continua ad esser detenuto da una ristretta oligarchia militare, nelle città-stato elleniche a governo democratico lo sviluppo determina - nel V secolo — una crescente domanda di tecnici e dirigenti, che siano all’altezza dei problemi di governo di una società complessa. Si pensi, ad esempio, al grande numero di ambasciatori, strateghi, ingegneri, dirigenti politici che è richiesto dallo sviluppo della potenza imperiale ateniese; o alle esigenze poste dalla partecipazione al le assemblee politico-legislative della pòlis; o alla crescita delle attività processuali a cui (in qualità di giurato, accusato o accusatore) ciascuno si trova a partecipare ne corso della propria esistenza. Per rispondere a queste esigenze, diventa indispensabile l’acquisizione di una cultura più moderna e di nuove capacità, in particolare della capacità di parlare, cioè di affermare le proprie ragioni in una pluralità di situazioni diverse. Le sole abilità elementari del leggere e dello scrivere o del ricordare e citare i versi di Omero o di Esiodo non sono più sufficienti. Troppo complesse varie, infatti, sono le occasioni in cui occorre prendere la parola, troppo impegnativi risultano i problemi da affrontare. Ora occorre. disporre di un bagaglio conoscitivo molto più ampio e aggiornato e di nuove, diversificate forme del comunicare.

Domande da interrogazione

  1. Chi erano i Sofisti e quale ruolo svolgevano nella società?
  2. I Sofisti erano intellettuali itineranti che insegnavano a pagamento, rivolgendosi principalmente ai giovani delle classi elevate, per prepararli a partecipare attivamente alla vita della pòlis.

  3. Perché i Sofisti erano criticati nella società ateniese?
  4. I Sofisti erano criticati perché proponevano discorsi considerati ingannevoli e perché si facevano pagare per l'insegnamento, una pratica vista negativamente in una società dove l'educazione era considerata un dovere sociale.

  5. Quali erano le esigenze educative nella pòlis ateniese del V secolo?
  6. Nella pòlis ateniese del V secolo, vi era una crescente domanda di tecnici e dirigenti capaci di affrontare i complessi problemi di governo, richiedendo una cultura moderna e abilità comunicative avanzate.

  7. Come ha contribuito Platone alla cattiva fama dei Sofisti?
  8. Platone ha contribuito alla cattiva fama dei Sofisti criticando ripetutamente le loro tesi nei suoi dialoghi, influenzando negativamente la percezione storica della Sofistica.

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