Concetti Chiave
- Gorgia, originario della Sicilia, è un noto retore e poeta vissuto tra il 485 e il 370 a.C., che ha influenzato la vita pubblica e politica del suo tempo.
- Critico della tesi parmenidea sull'essere, Gorgia è un prominente esponente dell'antieleatismo, esprimendo punti di vista negativi anche su Platone.
- Nella sua opera "Su ciò che non è", Gorgia articola tre tesi sull'essere: "niente è", "se è, è inconoscibile", e "se è conoscibile, non si può spiegare".
- La prima tesi sfida la logica parmenidea, suggerendo che affermare l'essere implica anche l'esistenza del non essere.
- Gorgia sostiene che il linguaggio, sebbene potente e incantatore, non riesce a comunicare efficacemente l'essere secondo la sua terza tesi.
Indice
Origini e viaggi di Gorgia
Gorgia è originario della Sicilia e vive probabilmente tra il 485 e il 370 a.C. Egli viaggia molto e incanta tutti con la sua arte retorica, ma anche con le sue doti poetiche. Partecipa attivamente alla vita pubblica e politica.
Critica all'essere di Parmenide
Gorgia si mostra molto critico verso la tesi parmenidea sull’esistenza dell’essere, essendo quindi un esponente dell’antieleatismo. Egli, infatti, formula tre tesi contenute all’interno dell’opera Su ciò che non è, in cui è proiettata un’accezione negativa anche di Platone.
Le tre tesi di Gorgia
La prima tesi afferma che “niente è”; la seconda che “se è, è inconoscibile”; la terza “se anche è ed è conoscibile, non si può spiegare ad altri”.
Nella prima tesi il sofista esprime una crisi riguardante la logica: sappiamo che l’essere è definito da Parmenide come un elemento metafisico e quindi non visibile nella nostra realtà. Dire che “solo l’essere è” significa dire, di conseguenza, che “il non essere è ciò che non è”, e questo implica che anche il non essere sia.
Nella seconda tesi si affronta un problema “gnoseologico”, cioè della conoscenza: non è possibile conoscere qualcosa come realmente vero.
Nella terza e ultima tesi, il sofista sostiene che non si può comunicare l’essere attraverso il logos, mettendone in luce l’inefficienza.
Il linguaggio secondo Gorgia
Il linguaggio per Gorgia rappresenta uno strumento capace di ammaliare e incantare.