Concetti Chiave
- Gorgia da Lentini fu un influente sofista della Magna Grecia che visse fino a 109 anni, promuovendo il nichilismo.
- Il suo nichilismo affermava che nulla esiste, nulla è conoscibile e anche se lo fosse, non sarebbe esprimibile.
- Gorgia sviluppò la retorica e la dialettica, dimostrando la capacità di persuadere e demolire tesi attraverso il linguaggio.
- Nel suo Encomio di Elena, esemplificò l'arbitrarietà del linguaggio difendendo Elena di Troia come innocente.
- Gorgia vedeva la vita come un insieme di eventi casuali, accentuando il relativismo oltre l'approccio di Protagora.
Gorgia e il nichilismo
Assieme a Protagora, un altro grande sofista fu Gorgia da Lentini, colonia siciliana della Magna Grecia. Lavorò ad Atene, fu famosissimo e divenne miliardario. Morì a 109 anni e si racconta che amasse dire che il trucco per campare i cent’anni fosse farsi gli affari propri. Gorgia lanciò alla società del suo tempo una provocazione molto pesante. Infatti affermò:
- niente esiste;
- se qualcosa esistesse, non sarebbe conoscibile;
- se qualcosa fosse conoscibile, non sarebbe esprimibile.
La posizione che assunse Gorgia venne chiamata nichilismo, cioè la negazione di qualsiasi cosa. Il nichilismo si scontra con le concezioni di tutti i filosofi precedenti a Gorgia e in particolare di Parmenide. Per Gorgia non esiste nessun criterio di scelta della realtà, nessun riferimento reale per l’uomo.
La retorica di Gorgia
Il linguaggio non ha alcun rapporto con la realtà, è quindi liberissimo e ha come unico obiettivo l’utilità personale, cioè convincere e ingannare l’interlocutore con le proprie parole. Fu il primo a sviluppare le tecniche della retorica, cioè l’arte di fare un bel discorso, e sviluppò la dialettica, cioè l’arte di demolire le tesi altrui con il ragionamento. Come esercizio di retorica, Gorgia dimostrò che nulla esiste, che nulla può essere conosciuto e che nulla può essere espresso.
L'encomio di Elena
Dedicò un altro suo scritto a difendere Elena di Troia e dimostrando che in realtà ella non aveva alcuna colpa. Questo esercizio di retorica è noto come Encomio di Elena. Gorgia intendeva sottolineare l’arbitrarietà del linguaggio e della realtà. Non c’è nessun criterio su cui basare la realtà. Ha una visione tragica della vita che è contrassegnata dal caso e da avvenimenti che non dipendono dalla volontà umana. Rispetto a Protagora, in Gorgia c’è un estremismo più marcato e un maggiore relativismo.
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di Gorgia riguardo all'esistenza e alla conoscibilità della realtà?
- Qual è l'obiettivo principale del linguaggio secondo Gorgia?
- Cosa dimostra Gorgia nel suo "Encomio di Elena"?
Gorgia afferma che niente esiste, se qualcosa esistesse non sarebbe conoscibile, e se fosse conoscibile non sarebbe esprimibile, una posizione nota come nichilismo.
Secondo Gorgia, il linguaggio non ha alcun rapporto con la realtà e il suo unico obiettivo è l'utilità personale, cioè convincere e ingannare l'interlocutore.
Nell'"Encomio di Elena", Gorgia dimostra che Elena di Troia non aveva alcuna colpa, sottolineando l'arbitrarietà del linguaggio e della realtà.