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Concetti Chiave

  • Aristotele considera la politica come la scienza suprema che guida verso la vera felicità, collegandola strettamente con l'etica e il bene della Polis.
  • La felicità e il bene del singolo sono inscindibili dal bene della città, oggetto centrale della politica indagato attraverso leggi e costituzioni.
  • Aristotele definisce l'uomo come un animale politico, destinato a vivere in società, contrastando la visione platonica di modelli ideali di costituzioni.
  • Le costituzioni aristoteliche sono divise in perfette, che realizzano il bene supremo, e devianti, che servono solo una classe privilegiata.
  • La POLITIA è vista come la costituzione più idonea, rappresentando un equilibrio tra le classi sociali, con un focus anche sull'unità familiare e il ruolo economico.

Indice

  1. La felicità e la politica
  2. L'uomo e la società
  3. Costituzioni perfette e deviate
  4. Il ruolo della famiglia

La felicità e la politica

La scienza che permette di determinare la vera felicità è la politica alla quale sono collegate poi tutte le altre scienze come la retorica e quindi essa coincide con il BENE SUPREMO.

La felicità è impensabile fuori dalla Polis e quindi il bene del singolo e della città sono strettamente collegati ed essi costituiscono l’oggetto della politica. Questo oggetto è indagato in 2 prospettive: la prima serve a capire a cosa serve la felicità e come ci si arriva e la seconda invece sono quali leggi e quali costituzioni sono più idonee per il raggiungimento del bene. Tutto questo ragionamento rientra nell’ETICA aristotelica.

L'uomo e la società

Ricorderemo che Platone in campo politico fornisce modelli ideali di costituzioni, invece Aristotele parla della città come un processo per la propria formazione. L’uomo definito da lui animale razionale politico nel corso della sua evoluzione va man mano aggregandosi con altri uomini in società che divennero poi villaggi fino alla formazione delle Polis. Quindi la natura dell’uomo è quella di vivere in società e chi non né fa parte è definito o BRUTO e quindi le specie inferiori, oppure le specie superiori che vanno a coincidere con gli DEI.

Costituzioni perfette e deviate

In rapporto con Platone ricordiamo che le costituzioni privilegiate sono L’oligarchia, la Democrazia e la Tirannia. Noteremo che queste costituzioni sono di tipo QUANTITATIVO ( governo di tutti, di pochi, di uno solo) mentre invece Aristotele afferma che una giusta costituzione deve essere di tipo QUALITATIVO e quindi in base al gruppo sociale (ricchi o poveri) che governa il paese.

Inoltre Aristotele distingue le costituzioni in PERFETTE e DEVIANTI

Le costituzioni PERFETTE(monarchia, Politia, Aristocrazia) realizzano con modi diversi il fine del loro ordinamento politico e quindi RAGGIUNGONO IL BENE SUPREMO

Le costituzioni DEVIANTI invece non realizzano il bene comune ma solo quello di una determinata classe sociale privilegiata(tirannide, monarchia, oligarchia)

Tra le costituzioni perfette la più idonea è la POLITIA (giusto mezzo) quindi un equilibrio tra le varie classi. Questo equilibrio è molto difficile da trovare in quanto gli interessi delle classi opposte cercano sempre di prevalere gli uni sugli altri favorendo così lo sviluppo della classe di mezzo (MESOI) ossia i piccoli proprietari terrieri.

Il ruolo della famiglia

Come abbiamo detto importante nella concezione Aristotelica è la società ma non bisogna trascurare il ruolo del singolo individuo o della famiglia. Aristotele analizza l’unità familiare ed in essa individua 2 parti: una è la facoltà riproduttiva (caratteristica di tutte le specie) dove i figli e la moglie sono subordinati e dipendono dal padre, e una è la facoltà economica ( cioè il rapporto del padrone con lo schiavo per la sopravvivenza) la quale giustifica la schiavitù come una cosa naturale.

Inoltre Aristotele analizza anche le fonti di guadagno che possono essere ricavate in 2 modi:

1Dalla terra e quindi in modo naturale

2 dagli uomini ossia attraverso scambi o prestiti, anche se non è naturale e appare ad Aristotele inacettabile

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della politica secondo Aristotele nella ricerca della felicità?
  2. Secondo Aristotele, la politica è la scienza che determina la vera felicità, collegata a tutte le altre scienze, e coincide con il bene supremo. La felicità è impensabile fuori dalla Polis, e il bene del singolo e della città sono strettamente collegati, costituendo l'oggetto della politica.

  3. Come Aristotele differenzia le costituzioni politiche rispetto a Platone?
  4. Aristotele differenzia le costituzioni in base alla qualità del gruppo sociale che governa, mentre Platone fornisce modelli ideali di costituzioni. Aristotele distingue tra costituzioni perfette, che raggiungono il bene supremo, e deviate, che servono solo una classe privilegiata.

  5. Qual è la costituzione perfetta secondo Aristotele e perché?
  6. La costituzione perfetta secondo Aristotele è la Politia, che rappresenta un giusto mezzo tra le varie classi sociali. Questo equilibrio è difficile da raggiungere poiché le classi opposte cercano di prevalere, favorendo lo sviluppo della classe di mezzo, i piccoli proprietari terrieri.

  7. Qual è la visione di Aristotele sulla famiglia e la schiavitù?
  8. Aristotele vede la famiglia come un'unità con due parti: la facoltà riproduttiva, dove i figli e la moglie dipendono dal padre, e la facoltà economica, che giustifica la schiavitù come naturale. Analizza anche le fonti di guadagno, distinguendo tra quelle naturali dalla terra e quelle meno accettabili dagli scambi tra uomini.

Domande e risposte

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