alessandraj10
Ominide
2 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • La virtù per Aristotele è il mezzo per conseguire la felicità, essendo un'abitudine ad agire secondo la propria natura.
  • Esistono diverse virtù a seconda delle attività dell'anima, con la giustizia come forma più alta.
  • La giustizia distributiva si basa sui meriti personali, mentre la giustizia commutativa equilibra il dare e l'avere nei contratti.
  • Essere virtuosi per Aristotele richiede la pratica continua e il ragionamento, non solo la conoscenza delle regole.
  • L'educazione alla virtù inizia in famiglia, con la figura del padre come modello principale di comportamento virtuoso.

Indice

  1. La virtù e la felicità
  2. Tipi di giustizia
  3. L'educazione alla virtù

La virtù e la felicità

La virtù è il mezzo per conseguire la felicità, ovvero quello strumento che consente di attuare pienamente se stessi. Si tratta di una disposizione costante, di un’abitudine ad agire in conformità con la propria natura. Poiché però vi sono diversi tipi di anima, perciò diverse funzionalità da attuare, la virtù non può essere unica, ma ci saranno diverse virtù a seconda della diverse attività dell’anima. In questo senso la virtù generale, ossia la forma più alta delle virtù è la giustizia, infatti, per Aristotele l’uomo virtuoso è l’uomo giusto.

Tipi di giustizia

La giustizia ha in sé il giusto mezzo e può manifestarsi in due forme: distributiva e commutativa.

La giustizia distributiva è attuata nella distribuzione di onori e beni, in quanto chi ha più meriti avrà più onori e non opera secondo il principio di uguaglianza, ma considera la differenza fra gli uomini per quanto riguarda i meriti personali. La giustizia commutativa invece stipula contratti fra gli uomini che sono parti uguali all’interno di essi. In questo caso la giustizia tenderà ad equiparare il dare e l’avere all’interno dei contratti. Questi sono di due tipi: quelli volontari sono di compravendita e consistono negli scambi alla pari, quelli involontari sono quelli in cui l’uomo vi si trova malgrado la sua volontà, per cui in questo caso la giustizia opera ristabilendo l’uguaglianza e imponendo al reo di risarcire l’offeso. La virtù però è anche il riflettere, il ragionare e riportare ogni aspetto alla nostra condizione, perciò siamo virtuosi quando facciamo diventare una seconda natura il principio del giusto mezzo.

L'educazione alla virtù

In questo Aristotele va contro Socrate, poiché ritiene che per essere virtuosi non basta conoscere le regole, ma abituarsi a praticarle. In questo senso è importante essere educati fin da piccoli alla virtù ed essere abituati ad assumere comportamenti virtuosi. Perciò diventa decisiva la presenza di modelli di comportamento virtuoso e quello principale è la figura del padre poiché la prima organizzazione a educarci alla virtù è la famiglia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della virtù secondo Aristotele?
  2. La virtù è il mezzo per conseguire la felicità e permette di attuare pienamente se stessi, agendo in conformità con la propria natura.

  3. Come si manifesta la giustizia secondo Aristotele?
  4. La giustizia si manifesta in due forme: distributiva, che si basa sui meriti personali, e commutativa, che equilibra il dare e l'avere nei contratti.

  5. Qual è l'importanza dell'educazione alla virtù per Aristotele?
  6. È fondamentale essere educati fin da piccoli alla virtù e abituarsi a comportamenti virtuosi, con la famiglia e in particolare la figura del padre come modelli di comportamento.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community