Concetti Chiave
- I filosofi presocratici, come Talete e Anassimandro, pongono l'accento sulla ricerca dell'archè, ovvero il principio fondamentale dell'universo, utilizzando metodi induttivi e deduttivi.
- Pitagora e la sua scuola pitagorica, situata nella Magna Grecia, introducono il concetto del numero come archè, evidenziando il legame tra matematica e filosofia attraverso il trivio e il quadrivio delle arti liberali.
- Eraclito, noto per il suo aforismo e la critica alla democrazia, identifica il logos come principio fondamentale dell'universo, sottolineando l'importanza del contrasto tra opposti come elemento essenziale della realtà.
- Parmenide, padre dell'ontologia, contraddice Eraclito con la sua teoria dell'essere immutabile, presentando il principio che l'essere è unico e indivisibile, influenzando profondamente il pensiero filosofico successivo.
- Democrito introduce la teoria atomica, opponendosi alle tesi di Zenone di Elea, e propone una visione materialistica del mondo, dove l'atomo e il vuoto sono gli elementi fondamentali dell'essere.
Indice
- Talete e l'acqua come archè
- Anassimandro e l'àpeiron
- Pitagora e la scuola pitagorica
- Eraclito e il logos
- Parmenide e l'ontologia
- Zenone e i paradossi
- Democrito e l'atomo
- Protagora e il relativismo
Talete e l'acqua come archè
VII-VI sec. a.C. Mileto
Usa un metodo induttivo (dal particolare al generale).
Ha doti in matematica e conosce la cultura orientale.
Il suo archè (principio fondamentale) è l’acqua. Essa ha dato origine alla vita, non cambia. È l’inizio di tutto. Secondo Talete, non esiste differenza tra la materia animata e non animata.
Ilozoismo: natura unitaria con un solo principio. Tutto vive, tutto è animato.
Anassimandro e l'àpeiron
610 a.C. Mileto
Egli dimostra che Talete ha torto.
Usa un metodo deduttivo (dal generale al particolare).
Anassimandro è apprezzato e oggetto di grandi studi. È scienziato e governatore di una città. È inoltre un personaggio versatile.
Il suo archè è l’ Àpeiron--> senza fine, indefinito. À= negazione. Peiron= confine/limite.
Va contro i principi di Talete perché essendo l’acqua un principio empirico, non può essere una “cosa tra le cose”. Anassimandro sostiene che il principio che spiega l’inizio di tutto non può essere qualcosa di specifico e concreto.
Àpeiron:
- non si può determinare.
- Non è soggetto al tempo, quindi viene intero come tempo e non come spazio.
- Anassimandro è convinto che, come tutto si è diviso, tutto tornerà all’àpeiron (indifferenziato).
- All’inizio era tutto unito, distinto e con il tempo le cose si sono divise.
- Qualcosa di indeterminato che ha dato origine a tutte le determinazioni.
- La logica del mondo di Anassimandro è l’alternanza di opposti, relativo allo scorrere del tempo e si delimitano tra di loro.
Pitagora e la scuola pitagorica
Nasce a Samo (coste della Turchia) nel 575 a.C.
Pitagora conosceva molte culture perché viaggiava molto. Tenta di allestire una scuola ma l’idea va a monte. Viene fondata una scuola pitagorica nella Magna Grecia (Italia Meridionale). La scuola pitagorica rappresenta un’eccezione nella filosofia greca. La scuola di Pitagora era una scuola chiusa poiché per entrare bisognava attraversare un processo di purificazione personale e ideologica.
Entrare nella scuola significava prendere gli insegnamenti di Pitagora come leggi. Era però una scuola aperta ad entrambi i sessi. Anche i pitagorici vanno alla ricerca dell’archè. Nella scuola si dividevano gli acusmatici (ascoltatori) dai matematici (coloro che potevano fare domande e gli venivano insegnate dottrine più profonde).
Quello che viene chiamato archè dai pitagorici non può essere una cosa concreta. Pitagora crede che l’archè sia il NUMERO. Questo perché il numero è misurabile, credono che l’archè si trovi nel numero perché la misura è un concetto su cui tutti si possono mettere d’accordo. Lo studio dell’aritmo geometria in modo teorico e fine a se stesso è nato con i pitagorici.
Pitagora crede che il cosmo è un ordine perché tutto quello che contiene si può ridurre a misure, e quelle misure sono in correlazione con tutte le altre.
Le arti liberali si dividono in trivio (arti legate alla logica) e quadrivio (legate alla matematica)
Quelle del trivio sono: grammatica, lessico e letteratura. Quelle del quadrivio: geometria, aritmetica, musica e astronomia.
I numeri sono: rettangolari (se si disegnano figure rettangolari rappresentano numeri pari); quadrati (figure quadrate, numeri dispari).
Aritmo geometria. Per i pitagorici il numero delinea una forma nello spazio. Credono che ogni numero può essere rappresentato, quindi non può esistere la matematica senza la geometria. Il nostro attuale sistema si numerazione deriva da quello arabo che è il più ideale per il commercio.
Per i pitagorici i numeri pari sono illimitati, ma vengono comunque limitati da quelli dispari che sono invece limitati cioè rappresentano una figura chiusa. Per i greci “illimitato” era sinonimo di incompiuto. Nella riproduzione umana, per i greci l’uomo era colui che ha il potere di procreare, mentre la donna viene vista solo come qualcosa che accoglie chi deve nascere.
Eraclito e il logos
Nasce ad Efeso in Asia Minore dove raggiunge molta fama. Era chiamato il filosofo sprezzante. Era un grande critico della democrazia. Tutta la vita di Eraclito era dedita allo studio. Si era infatti isolato dal mondo presso il tempio di Artemide. Aveva una personalità molto forte. È il primo filosofo che si interroga su cosa possa significa essere filosofo. Voleva segnare una differenza tra chi pratica la filosofia e chi no, infatti definiva “svegli” chi la praticava e “dormienti” chi no. Secondo lui, i filosofi si meravigliano di tutto ciò che hanno intorno e si chiedono il perché. Gli uomini comuni non lo fanno. Questa differenza la chiamava “differenza di atteggiamento”. Dormienti: uomo comune che lascia vivere passivamente lo scorrere del tempo e viene facilmente manipolato. Svegli: i filosofi che vivono in modo attivo. Colui che si pone domande sulla vita e che è padrone di se stessi. Non accetta l’ovvietà delle cose.
Eraclito è un filosofo presocratico e condivide, come loro, la ricerca dell’archè. Lo collocava come “logos” (ragione). Lui sosteneva che l’archè che manda avanti il mondo è la ragione. La natura è un sistema di leggi che ha una razionalità che solo con la ragione possiamo scoprire.
Il logos è oggettivo (facoltà di intendere la legge del cosmo) o soggettivo (natura razionale delle cose).
Fuoco: tutto diviene, tutto cambia.
Pòlemos=guerra, contrasto. Unità degli opposti. Torna questo elemento con Eraclito che ne fa il centro del suo archè. Secondo lui il logos è pòlemos cioè la guerra tra gli opposti. La legge degli opposti dice che uno ha bisogno dell’altro per essere definito. La relazione degli opposti implica darsi all’altro. Per questo si parla di unità. Senza opposti e lo scontro tra di loro, non esisterebbe nulla.
Eraclito come forma filosofica usa l’Aforisma (A privativa, FORIS=parlare) = non dico ciò che sto dicendo.
Lui non vuole essere un maestro che rivela tutta la verità. Non avrebbe svegliato nessuno quindi spingeva la gente a esercitare il proprio pensiero.
Hegel: Principio di non contraddizione
A = A se A è uguale ad A
A ≠ non A non può essere diverso da A e non è mai uguale a NON A
Hegel dice che non è così. La conclusione non è necessariamente vera. Per poter porre A all’identità di se stessa devo comunque stabilire una diversità. La realtà si sviluppa per realtà simultanee.

Parmenide e l'ontologia
È il padre dell’ontologia (scienza dell’essere). Scrive un poema sulla natura in forma poetica. Parmenide è il più importante tra tutti i filosofi presocratici. Inaugura le discipline dell’ontologia.
Parmenide fa una scelta stilistica: poesia sulla natura con ricordi ai miti (natura come dea rivelatrice). Parmenide concorda con Eraclito nel distinguere svegli e dormienti. Distingue due vie: Aletheia (svegli)=verità, ragione; Doxa (dormienti)= illusione, opinione.
Principio di Parmenide: L’essere è e non può non essere. L’essere non è e non può essere. L’essere è UNO (definizione per assurdo poiché se fosse molteplice non sarebbe un essere). Giudizio Analitico: qualcosa che è già detta e non si aggiunge niente. Giudizio Sintetico: qualcosa che è già detta e non si aggiunge qualcosa.
L’essere è immutabile (immobile). Il pensiero di Parmenide contraddice Eraclito. L’essere è Eterno. La finitezza implica un limite per capire cosa è e cosa non è l’essere.
Zenone e i paradossi
ZENONE DI ELEA. Zenone è un allievo di Parmenide. Ha elaborato argomenti a difesa del suo maestro, importanti in matematica: Paradossi (para-doxa)=contro l’opinione comune.
1. Massa nello stadio. Scopre l’infinita divisibilità dello spazio. Argomentazione per assurdo: per attraversare uno luogo, una persona dovrebbe percorrere un’infinità di punti in un tempo finito. Non è vero dal punto di vista logico.
2. Achille e la Tartaruga. Fanno una gara. La tartaruga parte con un vantaggio rispetto ad Achille che però non raggiungerà mai la tartaruga perché essa sarà (anche se di poco) sempre in vantaggio.
3. La Freccia. La freccia è ferma. Quando viene scoccata, in ogni punto, la freccia occupa una porzione di spazio pari alla sua lunghezza. Movimento=0. Da tanti movimenti=0 non si può ricavare un movimento=1 quindi la freccia è ferma.
4. Relatività del movimento. Se sto su un treno fermo, il treno che è in movimento mi appare alla sua reale velocità. Se sto su un treno in movimento e ne vedo un altro che va alla stessa velocità ma dalla parte opposta, mi appare andare al doppio della sua velocità.
Democrito e l'atomo
È contemporaneo di Socrate ma viene comunque considerato un presocratico poiché si interessa alla ricerca dell’archè e vuole individuare le leggi del cosmo, infatti è un cosmologo. Democrito è uno studioso di Parmenide perché ha una formazione eleatica e si è confrontato con le tesi di Zenone e contestandolo scopre l’atomo (particella indivisibile).
A (privativa) –tomos (tagliare) = non può essere tagliato.
Zenone ha ragione dal punto di vista logico e matematico, ma se dobbiamo spiegare la consistenza materiale della fysis, arriveremo all’atomo.
Democrito è il primo materialista della filosofia. È sostenitore del materialismo: non esiste nient’altro che la materia: atomo o vuoto. Quindi fisicizza la dottrina parmenidea dell’essere: l’essere e il non essere per Democrito diventano fisiche. Essere=atomo. Non Essere=vuoto.
Dal punto di vista logico e matematico, Democrito ha ragione: si può scomporre una materia all’infinito. L’atomo è la particella ultima (atomo scomponibile) o prima (all’origine di un elemento c’erano particelle che si sono aggregate).
Meccanicismo (concezione del mondo che si richiama alle cause meccaniche cioè efficienti della natura) vs Finalismo (concezione del mondo che spiega la natura a partire dalle cause finali). Meccanicismo: Democrito si concentra sulle cause efficienti. Causa-effetto --> causa che produce un effetto: Causalismo.
Finalismo: fa riferimento al fine quindi non si può prevedere. Visione metafisica del mondo (Aristotele).
Protagora e il relativismo
Retorica: arte della persuasione.
Eloquenza: arte del parlare.
Paideia sofistica=cultura=sapere non specialista ma enciclopedico.
Platone ha un’idea negativa dei sofisti perché un sofista specula sul sapere poiché è interessato alla persuasione e non cerca la verità: se un discorso è convincente, non serve che sia vero.
Protagora è il primo grande sofista. Famoso per un motivo: “l’uomo è misura di tutte le cose. Delle cose che sono in quanto sono. Delle cose che non sono in quanto non sono”. Se una cosa è, è perché lo dice l’uomo.
Relativismo: tutto è relativo al giudizio umano.
- Relativismo assoluto: uomo=ciascun singolo uomo. Cose= le nostre esperienze. (non si dà la verità) --> Eristica: componente della sofistica che insegna l’arte di confezionare discorsi persuasivi che sostengono una tesi e il suo opposto.
- Fenomenismo/Soggettivismo: uomo=ragione umana. Cose= fenomeni (ciò che appare alla ragione). È il soggetto umano che stabilisce.
- Relativismo Culturale: comunità storicamente determinata.
L’uomo ricerca il proprio utile. Bene: tutto ciò che soddisfa le proprie esigenze di utilità.
Risvolti etici: la conseguenza del relativismo sofistico è che per Protagora eticamente non esiste un bene e un male assoluto. Tutto è in base all’utilità. Utilitarismo: valutare la bontà di un’azione in base alle conseguenze dell’azione. Assolutismo: valutare un’azione allo stesso modo in qualunque circostanza (ad esempio le religioni considerano il mentire un divieto assoluto).
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale secondo Talete?
- Come Anassimandro contraddice Talete riguardo all'archè?
- Qual è il ruolo del numero nella filosofia di Pitagora?
- Come Eraclito definisce il principio che governa il mondo?
- Qual è la visione di Protagora riguardo alla verità e al relativismo?
Secondo Talete, il principio fondamentale o archè è l'acqua, che ha dato origine alla vita e non cambia, rappresentando l'inizio di tutto.
Anassimandro contraddice Talete affermando che l'archè non può essere qualcosa di specifico come l'acqua, ma è l'Àpeiron, un principio indefinito e senza confini.
Per Pitagora, l'archè è il numero, poiché è misurabile e rappresenta l'ordine del cosmo, con la matematica e la geometria strettamente collegate.
Eraclito definisce il principio che governa il mondo come il logos, una ragione oggettiva e soggettiva che si manifesta attraverso l'unità degli opposti e il cambiamento continuo.
Protagora sostiene che "l'uomo è misura di tutte le cose", promuovendo un relativismo assoluto in cui la verità è relativa al giudizio umano e non esiste un bene o male assoluto.