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Concetti Chiave

  • Le comunità della diaspora ebraica, come Alessandria, sono fondamentali nel confronto culturale del giudaismo ellenizzante.
  • Filone Ebreo, nato tra il 30 e il 20 a.C., offre interpretazioni della Bibbia e del platonismo che influenzano la teologia cristiana e il neoplatonismo.
  • Il concetto di Dio di Filone è di un'entità ineffabile, simile all'Uno di Plotino, con il Logos come mediatore tra Dio e il mondo.
  • Il Logos filoniano, paragonato all'Adamo celeste, anticipa il concetto cristiano di Cristo come mediatore per eccellenza.
  • Filone utilizza concetti filosofici greci per commentare la Bibbia, mirando al ricongiungimento con Dio attraverso l'estasi dell'anima.

Indice

  1. Le comunità della diaspora
  2. Il concetto di Dio in Filone
  3. Il Logos e il cristianesimo
  4. Scopo della contemplazione

Le comunità della diaspora

Le comunità della diàspora (cioè della "dispersione" israelitica nel mondo) sono, naturalmente, le più attive nell'opera di confronto culturale del
Le opere di Filone (De opificio mundi; Commenti alla Bibbia, ecc.), scritte in greco, da un lato offrono un'interpretazione del platonismo che resterà fondamentale per il neoplatonismo del sec. III d.C.; dall'altra un'interpretazione della Sapienza biblica che offrirà non pochi strumenti concettuali alla teologia cristiana.

Il concetto di Dio in Filone

Il Dio di Filone è al di là di ogni qualità; di conseguenza esso è "ineffabile" (come sarà l'Uno di Plotino): si può dire solo che è, ma non che cos'è.
Il passaggio da Dio al mondo è mediato dal Logos o Sapienza: che da un lato è il pensiero stesso di Dio (Logos endiàthetos) dall'altro ne è l'espressione (Logos prophorikòs, o "profferto"), contenente in sé il modello ideale del mondo. Questa funzione mediatrice del Logos è simile alla funzione mediatrice che anche l'uomo ha (platonicamente) tra il mondo sensibile e l'intelligibile: per questo il Logos viene chiamato anche "Adamo celeste".

Il Logos e il cristianesimo

In seguito, quindi, riuscirà naturale per i cristiani chiamare con il nome filoniano di Logos il Mediatore per eccellenza, cioè il Cristo. Anche lo Spirito, con cui Dio pervade il mondo, trova espressione nelle opere di Filone, che si rifà da un lato a precedenti biblici, dall'altro al pNeuma stoico, ma diversamente inteso.

Filone vuole, essenzialmente, commentare la Bibbia: però lo fa per mezzo di concetti tratti dalla

Scopo della contemplazione

Scopo ultimo della contemplazione è, per lui, il ricongiungimento con Dio, che avviene quando l'anima "esce da sé" (estasi). Due secoli più tardi il neoplatonismo riprenderà questo concetto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo delle comunità della diàspora nel giudaismo ellenizzante?
  2. Le comunità della diàspora, in particolare Alessandria, sono le più attive nel confronto culturale del giudaismo ellenizzante, con figure di spicco come Filone che visse e operò in questo contesto.

  3. Come Filone interpreta il concetto di Dio e il Logos?
  4. Filone descrive Dio come ineffabile e al di là di ogni qualità, mentre il Logos funge da mediatore tra Dio e il mondo, rappresentando sia il pensiero di Dio che la sua espressione.

  5. In che modo Filone ha influenzato la teologia cristiana?
  6. Filone ha influenzato la teologia cristiana attraverso il concetto di Logos, che i cristiani hanno associato a Cristo come Mediatore, e attraverso l'idea dello Spirito, che si collega al pNeuma stoico.

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