Concetti Chiave
- I neoplatonici hanno integrato il pensiero di Aristotele con la metafisica di Platone, creando una filosofia sistematica.
- Andronico di Rodi ha unificato gli scritti di Aristotele in un corpus, influenzato dal pensiero platonico, culminando nella teologia.
- Aristocle e Alessandro di Afrodisia hanno esplorato la compatibilità tra Platone e Aristotele, focalizzando sui concetti di intelletto attivo e passivo.
- Temistio nel IV secolo ha identificato nell'intelletto attivo di Aristotele il Nous di Plotino, influenzando il pensiero successivo.
- Simplicio nel VI secolo ha interpretato Aristotele attraverso una lente platonica, trasmettendo al Medioevo un'immagine particolare del filosofo.
Indice
L'incontro tra Platone e Aristotele
Il lavoro di costruzione di una filosofia sistematica compiuto dai neoplatonici era strettamente intrecciato con l’interpretazione e il commento di testi platonici ed aristotelici. Perché avvenisse un simile incontro, era necessario adattare il pensiero di Aristotele ai presupposti metafisici di Platone. A questo si dedicarono i commentatori di Aristotele già dal I sec. a.C.
Andronico di Rodi e la Metafisica
Un atteggiamento simile è presente in Andronico di Rodi, scolarca al Liceo nella prima metà del I sec. a.C. A lui si deve la fondamentale edizione delle opere di scuola di Aristotele, quel corpus che venne poi considerato il vero testo di Aristotele. L’influenza platonica su Andronico è evidente: egli unificò i diversi scritti di filosofia prima composti da Aristotele in un unico trattato, la Metafisica, che culminava nella trattazione teologica. Diventava ovvio quello che in Aristotele non lo era mai stato, cioè che la teologia fosse il punto di arrivo della ricerca filosofica.
Compatibilità tra Platone e Aristotele
Dopo Andronico, ci fu Aristocle, nel II sec. d.C. Egli formulò la tesi di una piena compatibilità tra il pensiero di Platone e quello di Aristotele. In questa direzione si mosse anche Alessandro di Afrodisia. La questione concernente i rapporti tra intelletto attivo e intelletto passivo, che in Aristotele è del tutto marginale, diviene il centro della lettura del filosofo. La contrapposizione tra i due intelletti diventa quasi metafisica: l’intelletto passivo è parte del corpo, mortale, legato alle forme presenti nella materia, mentre l’intelletto attivo è esterno al corpo ed essendo anima individuale è identificabile con la mente divina. Per intuizione diretta conosce le idee e questa posizione prelude a Plotino.
Evoluzione del pensiero neoplatonico
Dopo Plotino, nel IV secolo, Temistio identifica nell’intelletto attivo aristotelico il Nous di Plotino. Nel V secolo, Calcidio elabora una traduzione e un commento al Timeo platonico fondamentali nel medioevo cristiano: vi sostiene che già in Platone Dio è posto sopra le idee, che queste sono contenute nell’Intelletto divino e che la materia è generata e governata da Dio.
Nel VI secolo Simplicio riesce a mantenere una stretta aderenza al discorso aristotelico pur interpretando Aristotele eccessivamente influenzato dalla metafisica platonica. Egli consegnava al Medioevo un’immagine unilaterale del filosofo.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il contributo di Andronico di Rodi all'interpretazione dell'aristotelismo?
- Come ha influenzato Alessandro di Afrodisia l'interpretazione dell'intelletto in Aristotele?
- In che modo Simplicio ha contribuito alla trasmissione del pensiero aristotelico nel Medioevo?
Andronico di Rodi ha unificato i diversi scritti di filosofia prima di Aristotele in un unico trattato, la Metafisica, enfatizzando la teologia come punto culminante della ricerca filosofica, influenzato dalla filosofia platonica.
Alessandro di Afrodisia ha reso centrale la questione dell'intelletto attivo e passivo, interpretandola in chiave quasi metafisica, con l'intelletto attivo identificato con la mente divina, anticipando le idee di Plotino.
Simplicio ha mantenuto una stretta aderenza al discorso aristotelico, sebbene influenzato dalla metafisica platonica, consegnando al Medioevo un'immagine unilaterale di Aristotele.