Concetti Chiave
- Eraclito, filosofo di Efeso, visse tra il 540 a.C. e il 480 a.C., provenendo da una famiglia aristocratica in un contesto democratico che disprezzava.
- Critico verso i suoi concittadini, si rifugiò nel tempio di Artemide e, secondo la leggenda, morì isolato nei boschi.
- Eraclito sosteneva che la realtà è razionale e armonica, legata da un unico filo logico chiamato logos.
- La sua filosofia enfatizzava la natura degli opposti e il cambiamento continuo, esemplificato dall'espressione "panta rhei".
- Eraclito usò aforismi per comunicare le sue idee, escludendo chi riteneva incapace di comprendere la sua filosofia.
Eraclito e la sua vita
Eraclito fu un filosofo che visse a Efeso, una colonia greca della Ionia. Si conosce molto poco riguardo la sua vita. Presumibilmente nacque attorno al 540 a.C. e morì attorno al 480. Era sicuramente di famiglia aristocratica, tra le più ricche di Efeso che aveva dato i natali anche a un re di Efeso. Visse durante un regime democratico. Da un lato gli permetteva di dire ciò che voleva, ma d’altro canto, essendo aristocratico fino in fondo, odiava la democrazia e aveva un atteggiamento critico nei confronti dei suoi concittadini. Era colto, ma anche superbo, altezzoso e antipatico e riteneva il popolo una massa di ignoranti e stupidi. Alla fine arrivò a dichiarare che non sopportava più vivere nella propria città, si ritirò nel tempio di Artemide a riflettere e forse infine passò gli ultimi tempi della sua vita isolato nei boschi in cui morì per la fame e il freddo.
Il pensiero di Eraclito
Eraclito invitava le persone a non lasciarsi ingannare dalle apparenze. Secondo lui la maggior parte della gente viveva nell’inganno e non utilizzava la ragione per riconoscere la verità e uscire dall’illusione. Occorreva riconoscere il logos. Per Eraclito il logos indica la realtà perché tutta la realtà è razionale, c’è una ragione dietro a tutto, tutta la realtà è armonica e tutte le cose sono legate da un unico filo logico. Secondo Eraclito la realtà è contraddistinta dalla molteplicità, dal divenire e da una logica. Secondo Eraclito l’archè è il logos e il fuoco. La realtà infatti è razionale e c’è una logica dietro a tutta la realtà, mentre il fuoco è l’espressione fisica del logos perché distrugge, è caldo, dà luce, dà vita, plasma, modifica, cambia come la logica permette di cambiare la propria esistenza.
La filosofia degli opposti
Secondo Eraclito gli opposti della vita sono sempre legati, tutto deriva dallo scontro tra opposti e gli opposti stessi sono l’essenza primaria della vita (non c’è il Bene senza il Male, non c’è il giorno senza la notte,…). Lo scontro tra opposti dà il via a continue trasformazioni. Un altro aspetto della realtà puntualizzato da Eraclito è che la realtà è in continua trasformazione, “panta rhei” (“tutto si trasforma”). Un’altra frase famosa di Eraclito è “non ci si può immergere due volte nello stesso fiume” perché nel tempo tra la prima e seconda immersione la persona e il fiume sono già cambiati. Scrisse Sulla natura e, siccome pensava che la maggior parte della gente fosse stupida e indegna di conoscere la sua filosofia, decise di scrivere i propri pensieri per aforismi, breve sentenze che andavano interpretate con cura attraverso l’intelletto. In questo modo escludeva i tonti e gli stupidi dalla comprensione della sua filosofia.
Domande da interrogazione
- Chi era Eraclito e quale era la sua visione della democrazia?
- Qual è il concetto di "logos" secondo Eraclito?
- Come Eraclito descrive la natura della realtà?
- Perché Eraclito scrisse i suoi pensieri in forma di aforismi?
Eraclito era un filosofo di Efeso, di famiglia aristocratica, che visse durante un regime democratico. Sebbene la democrazia gli permettesse di esprimersi liberamente, la disprezzava e aveva un atteggiamento critico verso i suoi concittadini, considerandoli ignoranti.
Per Eraclito, il "logos" rappresenta la realtà razionale e armonica, un filo logico che lega tutte le cose. Credeva che la maggior parte delle persone non riconoscesse il logos e vivesse nell'illusione.
Eraclito descrive la realtà come caratterizzata dalla molteplicità, dal divenire e dalla logica. Sosteneva che la realtà è in continua trasformazione, riassunta nel concetto di "panta rhei" ("tutto si trasforma").
Eraclito scrisse i suoi pensieri in forma di aforismi perché riteneva che la maggior parte delle persone fosse stupida e indegna di comprendere la sua filosofia. Gli aforismi richiedevano un'interpretazione attenta, escludendo così coloro che non erano in grado di comprenderli.