Concetti Chiave
- Eraclito è una figura enigmatica dell'antica Grecia, conosciuto come "l'oscuro" per la complessità del suo pensiero.
- Proveniente da una famiglia aristocratica, vive in solitudine nel tempio di Artemide, manifestando disinteresse per la ricchezza.
- Il logos è il cuore della sua dottrina: una legge immutabile che governa la mutevolezza del mondo sensibile.
- Eraclito crede che l'introspezione sia fondamentale per comprendere la natura, considerandosi un ricercatore autonomo di saggezza.
- Identifica l'arché, il principio ultimo delle cose, nel fuoco, simbolo di cambiamento continuo.
Eraclito - vita e pensiero
Eraclito vive e si forma nel contesto dei pensatori ionici dell’antica Grecia, e nasce tra il 504 e il 500 a.C. Egli costituisce una figura insolita ed enigmatica, tant’è che è definito da Aristotele “l’oscuro”.
Eraclito è di origine aristocratica, ma dimostra di essere disinteressato alla ricchezza e al denaro. Vive in solitudine nel tempio di Artemide, in cui scrive e ripone il suo libro: questo gesto può sia sottolineare la devozione alla divinità, sia la volontà di rendere la sua dottrina fruibile a tutti.
Ciò che lo distanzia dalla massa è la sua riflessione e ricerca sugli elementi naturali: egli sostiene, infatti, che sia proprio la capacità riflessiva che pone gli umani a un livello superiore rispetto alle bestie.
Il suo pensiero e la sua dottrina si incentrano nel concetto di logos, che significa discorso. Il logos è definito da Eraclito come una legge immutabile e comune che regola la mutevolezza del mondo sensibile.
Egli trascorre tutta la vita a ricercare il proprio io, definendosi detentore di una saggezza autentica e superiore, nonché come strumento di ricerca autonomo. Secondo il filosofo, infatti, indagare se stessi è il passo chiave per contemplare la natura e le cose.
Come tutti i pensatori ionici egli pone una particolare attenzione alla ricerca dell’arché, del principio ultimo delle cose, e lo trova nel fuoco, simbolo di una realtà in continuo mutamento.