Concetti Chiave
- Nel IV-V secolo a.C., la democrazia diretta ad Atene ha portato all'emergere dei sofisti, filosofi che si concentravano sull'arte della retorica per influenzare la politica.
- Protagora ha introdotto il relativismo, sostenendo che l'uomo è la misura di tutte le cose e che la conoscenza è soggettiva e limitata dalla percezione individuale.
- La sofistica includeva l'uso delle antilogie, un metodo di argomentazione che dimostrava come non esistesse un criterio unico per giudicare la realtà.
- Gorgia, attraverso la dimostrazione per assurdo, ha sfidato le teorie precedenti, sostenendo che l'essere non esiste e criticando la capacità umana di raggiungere verità assolute.
- Entrambi i filosofi sottolineavano l'importanza della retorica e della persuasione, vedendo il linguaggio come uno strumento potente per influenzare e comunicare.
Sofisti
Nel IV-V secolo a.C. si andò affermando ad Atene un nuovo modello di governo, la democrazia diretta, grazie alla quale tutti coloro che erano considerati cittadini potevano partecipare in prima persona alla vita politica della città. Erano esclusi, ovviamente, le donne, i bambini, gli schiavi e i meteci (gli stranieri in territorio ateniese).
Questa nuova introduzione segnò una profonda frattura tra i vecchi e i nuovi filosofi. Se prima essi si concentravano sui misteri della natura e si ponevano grandi interrogativi come ‘da dove veniamo?’, adesso si dedicano invece alla democrazia.
Interessati com’erano alla nuova polis, i sofisti si inserirono ben presto nella politica, tramandando il loro sapere per poter persuadere il pubblico con l’arte del saper parlare (retorica). Se prima i sofisti erano visti come figure positive [il termine, infatti, vuol dire ‘appassionati dalla conoscenza’], con il tempo assunsero un’accezione negativa e vennero considerati come ‘prostituti della cultura’, perché istruivano solo su pagamento.
Protagora
« L’uomo è misura di tutte le cose ». Con questa celebre massima, Protagora pone al centro della nuova filosofia l’uomo. Si tratta di una forma di relativismo. Per Protagora, ‘uomo’ assume diversi significati:
• Uomo come singolo: ognuno di noi ha percezioni diverse. Platone, parlando a proposito di Protagora, porta l’esempio del sano e del malato. Non ci sono sensazioni assolute perché tutto è relativo e dipende dall’individuo.
• Uomo come Umanità: l’uomo non è predisposto per il raggiungimento di verità universali o divine. Da questo concetto, Protagora afferma: fintanto che siamo in vita, non possiamo sapere se esista o meno un’entità superiore e non ci resta che ammettere di non conoscere per mancanza di prove (agnosticismo).
• Uomo come civiltà: i valori su cui si fonda una comunità non è detto che siano gli stessi per un’altra.
Antilogie: metodo per esercitare quotidianamente le proprie capacità lessicale. I sofisti si allenavano nel trovare proprietà di linguaggio tali da costruire doppi discorsi che potessero convincere il pubblico di due tesi opposte. Questo metodo, inoltre, serviva a dimostrare che non esiste un criterio unico per giudicare la realtà.
Criterio dell’utile
Protagora riteneva che la separazione dell’uomo dall’animale fosse avvenuta grazie all’intervento di Prometeo, che, secondo la mitologia, introducendo il fuoco avviò gli uomini alla conoscenza. Un altro evento importante riguarda l’inizio della politica, che ha permesso all’uomo di disporre delle leggi, senza le quali ci sarebbero stati soltanto dei conflitti sanguinosi. Occorre che tutti abbiano buone conoscenze persuasive che portino all’utile della comunità, per questo i sofisti si prodigavano tanto nel diffondere il loro saper parlare.
Le leggi
Le leggi non hanno niente di sacro o di universale, semplicemente sono state elette dalla maggioranza di un’assemblea. È anche grazie ad esse che l’uomo ha potuto lasciarsi alle spalle il suo essere animale.
Gorgia
Arrivò a confutare tutto il sapere avanzato dai suoi predecessori come Parmenide, utilizzando lo stesso metodo di Zenone, cioè quello della dimostrazione per assurdo. Gorgia sosteneva, infatti, che è possibile essere d’accordo con la veridicità di ogni opinione, di ogni cosa... non conta solo ciò che possiamo pensare.
Per poter affermare che il Nulla Esiste, Gorgia disse che:
• Se fosse eterno, non avrebbe un principio e nemmeno una fine;
• Se una cosa non ha principio, allora deve essere infinita;
• Se è infinita, allora non può trovarsi in un determinato luogo;
• Se non si trova in un luogo preciso, allora non esiste.
Per dimostrare che l'essere non è generato:
• Se così fosse, avrebbe origine dall’essere oppure dal non-essere;
• Se derivasse dall’essere, allora esisterebbe già in un momento precedente e quindi sarebbe generato;
• Se avesse, invece, origine dal non-essere, allora si avrebbe una contraddizione perché si originerebbe dal nulla.
Per dimostrare che l’Essere non è eterno e generabile nello stesso tempo:
• Se l’essere è eterno, non si può generare. Se è generato, allora non è eterno.
Con tutte queste teorie Gorgia vuole arrivare a dire che l’essere non esiste.
Anche se esistesse, non si potrebbe conoscere
Il pensiero dell’individuo non rispecchia necessariamente la realtà.
Anche se fosse conoscibile, non lo potremmo esprimere
Secondo Gorgia, per comunicare noi utilizziamo delle parole che non sono proprie dell’elemento considerato. In parole povere, il termine ‘casa’ non è parte integrante dell’abitazione dove viviamo. Un inglese, per esempio, la chiamerebbe ‘house’.
Gorgia sosteneva, inoltre, che l’uomo non poteva andare oltre le sue esperienze e doveva smettere di affannarsi nel raggiungere le verità assolute.
Scetticismo: la sfiducia nelle capacità che il pensiero avrebbe nel raggiungere verità assolute. L’uomo non può comprendere cose che vanno oltre la sua esperienza.
Gorgia vede il linguaggio come libero e in grado di persuadere, rassicurare, terrorizzare, dare gioia... Solo chi possiede buone capacità lessicali si vedrà aprire tutte le porte (con questo Gorgia esalta l’importanza dei sofisti, che inizieranno ad essere malvisti dal popolo).
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo dei sofisti nella democrazia ateniese?
- Cosa intendeva Protagora con la massima "L’uomo è misura di tutte le cose"?
- Qual è il significato delle antilogie secondo i sofisti?
- Come Gorgia confutava il sapere dei suoi predecessori?
- Qual era la visione di Gorgia sul linguaggio e la comunicazione?
I sofisti si inserirono nella politica ateniese, utilizzando la retorica per persuadere il pubblico e diffondere il loro sapere, sebbene col tempo furono visti negativamente come "prostituti della cultura" perché insegnavano solo a pagamento.
Protagora intendeva che le percezioni e le verità sono relative all'individuo, e che l'uomo non è predisposto per raggiungere verità universali o divine, promuovendo un concetto di agnosticismo e relativismo.
Le antilogie erano un metodo per esercitare le capacità lessicali, costruendo discorsi doppi per convincere il pubblico di tesi opposte, dimostrando che non esiste un criterio unico per giudicare la realtà.
Gorgia utilizzava la dimostrazione per assurdo per confutare il sapere, sostenendo che l'essere non esiste, non è conoscibile e non può essere espresso, promuovendo uno scetticismo radicale.
Gorgia vedeva il linguaggio come uno strumento potente e libero, capace di persuadere e influenzare, ma sosteneva che le parole non rispecchiano necessariamente la realtà, esaltando l'importanza delle capacità lessicali dei sofisti.