Concetti Chiave
- La Filosofia nasce nel VI secolo a.C. in Grecia e Magna Grecia, in un contesto politico di Polis che distingue tra potere temporale e spirituale.
- Talete è considerato il primo filosofo, introducendo l'idea che l'acqua sia l'elemento fondamentale della vita.
- Anassimandro amplia il pensiero di Talete introducendo il concetto di "Apeiron", un'entità illimitata che regola l'universo attraverso forze opposte.
- I Pitagorici, seguaci di Pitagora, vedono nel numero il principio di tutte le cose e considerano la matematica come una forma d'arte innata nell'uomo.
- Eraclito sviluppa il concetto di "Logos", un pensiero razionale che unisce gli enti, e introduce il "Nous" come intelletto ordinatore del cosmo.
Indice
Origini della filosofia greca
La Filosofia nasce nella Grecia e nella Magna Grecia (colonie Greche nell’Italia Meridionale e Asia Minore) nel VI secolo grazie al passaggio politico che porterà all’instaurarsi delle Polis e che creerà una distinzione tra il Potere Temporale e Spirituale; nelle Polis il cittadino prende direttamente parte alla politica.
La Filosofia nasce in un periodo storico Laico (non religioso).
La Filosofia viene considerata un modo rivoluzionario di vedere il Mondo, con uno sguardo Lucido, Razionale e Laico sulla totalità delle cose.
Lo sguardo del Filosofo è “Protoscientifico”, ossia Razionale, ben diverso dall’occhio del poeta e dell’artista; infatti, come già detto, il Filosofo si occupa di trovare il Fondamento della Totalità su cui si basa ogni cosa: quindi il Filoso collega le parti, contestualizza precisamente qualcosa.
Il modo di comunicare con la realtà dei nostri giorni è lo stesso del periodo Arcaico-Greco.
La Filosofia può essere definita anche come il pensiero stesso.
Il pensiero di Talete e Anassimandro
Il Primo Filosofo in ordine cronologico è Talete. Egli spiega che l’acqua è la fonte della vita e quindi è l’elemento naturale della totalità delle cose.
Con i primi Filosofi si scopre che la Filosofia è fine a se stessa: da la visione di ogni cosa, specialmente le cause dello sviluppo e del degrado della società.
I Greci dicono che la materia per eccellenza che coglie la bellezza dell’armonia è la Matematica: infatti il nostro cervello funziona secondo rapporti matematici.
La Matematica è già dentro di noi: ogni essere umano nasce con questa espressione d’arte al suo interno ed è ciò che ci accomuna.
I Filosofi infatti sono accomunati dall’interesse; essi sanno di dover ridurre le proprie esigenze per la loro felicità (al giorno d’oggi ci sono molte cose, come la TV, che ci rendono infelici).
Anassimandro riconosce il fondamento (= Archè) di Talete, ossia l’importanza dell’acqua come elemento costituente dell’Universo. Il problema da lui sollevato è che l’acqua non è tutto, dunque lui stesso introduce un nuovo concetto detto “Apeiron” (= illimitato, non misurabile), cioè la totalità degli enti che risponde a due forze fondamentali opposte (Teoria Polare): la “Philia” (= filosofia, ossia l’unità degli enti nell’Aperion) e il “Neikos” (= separazione, ossia ciò che divide gli enti).
Secondo il Principio di Anassimandro le cose da dove provengono devono anche ritornare secondo un ordine preciso e necessario con cui pagano il peso della loro colpa. Questo principio assomiglia al principio della Bibbia: “polvere sei e polvere ritornerai”, quindi la vita è un ciclo e allora anche la Philia e il Neikos costituiscono un ciclo.
L’Uomo è un Essente poiché esisite. I Greci hanno capito prima di altri popoli cosa è un Uomo: un essere mortale, ma a differenza di altre entità (per esempio gli animali), muore consapevole. Vivere e morire sono la stessa cosa, infatti il punto finale della nostra vita viene detto decesso e non morte.
L’Essere è ciò che permette alle cose di esserci e quindi permette l’esistenza dell’essente.
Anassimene fu un allievo di Anassimandro. Per lui tutto si basa sul passaggio dell’aria dalla condensazione (Philia) alla rarefazione (Neikos).
Pitagorici e il concetto di numero
I Pitagorici prendono il loro nome da Pitagora, il loro massimo esponente. Essi sono originari della Sicilia (facente parte della Magna Grecia).
Il Principio di tutto secondo loro sta nel Numero (come confermerà 2000 anni dopo Galilei); secondo loro lo era perché è simbolo di concretezza, infatti viene utilizzato per misurare il concreto.
Il Numero ha a che fare con il pensare.
Il Numero è l’archè dato che da origine all’Oggettivo a partire dal Soggettivo.
Anche per i Cartesiani il Numero è figura geometrica; Cartesio da origine al piano delle ascisse e a quello delle ordinarie.
I Pitagorici definiscono la Filosofia come lo studio del rapporto tra uomo ed ente.
Secondo il loro pensiero la Bellezza è un rapporto proporzionale: X sta a Y come Y sta a X (X:Y=Y:X). Quindi l’uomo riesce a cogliere la bellezza dell’ente.
La Bellezza è il veicolo della verità e la verità per i Pitagorici corrisponde al Numero.
L’Arte deriva dalla Matematica, difatti essa è la Matematica applicata con fantasia.
Per i Greci non si nasce dal nulla, infatti secondo loro deriviamo dal Kaos e dal Kosmos; per loro non esiste la creazione, perché è una cosa illogica, dato che la materia esiste da sempre in forma irregolare, disordinata, informe.
Il Kaos è la materia accumulata in modo informe, mentre il Kosmos si può definite come la sistemazione del Kaos, quindi l’intervento degli Dei per ordinare il Mondo.
Eraclito e il concetto di Logos
In Turchia (altra zona facente parte della Magna Grecia) vi è un altro grande Filosofo, Eraclito, detto l’”Oscuro” perché parlava per mezzo di enigmi e famoso per aver dato il via al pensiero tragico greco, nel quale si esalta la vita attraverso il dolore.
Eraclito trova durante la sua vita il concetto di “Logos”, parola derivante dal Greco “Leghein”, legare/raccogliere in unità. Può significare anche “Parola”, “Ragione”, “Discorso”.
Il Logos da origine alla Scienza Occidentale.
Il Logos è l’Unità Ontica, cioè l’unità tra gli enti (tra l’uomo e la totalità).
Dunque il Logos si può definire come il Pensiero Razionale con cui l’Uomo si relaziona con la Totalità; il Logos è l’unità Metafisica (= oltre la Fisica) e Ontologica della totalità.
Pensiero di Eraclito: “Polemos (= conflitto)
Panton (= ogni cosa)
Pater (= padre)”
I Contrasti si esplicano per Avvicendamento, cioè il modo attraverso il quale il Logos si esplica completamente.
Aforisma di Eraclito: “Panta (= tutto)
Rei (= fiume)”
Attraverso questo aforisma Eraclito fu il primo Filosofo a spiegare che il tutto si muove per Avvicendamento, dato che il Logos si esplica con l’avvicendamento di due cose.
L’Armonia secondo il suo pensiero è data dal Logos e non è subito visibile dato che è superiore a quella visibile.
Il Nous per Eraclito è l’Intelletto. Si può distinguere in Grande Nous, cioè il Nous ordinatore del Kosmos, e in Piccolo Nous, cioè il nostro Intelletto che ci permette di ordinare i nostri pensieri ed individuare l’armonia nel mondo.
Secondo Eraclito molte persone non usano l’intelletto, cioè il Nous, e quindi sono ignoranti.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della filosofia secondo il testo?
- Chi è considerato il primo filosofo e quale concetto ha introdotto?
- Qual è il contributo di Anassimandro alla filosofia?
- Come i Pitagorici vedono il rapporto tra numero e bellezza?
- Qual è il significato del "Logos" secondo Eraclito?
La filosofia nasce nella Grecia e nella Magna Grecia nel VI secolo, in un contesto politico che porta alla creazione delle Polis e alla distinzione tra potere temporale e spirituale.
Talete è considerato il primo filosofo e ha introdotto il concetto che l'acqua è la fonte della vita e l'elemento naturale della totalità delle cose.
Anassimandro ha introdotto il concetto di "Apeiron", l'illimitato, e ha sviluppato la teoria polare delle forze opposte, Philia e Neikos.
I Pitagorici vedono il numero come il principio di tutto e la bellezza come un rapporto proporzionale, dove il numero è il veicolo della verità.
Per Eraclito, il "Logos" è il pensiero razionale che unisce l'uomo alla totalità, rappresentando l'unità ontologica e metafisica del tutto.