Concetti Chiave
- I pensatori del VI secolo a.C. erano influenzati dalla compattezza sociale e politica delle loro colonie, focalizzando le loro ricerche sull'unità dell'essere e dell'ordine cosmico.
- Nel V secolo a.C., cresce la consapevolezza delle diversità culturali e politiche, con un riconoscimento del carattere relativo delle tradizioni e delle costituzioni politiche.
- Il dibattito tra monarchia, oligarchia e democrazia evidenzia differenze tra Oriente e Grecia, dove prevalgono oligarchia e democrazia, mentre la monarchia è vista come tirannide.
- Atene, grazie al suo ruolo nella sconfitta dei Persiani, diventa un simbolo di democrazia e vede un risveglio culturale sotto la guida di Pericle.
- La città di Atene attira filosofi e intellettuali, diventando un centro culturale e filosofico, nonostante occasionali momenti di tensione politica e filosofica.
I pensatori del VI secolo a.C.
I pensatori del VI secolo a.C., come abbiamo visto, erano soprattutto abitatori di colonie a contatto con realtà locali o con grandi imperi. La compattezza e la coerenza del mondo sociale e politico, a cui ancora appartenevano, facevano sì che le loro ricerche filosofiche avessero per oggetto l’unità e unicità dell’essere, dell’ordine cosmico e – con Senofane – della stessa divinità.
La ricerca del V secolo a.C.
La ricerca del V secolo a.C. continua, per certi versi, a mantenere questo orientamento di base, ma in essa cresce sempre di più la consapevolezza della molteplicità e della diversità che caratterizzano la natura, i popoli, le forme di organizzazione politica e sociale. Il tentativo persiano di conquistare la Grecia mise i suoi abitanti di fronte all’angoscioso problema della possibile cancellazione delle proprie tradizioni religiose, politiche, culturali. La vittoria finale da parte dei Greci allontanò questo pericolo, ma contribuì ad accentuare la contrapposizione tra loro e gli altri, i barbari. La situazione, che così si venne a determinare, diede luogo, da una parte, al riconoscimento delle differenze culturali e, dall’altra, ai tentativi di rintracciare le ragioni della superiorità militare, politica e culturale del mondo ellenico. Un tratto diffuso della cultura del V secolo a.C. diventa il riconoscimento del carattere relativo dei nòmoi, ossia delle tradizioni, dei costumi, degli usi e delle credenze. Questi variano da popolo a popolo e nessun popolo è disposto ad abbandonarli o a preferire quelli degli altri ai propri. La relatività contrassegna anche le forme di costituzione politica. Nel dibattito – avvenuto nel mondo persiano e riportato da Erodoto – sui rispettivi pregi e difetti del governo monarchico, oligarchico o democratico ha la meglio il punto di vista favorevole alla monarchia, prevalente nelle civiltà dell’Oriente. Nel mondo greco, invece, il governo di uno solo sopravvive soltanto sotto forma di tirannide. Le forme politiche più diffuse sono, infatti, l’oligarchia e la democrazia.
Il ruolo di Atene
Il ruolo svolto da Atene nella sconfitta dei Persiani è alla base della sua crescente egemonia nel mondo greco. Atene diventa progressivamente l’emblema e insieme il baluardo della democrazia: l’essere nati da genitori ateniesi è ora l’unico requisito che abilita i maschi in età adulta a partecipare direttamente alla vita politica della città. Alla superiorità militare di Atene e alla connessa fioritura economica si accompagna uno straordinario risveglio culturale, che giunge al culmine nel periodo in cui Pericle domina la vita politica . Atene non solo è ormai popolata da un gran numero di schiavi – segno tangibile dell’accresciuto benessere – ma diventa anche polo d’attrazione per cittadini di altre città, che vengono a risiedervi o a soggiornarvi. La città si arricchisce di edifici e statue. Durante le grandi festività religiose, i cittadini assistono periodicamente a spettacoli tragici e comici, nei quali sono anche dibattute questioni morali e politiche decisive. In questa nuova situazione anche la filosofia entra in Atene. Tranne alcuni momenti critici, di cui furono vittime Anassagora e Protagora, Socrate e Aristotele, per qualche secolo Atene rimarrà la sede per eccellenza della filosofia.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze culturali e politiche riconosciute nel V secolo a.C.?
- Come ha influenzato la vittoria greca sui Persiani la percezione culturale e politica?
- Quali forme di governo erano prevalenti nel mondo greco e persiano?
- Qual è stato il ruolo di Atene dopo la sconfitta dei Persiani?
- Qual è stato l'impatto culturale e filosofico di Atene nel periodo di Pericle?
Nel V secolo a.C., cresce la consapevolezza della molteplicità e diversità tra natura, popoli e forme di organizzazione politica e sociale, con un riconoscimento del carattere relativo dei nòmoi, ossia tradizioni e costumi che variano da popolo a popolo.
La vittoria greca ha accentuato la contrapposizione tra Greci e barbari, portando al riconoscimento delle differenze culturali e a tentativi di spiegare la superiorità militare, politica e culturale del mondo ellenico.
Nel mondo persiano prevaleva la monarchia, mentre nel mondo greco le forme politiche più diffuse erano l'oligarchia e la democrazia, con la tirannide come unica forma di governo di uno solo.
Atene ha assunto un ruolo egemonico nel mondo greco, diventando un emblema della democrazia e un centro di fioritura economica e culturale, attirando cittadini da altre città e arricchendosi di edifici e statue.
Durante il periodo di Pericle, Atene ha vissuto un risveglio culturale straordinario, diventando un centro di attrazione per la filosofia, nonostante alcuni momenti critici per pensatori come Anassagora, Protagora, Socrate e Aristotele.