Mongo95
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Concetti Chiave

  • Epicuro propone il "tetrafarmaco" come metodo per affrontare il dolore umano, puntando alla liberazione dalla sofferenza attraverso aporia e atarassia.
  • La virtù viene intesa come "tecnica del vivere piacevolmente", priva di valenze morali o trascendentali, e orientata unicamente al piacere.
  • Il saggio, applicando il quadrifarmaco, vive in aponia e atarassia, riducendo i piaceri al loro limite naturale per minimizzare i dolori.
  • La vera essenza del bene risiede nella vita stessa; la morte è irrilevante, e mantenere la vita richiede pochissimo.
  • Eliminando il superfluo, si raggiunge una vita essenziale e semplificata, che non è una perdita ma un guadagno di felicità autentica.

Indice

  1. La terapia del dolore secondo Epicuro
  2. Il concetto di virtù e piacere
  3. Essenzialità e semplicità della vita

La terapia del dolore secondo Epicuro

Epicuro immagina una possibilità terapeutica nella dimensione del dolore che affligge l'uomo in quanto tale. Essa si qualifica come "tetrafarmaco", e prescrive precise modalità di vita e relazione con il mondo, società e nostri simili. L'obiettivo finale di liberazione dalla sofferenza si inquadra poi nella condizione da raggiungere di aporia e atarassia.

Il concetto di virtù e piacere

In tal senso il concetto di virtù va a qualificarsi come la "tecnica del vivere piacevolmente". L'essere virtuoso non ha valenza morale, etica e trascendentale, metafisica, ma ha piuttosto senso solo in vista del piacere. Il saggio che applica a se stesso il quadrifarmaco vivrà aponico e atarassico. Il saggio che riduce al giusto limite naturale i piaceri da desiderare, ridurrà contemporaneamente i dolori.

Essenzialità e semplicità della vita

Esperirà così il vero bene nella misura in cui viviamo e finché viviamo che è sempre e solo in noi, cioè la vita (dato che la morte per noi non c’è), e per mantenerla basta pochissimo, tutto il resto è inseguire vanità. L’essenzialità è quindi l’unica via dell’essere. Il pochissimo poi è a disposizione di quasi tutti. Il livello dell’elementare coincide con l’essenziale. Tolto il vano e il superfluo si raggiunge estrema semplificazione dell’esistenza, che non è perdita ma acquisto, possibilità effettiva di una vita buona.

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