Concetti Chiave
- L'Epicureismo, guidato da Epicuro, vede la filosofia come un mezzo per raggiungere la felicità liberandosi dalle passioni.
- Gli Epicureisti, noti come "filosofi del giardino", si riunivano nel giardino di Epicuro e si chiamavano "fratelli".
- Epicuro descrive la filosofia come un "quadruplice farmaco" che libera dal timore degli dei e della morte, e promuove il piacere e la sopportazione del dolore.
- Epicuro sostiene che gli dei esistono in un mondo parallelo e non si occupano della Terra, rendendo inutile la paura verso di loro.
- La filosofia epicurea enfatizza i piaceri materiali e necessari, come mangiare e bere, senza eccedere, promuovendo il bene della società.
L'Epicureismo è l'ultima grande scuola filosofica.
Epicuro si trova a capo di questa corrente filosofica e vede nella filosofia la via per raggiungere la felicità, intesa come liberazione dalle passioni.
Gli Epicureisti venivano chiamati "filosofi del giardino" proprio perché si ritrovavano nel giardino di Epicuro; presentano caratteristiche simili alle prime associazioni di monachesimo medievale: non vivevano insieme però tra loro si chiamavano "fratelli". L'Epicureismo resiste fino alla fine dell'impero romano e fino al VII-VIII secolo d.C.
Una delle loro caratteristiche più importanti è quella della limitatio, cioè perpetuare un modello di vita, un comportamento rigoroso.
Indice
Il quadruplice farmaco di Epicuro
Per Epicuro la filosofia è un quadruplice farmaco:
-libera dal timore degli dei
-libera dal timore della morte (quando ci siamo noi non c'è la morte, quando c'è la morte non ci siamo noi)
-dimostra l'accessibilità del limite del piacere (è facilmente raggiungibile)
-allontana il limite del male (dolore acuto=morte; dolore lieve=sopportazione)
La concezione degli dei
Secondo Epicuro gli dei esistono ma vivono in un mondo parallelo, negli spazi tra i mondi, e non possono occuparsi della Terra. Si interroga sul loro essere; secondo lui si toglieva la libertà a Dio affermando che gli dei si occupassero del mondo. Se Dio agisse sarebbe o perché vuole farlo o perché gli manca il fatto di farlo. Se gli dei lo fanno per bisogno vuol dire che sono in completi, perché il bisogno è un fattore umano. Inoltre, Epicuro afferma che è assurdo avere paura degli dei perché essi, appunto, non si curano del mondo. Dio è come un orologiaio che crea il meccanismo e poi lo lascia andare perché non gli interessa più.
La ricerca della felicità
Per Epicuro la filosofia aiuta a raggiungere la felicità, che risiede nei piaceri materiali.
Per Epicuro il piacere corrisponde alla virtù, alla ricerca della felicità, al vivere secondo natura, al libero sfogo alla ricerca del piacere corporeo ma senza eccedere. Ci sono alcune leggi a cui dobbiamo sottoporci, ovvero le leggi di natura.
I piaceri necessari e l'utile privato
Tuttavia, per Epicuro esistono i piaceri necessari, ovvero bere e mangiare, che servono a mantenere l'individuo in efficienza. Il corpo e l'efficienza del corpo serve a quello della mente.
L'eccedere è dannoso, l'uomo deve saper dominare i propri sensi.
Epicuro dice che anche l'utile privato deve avere uno scopo: deve essere rivolto al bene della società in cui viviamo. Il bene del singolo non deve danneggiare l'utile collettivo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale della filosofia secondo Epicuro?
- Come Epicuro concepisce il rapporto tra gli dei e il mondo?
- Qual è il ruolo del piacere nella filosofia epicurea?
Secondo Epicuro, l'obiettivo principale della filosofia è raggiungere la felicità, intesa come liberazione dalle passioni.
Epicuro ritiene che gli dei esistano ma vivano in un mondo parallelo e non si occupino della Terra, quindi è assurdo avere paura di loro.
Nella filosofia epicurea, il piacere è considerato la virtù e la chiave per la felicità, ma deve essere ricercato senza eccessi e in armonia con le leggi di natura.