Concetti Chiave
- La dottrina di Gorgia si basa sull'empirismo, sostenendo che la conoscenza deriva dall'esperienza sensibile.
- Gorgia ribalta la prospettiva parmenidea, affermando che l'essere è inattingibile e presenta tre tesi fondamentali: nulla è, se l'essere fosse non sarebbe conoscibile, e se fosse conoscibile non sarebbe comunicabile.
- Secondo Gorgia, qualsiasi affermazione sull'essere porta a conclusioni assurde, opponendosi sia a chi crede nell'unità dell'essere che a chi sostiene il contrario.
- L'essere non è conoscibile perché non esiste corrispondenza tra pensiero e realtà, e ci sono concetti del pensiero senza un equivalente reale.
- Gorgia conclude che l'essere non è comunicabile poiché il linguaggio è solo un sistema di segni convenzionali, diverso dal pensiero e dalle cose reali.
La dottrina gorgiana del linguaggio
La dottrina gorgiana del linguaggio ha come presupposto teorico l’empirismo,
cioè la tesi che a fondamento della conoscenza ci sia l’esperienza sensibile.
Su queste basi Gorgia ribalta la prospettiva parmenidea, dimostrando che
il piano dell’essere è inattingibile. E sua, infatti, la tesi — solo apparentemente paradossale — che:
1.nulla è;
2. se anche l'essere fosse, non sarebbe conoscibile;
3. se pure fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile.
L'essere secondo Gorgia
Secondo il filosofo, si può argomentare con efficacia sia contro coloro altri S(
che affermano che esiste l’uno e non i molti, sia contro coloro che sostengono l’esatto contrario. Tutto ciò che affermiamo dell’essere, qualunque predicato vogliamo attribuirgli, conduce, infatti, a conclusioni assurde.
Prendiamo, ad esempio, la tesi di Parmenide secondo la quale l’essere è ingenerato ed eterno. Egli aveva certamente ragione a negare che l’essere potesse generarsi dal l’essere perché già sarebbe, e dal non essere, che non può generare. Ma aveva torto a ritenere che la realtà dell’essere fosse ingenerata ed eterna, ciò che e eterno, infatti, non ha principio, ma quel che non ha principio è illimitato e, in quanto illimitato in alcun luogo; e ciò che non è in alcun luogo non esiste. Ne deriva la conclusione che nulla è, o almeno nulla esiste con i caratteri di assolutezza che il
filosofo di Elea ha voluto attribuire all’essere. Tutto ciò che la ragione afferma dell’essere può, infatti, essere contraddetto da tesi opposte.
Ma se anche esistesse, l’essere non sarebbe conoscibile in quanto non vi è alcuna corrispondenza fra pensiero e la realtà, come invece pretenderebbero gli Eleati. Non solo la realtà del mondo sensibile non può essere colta dal pensiero, non è intellegibile per la ragione, ma vi sono contenuti del pensiero, quindi dei pensati, a cui non corrisponde alcunché di reale (ad esempio il centauro o la chimera).
La comunicazione secondo Gorgia
Infine, se anche fosse conoscibile, I ‘essere non sarebbe comunicabile perché diverso — conclude Gorgia —è il segno della comunicazione linguistica dal pensiero e dalla cosa pensata. In altri termini, la parola è un suono. Quindi è altro dalle cose. Il discorso non è la realtà. Ma neppure è pensiero: non è, ad esempio, possibile pensare un suono ma solo udirlo. Per questo è del tutto convenzionale il collegamento che viene stabilito fra una parola e una cosa. Quando comunichiamo con qualcuno, esprimiamo a lui non la realtà “ma solo una parola, che è altro dall’oggetto.
Domande da interrogazione
- Qual è il presupposto teorico della dottrina gorgiana del linguaggio?
- Perché Gorgia ritiene che l'essere non sia conoscibile?
- In che modo Gorgia argomenta che l'essere non è comunicabile?
La dottrina gorgiana del linguaggio si basa sull'empirismo, che sostiene che l'esperienza sensibile è alla base della conoscenza.
Gorgia sostiene che l'essere non è conoscibile perché non esiste corrispondenza tra pensiero e realtà, contrariamente a quanto affermano gli Eleati.
Gorgia afferma che l'essere non è comunicabile perché il linguaggio è un suono diverso dal pensiero e dalla cosa pensata, rendendo il collegamento tra parola e oggetto puramente convenzionale.