Concetti Chiave
- Gorgia sostiene che il relativismo dei valori porta a diverse interpretazioni di uno stesso argomento, separando linguaggio e realtà.
- Non esiste un criterio di verità universale, ma il linguaggio e la ragione sono visti come strumenti potenti e conquistatori.
- Secondo Gorgia, l'essere non esiste, e anche se esistesse, non potremmo conoscerlo né comunicarlo con le parole.
- La verità è percepita come impossibile da raggiungere, poiché è influenzata dalla persuasione delle parole piuttosto che da fatti oggettivi.
- Il linguaggio è descritto come un gioco potente che affascina, conquista e manipola i sentimenti umani.
“La parola è una potente signora, che pur dotata di un corpo piccolissimo e invisibile compie le opere più divine”
Per Gorgia il cosiddetto relativismo dei valori fa si che è inevitabile avere differenti punti di vista sullo stesso argomento. Questa affermazione di conseguenza fa scindere linguaggio e realtà ossia i fatti e la loro interpretazione. Gorgia è interprete di questo pensiero della non esistenza di un criterio di verità universale bensì sostiene l’uso degno della ragione e del linguaggio come una forza conquistatrice.
Frattura tra linguaggio e cose:
- L’essere non esiste e la sua esistenza fa nascere una serie di contraddizioni logiche
- Anche se l’essere esistesse non potremmo conoscerlo: per ciò affermato prima, il pensiero non può assolutamente rispecchiare la realtà
- Se anche l’essere fosse conosciuto le parole non potrebbero comunicarlo: le cose non hanno la stessa natura delle parole
Gorgia ammette che una verità unica ed assoluta è impossibile perché l’uomo non possiede gli strumenti necessari per conoscere lei e l’essere.
Perciò qual è il carattere ingannabile del linguaggio?
“Le parole, il linguaggio sono un gioco che affascina e conquista, sono forze che ammaliano e lasciano dominare e influenzare i sentimenti umani”.
La visione dell’esistenza è tragica poiché questa è spiegata da Gorgia come irrazionale e misteriosa e guidata da forze sconosciute e incontrollabili; l’uomo non è libero e responsabile perché tutto è deciso da terzi.