Concetti Chiave
- Gorgia propone una distinzione tra realtà, pensiero e comunicazione, superando l'idea arcaica di identità tra parola, pensiero e realtà.
- La realtà è vista come un assoluto indicibile, separato da pensiero e linguaggio, che seguono proprie regole indipendenti.
- L'argomentazione razionale può portare a conclusioni opposte ma equivalenti, evidenziando il potere persuasivo della parola.
- Gorgia conclude che non esiste una verità assoluta che corrisponda pienamente tra pensiero, parola e realtà.
- Il potere della parola è visto come una forma di persuasione e incantamento, simile alla seduzione, un tema attuale e controverso.
La svolta teorica di Gorgia
Quest’ultimo argomento riflette una rilevante svolta teorica, in quanto segna il superamento della identità e della non differenziazione — tipica del pensiero arcaico — fra la parola, il pensiero e la realtà. La realtà, il pensiero e la comunicazione linguistica sono per Gorgia su tre piani diversi: l’essere, la realtà concepita come assoluto, se anche esistesse e fosse pensabile, sarebbe indicibile. Il pensiero e il linguaggio hanno in sé le proprie regole, senza doverle ricavare in base a una presunta corrispondenza con la realtà. L’argomentazione razionale, come si è visto, può condurre a conclusioni diametralmente opposte, ma equivalenti tra loro, così come la parola può persuadere l’interlocutore a questa o quella tesi, sulla base del semplice potere di persuasione dell’oratore.
La verità secondo Gorgia
Queste tesi di Gorgia conducono ad un’unica conclusione: che la verità, in sé, cioè almeno come verità assoluta, come piena corrispondenza fra pensiero, parola e realtà, non esiste. Esiste invece la parola, il suo potere di persuasione e di incantamento, una tecnica del comunicare che si avvicina pericolosamente a quella del sedurre”. Una conclusione che i contemporanei di Gorgia vivranno in modo diverso: accettandola con entusiasmo o combattendola fieramente, ma che pure — dopo millenni — tende a riproporsi con inquietante, drammatica attualità.