Concetti Chiave
- Secondo Socrate, il male è commesso a causa dell'ignoranza del bene, non per scelta consapevole.
- L'idea centrale dell'intellettualismo etico socratico è che la conoscenza del bene porta inevitabilmente a comportamenti virtuosi.
- Socrate sostiene che nessuno compie il male volontariamente; l'errore morale deriva da un deficit conoscitivo.
- La conoscenza razionale del bene porta necessariamente all'azione virtuosa, poiché il male è frutto di confusione.
- L'edonista è un esempio di chi commette errori morali ritenendo erroneamente il piacere come vero bene.
Indice
La forza del bene secondo Socrate
Secondo Socrate la forza di attrazione del bene risulta così forte che è sostanzialmente impossibile sottrarvisi. La ragione per cui si compie il male risiede nell’ignoranza del bene: se un certo individuo si comporta ingiustamente, è perché non conosce che cosa sia la giustizia; se lo sapesse, non potrebbe che attuarla.
L'intellettualismo etico socratico
Questa posizione (secondo cui l’intelligenza, ossia la conoscenza, è sufficiente alla virtù) è nota come “intellettualismo etico socratico” e comporta, come si è detto, una serie di paradossi, divenuti celebri. Uno di questi recita: «Nessuno compie il male volontariamente», che implica appunto la tesi secondo la quale l’errore morale dipenda in ultima analisi da un deficit conoscitivo.
L'errore morale e l'ignoranza
Si tratta di posizioni effettivamente sostenute da Socrate nei dialoghi di Platone; esse rinviano, come già anticipato, alla convinzione che il bene, una volta conosciuto razionalmente, può soltanto essere messo in pratica. Per questo, se l’uomo compie il male, lo fa solo per ignoranza del bene: se un certo individuo sa che per lui x è bene, compie x; se egli mette invece in atto l’azione y, è perché crede erroneamente che per lui y sia un bene. Scegliendo y anziché x, egli reputa erroneamente che y gli procurerà più piaceri di x; in questo modo, un simile individuo è vittima di una sorta di confusione, prodotta in realtà dal fatto che non sa quale sia il vero bene. Si tratta dell’errore tipico in cui incorre, per esempio, l’edonista, ossia colui che ricerca smodatamente il piacere, ritenendo che per lui sia un bene abbuffarsi di cibo senza tenere conto (per ignoranza) dei danni che un simile comportamento è destinato a procurargli.