ZiedSarrat
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Concetti Chiave

  • La scuola di Cirene, fondata da Aristippo, si focalizza sulla sensazione e il piacere sensibile come fonte di felicità.
  • Aristippo enfatizza il controllo personale nella percezione sensoriale, riassunto nel motto "possedere, non essere posseduti".
  • I seguaci di Aristippo applicano diversamente la sua dottrina, con alcuni che sfociano in un radicale pessimismo.
  • Teodoro, detto l'"ateo", e Egesia, noto come "persuasore di suicidi", rappresentano le varianti estreme della dottrina cirenaica.
  • Evemero di Messina propone l'evemerismo, l'idea che gli dei fossero originariamente uomini divinizzati post mortem.

Indice

  1. La scuola di Cirene
  2. Relatività del sentire
  3. L'universale e l'analisi morale

La scuola di Cirene

Un insieme di benestanti aristocratici componeva la scuola di Cirene, fondata da Aristippo (435-360 a.C. circa), che, prendendo da Protagora la dottrina secondo cui la sensazione, nella sua immediatezza, è sempre verità relativa a chi la percepisce, dirigeva appunto verso la sensazione e il piacere sensibile la ricerca di quella felicità di cui il socratismo faceva lo scopo principale del filosofare. La sensazione nasce dall'incontro del senziente con la cosa sentita: ora l'importante, per Aristippo, è che in questo incontro il senziente rimanga padrone di sé e di ciò che sente, senza lasciarsene soverchiare, senza perdersi nel sentire: di qui il motto "possedere, non essere posseduti".

Relatività del sentire

Data la relatività del sentire, per cui piace all'uno ciò che all'altro dispiace o è indifferente, i seguaci di Aristippo differiscono grandemente nell'applicare la sua dottrina, e giungono, a volte, a un radicale pessimismo. Teodoro, detto l'"ateo" (sec. IV-III), preferisce al piacere momentaneo una gioia meno movimentata. Egesia pensa che la cosa relativamente più piacevole sia sopprimersi senz'altro, per non soffrire, e venne chiamato, perciò "persuasore di suicidi". Seguace dell'ateismo di Teodoro è Evemero di Messina (o, forse, di Messene: 340-260 a.C., circa), secondo cui gli dei sarebbero stati originariamente uomini, divinizzati per i loro meriti dopo morte ("evemerismo").

L'universale e l'analisi morale

La nozione dell'"universale" nasceva sul terreno di un'analisi morale dei principi informatori della nostra condotta.

Socrate cercava una definizione di quei principi perché era convinto che chi sa qual è il comportamento da seguire, senz'altro lo segue, e segue, se si agisce male, ciò avviene per ignoranza. Quindi "nessuno pecca volontariamente", ma erra perché non coglie il principio da seguire. La cosa può essere vera, se s'intende un cogliere quei principi non astrattamente, bensì con adesione piena.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale della scuola di Cirene fondata da Aristippo?
  2. L'obiettivo principale della scuola di Cirene era la ricerca della felicità attraverso la sensazione e il piacere sensibile, mantenendo il controllo su di sé e su ciò che si sente, secondo il motto "possedere, non essere posseduti".

  3. Come si differenziano i seguaci di Aristippo nell'applicare la sua dottrina della relatività del sentire?
  4. I seguaci di Aristippo differiscono nell'applicare la sua dottrina, con alcuni che giungono a un radicale pessimismo, come Teodoro che preferisce una gioia meno movimentata, ed Egesia che considera il suicidio come la cosa relativamente più piacevole per evitare la sofferenza.

  5. Qual era la convinzione di Socrate riguardo al comportamento e all'ignoranza?
  6. Socrate era convinto che chi conosce i principi morali da seguire li segue senz'altro, e che l'errore nel comportamento avviene per ignoranza, poiché "nessuno pecca volontariamente".

Domande e risposte

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