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Concetti Chiave

  • Aristotele fondò il liceo, dove sviluppò il pensiero filosofico suddiviso in scienze teoretiche, pratiche e poietiche, distanziandosi dagli ideali di Platone.
  • La metafisica di Aristotele esplora l'essere attraverso principi come materiale, formale, finale ed efficiente, considerandola la prima filosofia.
  • Platone, con i suoi miti come quello della caverna, usa immagini intuitive per spiegare concetti complessi, differenziando tra il mondo sensibile e quello delle idee.
  • Le idee di Platone rappresentano entità immutabili e perfette, che le cose imitate nel mondo sensibile cercano di replicare, riflettendo un dualismo ontologico.
  • Lo Stato ideale di Platone prevede classi sociali basate sull'anima, promuovendo un sistema meritocratico e la comunanza dei beni per eliminare le disuguaglianze.

Indice

  1. La vita di Aristotele
  2. Le idee di Aristotele
  3. Le scienze secondo Aristotele
  4. La metafisica di Aristotele
  5. La fisica e l'anima
  6. La politica e la logica
  7. Platone e la sua accademia
  8. I miti di Platone
  9. Il linguaggio e la mente
  10. Il dualismo di Platone
  11. L'amore platonico e lo Stato
  12. L'educazione e la conoscenza

La vita di Aristotele

Aristotele nasce nel 383 a.C. a Stagira. A 20 anni frequenta la scuola di Platone (per 20 anni), ma poi alla sua morte si distacca dai suoi ideali di pensiero.

Crea una scuola, il liceo, frequentato dai peripatetici (= “peripateticus”, passeggiata”, in quanto camminavano mentre imparavano). Poi muore a Babilonia nel 322 a.C..

Le idee di Aristotele

Le sue idee erano di derivazione platonica. Gli scrittisi dividevano in esoterici, per chi partecipava alle lezioni, e essoterici, per il pubblico.

Aristotele riprende da Platone l’idea del dualismo (solo per le materie empiriche, concrete), ma ha uno scarso interesse per la matematica (perchè astratta).

Le scienze secondo Aristotele

Aristotele divide le discipline in 3 branche:

• Scienze teoretiche (il sapere per il sapere): metafisica, matematica, fisica;

• Scienze pratiche (sapere per la perfezione morale): etica e politica;

• Scienze poietiche (sapere per produrre): arti pratiche

La metafisica di Aristotele

La metafisica è la prima filosofia e la prima scienza, che non dipende da un’esperienza fisica ma risponde ai bisogni spirituali. Indaga sui principi primi, sull’essere in quanto essere (corrisponde all’ontologia) e su Dio, considerata una sostanza oltre i sensi.

Ci sono quattro principi primi:

• Materiale, una cosa è quello che è per la sostanza di cui è fatta;

• Formale, per il materiale di cui è composta;

• Finale, qual è il suo scopo;

• Efficiente, ovvero a cosa serve.

L’essere può anche essere in atto e in potenza: ogni cosa è in atto quello che è realmente, ma in potenza, quando si verifica un accidente, potrebbe diventare qualsiasi cosa. Un accidente è una cosa che accade per caso e senza una regola. Il non essere, per logica, è considerato falso.

La metafisica come studio della sostanza è detta usiologia, nata con i presocratici. Aristotele identifica la materia in sinolo, unione di sostanza e forma: anche l’uomo è unione di corpo (forma) e anima (sostanza).

La teologia studia Dio, che è contemporaneamente in potenza e in atto, è il primo principio eterno ed è il motore che muove l’universo in maniera incorruttibile.

La fisica e l'anima

La fisica e la matematica studiano gli elementi che riguardano il mondo reale. Tutto è in movimento (perché corruttibile) e si muove in quattro direzioni: corruzione, generazione, alterazione, e aumento o diminuzione.

L’anima è tripartita, si divide in anima vegetativa (governata dagli istinti e dalle leggi della natura), intellegibile (intellettiva) e sensitiva.

Il sapere con il fine ultimo della felicità, che per l’uomo è la piena realizzazione di sé, sia mentale che corporea. L’uomo inoltre, per la felicità, deve equilibrare le anime, a metà tra gli impulsi e la ragione. Le virtù etiche sono legate alla vita pratica e portano l’uomo alla perfezione morale, mentre quelle dianoetiche sono legate alla mente.

La politica e la logica

La politica fa parte dell’uomo e come cittadino esercita un potere. Il governo poteva essere un’aristocrazia, una monarchia o una politeia (subordinata alla legge; ma la prima poteva degenerare in oligarchia, la seconda in tirannide e la terza in demagogia (=prevalgono intenzioni private).

La logica è un discorso per poter dimostrare qualcosa deve avere logica. Con il metodo induttivo si parte da una conclusione, si isolano gli elementi che la compongono poi si dà un giudizio finale tramite un ragionamento (dal particolare al generale): questo può essere dimostrativo (scientifico) o dialettico (conclusioni verosimili). Un ragionamento perfetto è composto da 3 preposizioni: 2 premesse e una conseguenza, mentre un paralogismo è un’affermazione che sembra vera ma non lo è.

Le categorie non hanno una definizione vera e propria, ma sono ciò che distingue le speci.

Retorica: arte del parlar bene, utilizzata per fare discorsi convincenti

Poetica: dà valore all’arte e al suo potere catartico (=filtra le emozioni)

Amicizia: è il bisogno indispensabile di stare con qualcuno; l’obiettivo finale è il bene. Questa poteva essere utile per il raggiungimento di un obiettivo, disinteressata o per il solo piacere di stare insieme.

Platone e la sua accademia

Nasce ad Atene nel 427 a.C., da famiglia aristocratica, nel periodo della guerra del Peloponneso, vinta dagli spartani. Si inspirò a Socrate, ma quando questo nel 399 fu condannato iniziò a ripudiare la democrazia e allontanarsi da Atene, per poi tornarvi nel 387 a.C. e fondare la sua accademia (l’educare era l’arte del governo).

Platone scrive 35 dialoghi e 13 lettere, dei quali per determinarne l’autenticità venivano prese in considerazione la forma linguistica, i contenuti dottrinali e le testimonianze. Nel primo periodo compone gli scritti giovanili, nel secondo gli scritti della maturità e nel terzo quelli della vecchiaia. Fece anche alcune lezioni orali che non mise mai per iscritto, perché preferiva l’oralità alla dialettica.

Il mito veniva utilizzato per comunicare concetti importanti in modo più semplice e intuitivo, ma anche per parlare di argomenti che non si possono trattare razionalmente.

I miti di Platone

Mito di Er: parla di un guerriero morto in battaglia e resuscitato dopo 12 giorni, che racconta agli uomini ciò che li attende: a quelli cattivi 1000 anni di sofferenza, a quelli buoni 1000 anni di felicità. Terminato questo periodo dovranno presentarsi a Làchesi e scegliere il loro destino futuro, anche se influenzati dalle scelte fatte nella vita precedente.

Mito della caverna: degli uomini sono seduti in una caverna e incatenati, in modo da non potersi voltare. Alle loro spalle c’è una luce, poi un muro, e delle statuette con ogni cosa immaginabile si spostano alle spalle del muro, proiettando sul muro della caverna ombre e figure. Un giorno però uno di loro riesce a liberarsi dalle catene e a uscire, rendendosi conto che la realtà che vedeva era in realtà ingannata dall’ignoranza e dalla conoscenza sensibile.

Mito della biga alata: Racconta che nel cielo vola una biga alata trainata da due cavalli, un bianco, che è bravissimo e punta verso l’alto, e uno nero che strattona e tira verso il basso. Ad un certo punto quello nero da uno strattone più forte e la biga cade sulla terra. La biga e l’auriga sono l’anima: l’anima ha una parte più spirituale, più razionale, che tende verso l’iperuranio (cavallo bianco), ma purtroppo ha anche una parte dominata dalle passioni (istintiva) che la spinge verso la vita terrena (cavallo nero).

Il linguaggio e la mente

Per Platone, il linguaggio deve essere adatto a ciò che vogliamo far capire e a ciò a cui si riferisce. I nomi presuppongono la conoscenza delle cose (quando non era stato inventato il linguaggio, gli uomini conoscevano le cose per un’altra via), quindi il valore delle parole può essere compreso e giudicato cercando la natura delle cose al di là delle parole stesse.

La mente è la riproduzione di qualcosa che esiste (realismo gnoseologico): tutte le cose sono imitazioni perfette delle idee, delle entità immutabili e perfette che si trovano nell’iperuranio, una realtà diversa dalla nostra.

Il dualismo di Platone

Platone aveva anche una concezione dualistica:

- Dualismo gnoseologico: i gradi della conoscenza erano la scienza e l’opinione. La scienza è la verità perfetta, e rispecchia le idee (2a navigazione, con l’intelletto), mentre l’opinione è imperfetta, perchè dipende dalla realtà percepita con i sensi (1a navigazione).

- Dualismo ontologico: contrappone le idee alle cose sensibili. Le cose imitano le idee (mimesi) ma partecipano anche alla loro essenza (metèssi), per cui le idee fanno parte delle cose stesse (parusìa).

La più importante delle idee è quella del bene; le idee si distinguono in idee-valori, i principi estetici, etici e politici, idee matematiche, le figure geometriche e le entità, le idee naturali (l’uomo) e quelle artificiali (un letto).

Le anime, secondo Platone, prima di entrare nel corpo vivevano nel mondo delle idee (l’iperuranio), per cui hanno imparato i modelli di perfezione delle cose. Quindi, conoscere significa ricordare, in quanto le idee sono dentro di noi (“anamnesi” =reminiscenza, ricordo). Questa teoria sottintende l’immortalità dell’anima e la sua metempsicosi→mito di Er.

Le idee avevano anche una finalità politica, perché servivano per uscire dal mondo delle opinioni: con la conoscenza delle idee, si sarebbe raggiunta una politica universale e ci sarebbe stata la pace tra gli uomini.

L'amore platonico e lo Stato

L'amore platonico era un amore disinteressato, che non ha altre finalità oltre a spingere all’idea del bene. Fa riferimento all’amore di Dante per beatrice, utilizzato come strumento per la conoscenza superiore. C’è un rapporto di amore anche tra gli uomini e le idee.

Lo Stato ideale dovrebbe avere 3 classi sociali, che corrispondono alle 3 parti dell’anima: artigiani=temperanza, custodi=coraggio e governati=saggezza. L’educazione deve essere differente in base alla classe sociale, e quindi all’anima, e la classe sociale (quindi l’educazione) non dipende più dalla nascita; se avviene in modo sbagliato anche lo stato fallisce. I governanti devono vivere in modo semplice e la loro felicità deve derivare dalla giustizia.

Platone suggerisce l’abolizione della proprietà privata e la comunanza dei beni. Secondo Platone sia la povertà che la saggezza erano nocive, per cui la comunanza serviva a eliminare entrambe.

L'educazione e la conoscenza

L’educazione si basava su musica (canto, teatro e poesia), ginnastica (danza e scherma) e formazione militare. L’arte però era esclusa, in quanto era un’imitazione dell’imitazione (la realtà è un’imitazione del mondo delle idee, e l’arte un’imitazione della realtà) e inoltre stimola a rimanere su questo mondo invece che a passare a quello delle idee.

La conoscenza corrispondeva alla scienza; ci fu il passaggio dalla conoscenza sensibile a quella razionale, che prevedeva di utilizzare l’oggettività e le misure, e quindi si basava su aritmetica, astronomia, geometria e musica.

Deve essere al limite tra la filosofia e il mito che all’inizio del mondo, quando regnava il caos, ha organizzato la materia formando le cose del mondo come immagine delle idee.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contributo principale di Aristotele alla filosofia?
  2. Aristotele ha contribuito alla filosofia con la sua vasta gamma di studi che spaziano dalla metafisica alla logica, dalla psicologia all'etica e alla politica, differenziandosi da Platone per il suo approccio più empirico e per l'importanza data alle scienze pratiche e poietiche oltre a quelle teoretiche.

  3. In che modo Aristotele si distingue da Platone riguardo la matematica?
  4. Aristotele si distingue da Platone per il suo scarso interesse per la matematica, considerandola troppo astratta e lontana dalle questioni empiriche e concrete che preferisce indagare.

  5. Qual è la visione di Aristotele sull'anima e come si differenzia in tre parti?
  6. L'anima, secondo Aristotele, è tripartita e si divide in anima vegetativa, governata dagli istinti e dalle leggi naturali, anima intellegibile o intellettiva, e anima sensitiva, evidenziando una complessa struttura della psiche umana.

  7. Come Platone utilizza il mito nella sua filosofia?
  8. Platone utilizza il mito per comunicare concetti complessi in modo intuitivo e per trattare argomenti altrimenti inaccessibili razionalmente, come dimostrato dai miti di Er, della caverna e della biga alata, che esplorano temi come la vita dopo la morte, la conoscenza e la natura dell'anima.

  9. Quali sono le caratteristiche dello Stato ideale secondo Platone?
  10. Lo Stato ideale di Platone è strutturato in tre classi sociali corrispondenti alle parti dell'anima: artigiani (temperanza), custodi (coraggio) e governanti (saggezza). L'educazione varia in base alla classe sociale, promuovendo un sistema meritocratico e sostenendo l'abolizione della proprietà privata per eliminare povertà e disuguaglianze.

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