chiaraamarangoni
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Concetti Chiave

  • Aristotele ha creato il lessico filosofico di base e il paradigma scientifico, distinguendosi dall'approccio sperimentale moderno.
  • La logica per Aristotele studia il pensiero attraverso il linguaggio, con il sillogismo come ragionamento deduttivo centrale.
  • La sostanza, secondo Aristotele, è un'unione inscindibile di materia e forma, che dà significato e permanenza agli esseri.
  • La cosmologia aristotelica sostiene un universo geocentrico con elementi fondamentali e un dualismo tra mondo terrestre e celeste.
  • L'etica di Aristotele vede la felicità come realizzazione della propria natura, con virtù etiche e dianoetiche guidanti l'agire umano.

Indice

  1. Vita e contributi di Aristotele
  2. Opere e divisione delle opere
  3. Logica e analitica
  4. Categorie e sostanze
  5. Giudizi e verità del linguaggio
  6. Sillogismo e validità
  7. Figure e modi del sillogismo
  8. Premesse e conoscenza scientifica
  9. Metafisica e ontologia
  10. Sostanza e essenza
  11. Cambiamento e potenza
  12. Dio e atto puro
  13. Fisica e cause del movimento
  14. Elementi e geocentrismo
  15. Anima e conoscenza
  16. Felicità e virtù
  17. Giustizia e amicizia
  18. Virtù dianoetiche e vita contemplativa
  19. Politica e stato

Vita e contributi di Aristotele

Nasce nel 384 a.C a Stagira in Macedonia, muore nel 322. Vive sotto l’impero di Filippo II e del figlio Alessandro.

A lui si deve la costruzione del lessico filosofico di base. Crea il paradigma scientifico, molto diverso dal metodo scientifico sperimentale. Il suo modello cosmologico insieme a quello tolemaico, in accordo con la Chiesa.

Ari entra nell’accademia di Platone, alla sua morte fonda un gruppo di platonici ad Asso. Nel 355 fonda ad Atene il Liceo (Peripeto = passeggiata). È stato il precettore di Alessandro Magno (la grecità di Ale è basata su Ari)

Opere e divisione delle opere

Le opere si dividono in essoteriche (da pubblicare) e esoteriche (da usare a scuola).

Quelle essoteriche hanno una forma dialogica, usava molti miti (come Platone), l’unica opera rimasta è il Protrettico o Esortazione alla filosofia.

Nel 1 secolo a.C sono state ritrovate le opere esoteriche, erano dei rotoli di papiro. Sono state portate a Roma da Andronico da Rodi che le ha divise e catalogate in base all’argomento.

Li divide in 4 gruppi:

-le opere di logica

-le opere di filosofia della natura, o fisica

-la metafisica

-gli scritti di etica, politica, retorica e poetica

Logica e analitica

Termine logica deriva da logos = ragione o discorso. Essa è la disciplina che studia la ragione o il suo corretto uso. Si occupa del discorso quindi del linguaggio perché in esso il pensiero si manifesta.

Lui parla di analitica come scomposizione dei ragionamenti per esaminarne le regole di correttezza o validità.

La logica studia il pensiero attraverso il linguaggio e Ari lo fa analizzando prima i singoli termini, poi i giudizi e infine i ragionamenti (ragionamento per eccellenza il sillogismo).

Per lui pensiero e realtà si corrispondono e il discorso è vero in quanto esprime ciò che esiste effettivamente.

Categorie e sostanze

Le categorie

Qualunque proposizione può essere scomposta in termini senza connessione, e tutti questi termini possono essere classificati in 10 categorie:

-sostanza: uomo, cavallo

-quantità: due cubiti, tre cubiti

-qualità: bianco, grammatico

-relazione: doppio, mezzo, maggiore

-luogo: nel Liceo, in piazza

-tempo: ieri, l’anno scorso

-giacere: è sdraiato, è seduto

-avere: ha i calzari, è armato

-agire: tagliare, bruciare

-patire: essere tagliato, essere bruciato

Le categorie sono predicati della realtà. Tutto ciò che pensiamo o diciamo è riconducibile alle categorie, esse indicano le caratteristiche reali dei termini.

I termini non possono essere ne veri ne falsi, perché il vero e il falso si predicano solo delle loro connessioni.

La sostanza è speciale perché può costituire il soggetto oppure il predicato. Le sostanze prime o individuali fungono solo da soggetto, quelle seconde o generali fanno sia da soggetto che da predicato. Le sostanze prime sono tutte allo stesso livello mentre le seconde sono più o meno generali. Si forma così un rapporto di genere e specie, in cui ogni sostanza è genere di quelle più particolari e specie di quelle più comprensive.

Specie = + caratteristiche, - individui / > estensione,

Genere = - caratteristiche, + individui / comprensione

Comprensione = insieme di caratteristiche di un oggetto

Estensione = numero caratteristiche

Le sostanze prime (specie infima) non possono mai essere genere.

Giudizi e verità del linguaggio

I giudizi

La connessione dei termini dà luogo a una proposizione o giudizio. Ari si occupa solo degli enunciati assertori o dichiarativi, cioè di quelli che dicono qualcosa della realtà e quindi si può dire se sono veri o falsi confrontandoli con la realtà.

Il predicato si riferisce al soggetto in diverse modalità come necessario o contingente, possibile o impossibile. Un giudizio necessario è vero sempre e ovunque, un giudizio contingente è vero qui e ora.

La verità del linguaggio dipende dal fatto che esso corrisponda al reale, la validità dipende dalla forma di come lo scrivi.

Giudizi: -per quantità universale / singolare

-per qualità affermativa / negativa

A = universale affermativo (tutti i corvi sono neri)

E = universale negativo (nessun corvo è nero)

I = particolare affermativo (alcuni corvi sono neri)

O = particolare negativo (alcuni corvi non sono neri)

Contrarie: A – E sono V F o F F

Subcontrarie: I – O sono V V ma mai F F

Subalterne: A – I o E – O sono legate dall’implicazione da universale a particolare. Se A è vera I è per forza vera, ma se I è vera A non è per forza vera.

Contraddittorie: A – O o E – I si escludono a vicenda, e non possono mai essere entrambe false.

Sillogismo e validità

Il sillogismo

Il ragionamento per eccellenza è il sillogismo. Deriva da sylloghismos e significa “discorso congiunto”, designa un ragionamento deduttivo che date due premesse ricava una conclusione.

Premessa >: Se tutti gli uomini sono mortali

Premessa <: e se tutti i greci sono uomini>

Conclusione: Allora tutti i greci sono mortali

2 premesse e 1 conclusione. Premesse legate da termine medio che nella conclusione sparisce, il termie con maggiore estensione viene chiamato termine maggiore e ugualmente la sua premessa, il termine con estensione minore viene chiamato termine minore e così anche la sua premessa. Nella conclusione il termine minore è soggetto e quello maggiore predicato.

Un sillogismo è definito dalla validità e dalla verità. La logica si occupa della validità (correttezza) dei ragionamenti e non della verità.

Figure e modi del sillogismo

Le figure e i modi del sillogismo

In base alla posizione del termine medio possiamo determinare la figura.

4 figure: -I figura: S P

-II figura: P P

-III figura: S S

-IV figura: P S

Ari studia solo le prime 3 figure.

Il modo del sillogismo è dato dal tipo di giudizi che lo compongono, quindi possono esserci modi validi o non validi.

Ari individua 14 modi validi.Viene creata poi la tavola dei modi validi.

Ogni modo è distinto dalle vocali di una parola (quadrato aristotelico).

Ex: barbara è un modo A A A

Per ora il sillogismo era di tipo categorico tale che se le premesse sono vere anche la conclusione lo è. Ci sono altre forme di sillogismo come quello dialettico o retorico che però conducono a conclusioni probabili.

Il sillogismo retorico è induttivo in cui entrambe e premesse sono particolari mentre la conclusione universale, ma ciò non può dimostrare una conclusione universale al massimo può renderla + o – probabile.

I ragionamenti induttivi sono usati per persuadere non per dimostrare.

Anche i sillogismo dialettici non sono dimostrativi, essi basano le loro premesse non sulla verità ma sulle “opinioni notevoli” che Ari definisce “quelle che sembrano credibili a quasi tutti”.

Premesse e conoscenza scientifica

Il problema delle premesse e la conoscenza scientifica

Il sillogismo categorico è un ragionamento deduttivo che dimostra la necessità delle conclusioni a partire dalle premesse date. Esso deve partire da premesse sicuramente vere ma non si può dimostrarne la verità.

La logica se ne frega della verità ma la scienza no, essa è deduttiva e dimostrativa e quindi deve provare la verità di tutte le premesse.

Ari introduce altri 2 metodi: quello induttivo e intuitivo. Con l’induzione si possono cogliere i principi universali tramite l’osservazione di molti casi particolari, ma non si può giungere a proposizioni sicuramente vere. Con l’intuizione possiamo cogliere i principi tramite l’intelletto.

Ci sono 3 principi comuni a tutte le scienze (assiomi):

-quello di non contraddizione -> dove A ≠ B

-quello di identità -> dove A = A

-quello del terzo escluso -> dove A o è B o non è B

Tramite intuizione e assiomi ogni scienza costruisce le proprie definizioni che costituiscono il punto di partenza del procedimento deduttivo.

Ogni definizione deve essere costruita per genere prossimo e differenza specifica. Il genere prossimo è il più vicino, e la differenza specifica è ciò che lo differenzia dalle altre specie appartenenti allo stesso genere.

Metafisica e ontologia

Metafisica

Indica i due ambiti fondamentali dello studio dell’essere (ontologia) e Dio (teologia), Ari lo definisce come “filosofia prima”:

-la filosofia che considera l’essere in quanto essere e le proprietà che gli competono in quanto tale

-le cause e i principi primi

-la sostanza

-dio e la sostanza immobile

La filosofia prima è ontologia cioè studio dell’essere, studia l’essere in quanto tale.

Sostanza e essenza

Essere: come accidente, come categoria (sostanza), come vero, come potenza e atto

Significato centrale è quello di sostanza, diverso da essenza.

Filosofia greca ha due problemi, quello del divenire e quello della molteplicità. Deve esistere qualcosa che permane nel cambiamento, ma questo non è visibile -> la sostanza non cambia

Deve esistere qualcosa che accomuna più individui, ciò è l’essenza.

Per Ari la sostanza permane in ogni soggetto, essa è individuale e quindi può spiegare ontologicamente il singolo individuo e il suo rimanere identico a se stesso nel divenire.

Per la molteplicità invece Ari dice che la sostanza è diversa dall’essenza, che la identifica come forma. Quindi un soggetto e simile ad altri perché ne condivide l’essenza

Possiamo parlare di sostanza sia come materia che come forma, essa è la loro unione (sinolo = unione inscindibile tra materia e forma) e la forma dà il significato generale alla sostanza. La forma è l’essenza.

Differenze da Platone:

-se gli enti hanno l’essenza in se, allora hanno la propria ragion d’essere, e quindi il mondo visibile ha un proprio fondamento ontologico.

-il mondo dell’esperienza ha una propria razionalità e può essere oggetto di conoscenza scientifica

Non tutto ciò che esiste ha una spiegazione razionale, distingue quindi la sostanza dagli accidenti.

Accidente è ciò che appartiene a una cosa e che può essere affermato dalla cosa, ma non sempre.

Il concetto è la rappresentazione mentale della forma, astratta dall’intelletto a partire dalla conoscenza dei singoli enti.

Divisione tra sostanze prime e secondo che già sappiamo.

Cambiamento e potenza

Ari divide 4 tipi di cambiamento o movimento:

-quello locale: da un luogo a un altro

-quello qualitativo: cambiamento delle qualità

-quello quantitativo: accrescimento e diminuzione

-quello sostanziale: la trasformazione

Il cambiamento non è casuale ma indirizzato verso uno specifico fine.

Lo sviluppo avviene attraverso l’aggiunta di materia, dunque il processo di trasformazione è guidato dalla forma che plasma la materia.

L’individuo contiene in se, in potenza, ciò che sarà e il divenire è il passaggio dalla potenza all’atto.

Potenza -> materia

Atto -> forma

Ogni stadio è atto rispetto al precedente e potenza relativamente al successivo.

L’atto avviene dopo, ma dal punto di vista logico lo precede, perché noi definiamo la potenza a partire dall’atto. L’atto è superiore alla potenza perché esso è perfezione, la potenza è imperfezione, e tutto ciò che esiste deve essere in atto.

Secondo Ari ogni essere può realizzare la propria natura con il passaggio da potenza a atto.

Dio e atto puro

Dobbiamo immaginare due poli, con in uno una materia priva di qualsiasi forma e in un altro una materia priva di materia.

La materia informe è detta materia prima, per distinguerla dagli elementi.

Sul polo opposto ci va una forma pura che non ha potenzialità e quindi un atto puro o atto in atto. Dio e la sostanza immobile è l’atto in atto. È immobile perché essendo priva di ogni potenza non è soggetta al divenire.

Quindi per Ari la metafisica è anche teologia.

Esistenza di Dio dimostrata da sostanze eterne. Il tempo è eterno perché se non ci dovrebbe essere un prima e un dopo e sarebbero sempre determinazioni temporali. Al tempo è connesso il movimento, che però presuppone un motore in atto che se fosse in potenza rimanderebbe a un altro motore e così via.

Per evitare il regresso infinito, è necessario ammettere l’esistenza di un atto puro, come motore primo.

Non essendo in potenza, il motore primo non è materiale e quindi è considerato come atto puro. Assenza di potenza e materia implica mancanza di divenire, e in quanto non soggetto al divenire è immobile.

Una cosa immobile può essere causa di movimento solo come causa finale, cioè attrae verso di se.

Dio essendo atto puro non è materiale, e quindi è intelligenza, puro pensiero. L’uomo può pensare solo per moment limitati, per Dio è una condizione stabile. L’uomo può pensare a oggetti distinti da se, Dio può pensare solo all’entità più perfetta, cioè se stesso.

Dio quindi è pensiero di pensiero, pensa se stesso per tutta l’eternità.

Dio agisce nel mondo solo come causa finale a cui tutto tende.

Il Dio di Ari è un principio cosmologico che dà ordine al mondo senza crearlo, infatti ogni singolo essere tende anche inconsciamente verso Dio. Dio spiega il movimento dei cieli.

L’universo è geocentrico formato da una serie di sfere, inserite l’una nell’altra e chiuse dal cielo delle stelle fisse. Ari teorizza l’esistenza di una intelligenza celeste come motore di ogni sfera; queste intelligenze rientrano nell’ambito divino. Ma il termine Dio è riservato solo al primo motore.

Fisica e cause del movimento

La fisica o scienza dell’essere in movimento

Fisica, o studio della natura, è la filosofia seconda.

Per Ari lo studio della natura è scientifico perché l’essenza è immanente (l’intelligibile è dentro il visibile).

La fisica studia l’essere in movimento e ne individua le cause e le leggi naturali. Le cause ultime sono trattate anche nella metafisica.

4 cause che costituiscono punto di partenza dell’indagine sul mondo fisico:

-causa materiale: materia di cui è fatto l’ente (mattoni che costituiscono la casa)

-causa formale: forma che viene data alla materia e ne costituisce l’essenza (progetto della casa)

-causa efficiente: ciò che mette in movimento la materia e la organizza in una certa forma (i muratori)

-causa finale: il fine per cui qualche cosa è fatta o modificata (casa costruita per fare da abitazione)

Divisione tra esseri naturali e artificiali. Quelli naturali hanno in se stessi il principio del movimento, e quindi le 4 cause sono immanenti.

Molto importante la causa finale, perché tutto in natura avviene per un fine. Ari ammette la presenza del caso solo come spiegazione degli eventi accidentali.

Ari divide il movimento in 4 tipi:

-sostanziale: cambiamento di sostanza (nascita o morte)

-qualitativo: alterazione di qualcosa (da giovani a vecchi)

-quantitativo: aumento o diminuzione di sostanza

-locale: spostamento da una parte all’altra nello spazio

Tutti i tipi di movimento sono riconducibili a quello locale, dunque la spiegazione de movimento deve partire da quello locale.

Ari formula la teoria dei luoghi naturali, che è il riferimento centrale per la spiegazione della struttura dell’universo.

Essa dice che ogni elemento fondamentale (terra acqua aria fuoco) ha un luogo che gli è stato assegnato per natura.

Terra -> acqua -> aria -> fuoco => tutto ciò basato sull’osservazione empirica (del mondo)

Elementi e geocentrismo

Ari dà all’universo una forma sferica, perché la sfera era considerata la forma perfetta perché ogni punto della superficie è equidistante dal centro. Anche questo deriva da un’osservazione empirica, perché noi vediamo i pianeti muoversi di moto circolare.

Unendo la teoria dei luoghi comuni e la sfericità del cosmo si arriva al geocentrismo. Se la terra e l’acqua sono al centro dell’universo, essendo il nostro pianeta fatto di terra e acqua, allora siamo al centro dell’universo.

Se i 4 elementi hanno il loro luogo naturale sulla Terra, nell’universo esiste un altro elemento, l’etere.

Rigido dualismo tra mondo terrestre e mondo celeste, in cui il nostro mondo è soggetto alla nascita e alla morte, alla corruzione e al cambiamento, mentre il mondo celeste è perfetto e immutabile.

Sistema aristotelico-tolemaico -> la terra al centro dell’universo circondata dalla sfera della luna. Gli altri corpi celeste sono sostenuti da sfere fatte d’etere. La sfera delle stelle fisse chiude l’universo che quindi è finito.

Nell’universo non esiste il vuoto, e quindi ogni sfera è mossa da quella che la racchiude. Il primo motore è Dio che immobile è causa del movimento cosmico perché tutto tende verso di lui.

Il moto locale nel mondo sublunare è di due tipi: naturale e violento. Naturale è il movimento che spinge ogni corpo verso il proprio luogo naturale, mentre quello violento contrasta questa tendenza. Così i moti violenti giustificano l’imperfezione del mondo sublunare dove gli elementi sono mescolati.

Non esiste il vuoto, il luogo viene definito come il limite di un corpo. Lo spazio è definito come limite di corpi, e quindi non c’è uno spazio esterno all’universo perché esso è il contenitore di tutte le cose.

Il tempo è il numero del movimento secondo il prima e il poi. Il tempo deve essere scandito, misurato e ciò deve essere fatto da un soggetto che congiunga il passato con il futuro. È l’anima che unisce il prima e il poi.

Anima e conoscenza

L’anima è la condizione soggettiva del tempo, ma il divenire ne costituisce la condizione oggettiva, propria delle cose.

La forma è l’anima, strettamente congiunta con il corpo e quindi mortale come esso. Innanzitutto l’anima è principio della vita e poi ha un significato spirituale.

Il corpo è sinolo di anima e corpo, e questo significa considerarli come complementari, come entrambi importanti per l’armonia e realizzazione dell’individuo. Scompare ogni accezione negativa del corpo, delle passioni purché disciplinate dalla ragione.

L’anima di differenzia in base agli esseri viventi:

-anima vegetativa: respirazione e nutrizione (piante)

-anima sensitiva: sensazione e movimento (animali)

-anima razionale: razionalità (uomo)

Questa è un’anima sola che svolge più funzioni.

Per Ari c’è una stretta continuità tra sensazione e intelletto. La conoscenza inizia sempre dai sensi e avviene per un duplice passaggio dalla potenza all’atto.

La facoltà sensitiva è potenza e diviene atto, cioè seziente, solo quando viene avvertita una sensazione. Le qualità delle cose sono sensibili, e passano dalla potenza all’atto quando vengono sentite. La sensazione è dunque l’incontro di un momento soggettivo e un dato oggettivo.

Intelletto passivo e attivo, quello passivo per indicare la possibilità di conoscere tutti i concetti a cui si affianca quello attivo come conoscenza effettiva dei concetti.

Per Ari ogni uomo può apprendere tutto il conoscibile pertanto il suo intelletto contiene potenzialmente tutti i concetti.

Per il cristianesimo l’intelletto attivo diventerà l’anima immortale.

Felicità e virtù

Il fine delle scienze pratiche è la felicità; l’etica tratta di quella individuale e la politica di quella collettiva.

La felicità è un concetto relativo, diverso per ognuno. Per Ari la felicità consiste nella realizzazione della propria natura.

La virtù costituisce il fine dell’agire umano.

Ari divide la felicità in 2 livelli a cui corrispondo altrettanti tipi di virtù. Le virtù dianoetiche, legate alla ragione e al pensiero, consistono nella massima realizzazione dell’uomo; mentre le virtù etiche sono al livello inferiore e sono legate al controllo delle passioni mediante la ragione.

Ari non vede il corpo e le passioni come cose negative purché siano controllate dalla ragione, le passioni diventano negative quando si traducono in eccessi. La virtù è considerata il giusto mezzo tra due eccessi opposti.

La virtù non è un comportamento ma un modo di essere da acquisire. Si diventa virtuosi tramite l’abitudine (habitus). Siamo liberi perché siamo noi a determinare le nostre abitudini e il nostro modo di essere.

Cosa spinge un individuo a manifestare i comportamenti che poi diventeranno virtù? È qualcosa di esterno individuato nell’educazione e nel costume (valori della polis).

Giustizia e amicizia

Tra le virtù etiche c’è la giustizia, essa è definita come la virtù per eccellenza perché è quella maggiormente rivolta agli altri. Giustizia distributiva e commutativa. Quella distributiva riguarda il rapporto tra la società e il cittadino e stabilisce i criteri per cui devono essere distribuiti i beni comuni. Quella commutativa riguarda i rapporti tra privati.

Giustizia distributiva -> diritto pubblico

Giustizia commutativa -> diritto privato

Anche l’amicizia è una virtù etica. Essa è divisa in 3 generi distinti:

-reciproca utilità

-piacere

-disinteressata

Le prime due sono effimere, solo l’ultima è vera amicizia, duratura e stabile.

Virtù dianoetiche e vita contemplativa

Sapienza, intelligenza, scienza, saggezza e arte.

Sapienza -> desiderio di ricerca / sintesi di scienza e intelligenza

Scienza -> possesso delle qualità che predispongono alla conoscenza scientifica / capacità di svilupparli mediante il ragionamento deduttivo

Intelligenza -> capacità di intuire i principi primi delle diverse scienze

Le altre due virtù dianoetiche riguardano le scienze pratiche (saggezza) e quelle poietiche (arte). Sapienza e saggezza sono diverse, e si può avere una senza avere l’altra. Infatti un filosofo che ha la sapienza non per forza è un buon politico (che necessita la saggezza).

Le virtù dianoetiche si realizzano nella vita contemplativa (di studio), che rappresenta la massima realizzazione dell’uomo e quindi la felicità. Dato che il pensiero è Dio, la vita contemplativa avvicina a Dio.

Politica e stato

La politica

Per Platone la politica era il fine principale della filosofia, per Ari è una scienza come le altre. Platone delinea uno stato ideale. Ari analizza le costituzione delle polis, partendo dallo studio della realtà storica per ricavare gli aspetti generali. Arriverà a formulare le caratteristiche preferibili affinché lo stato possa garantire la felicità materiale e morale.

Tra etica e politica c’è uno stretto legame; l’individuo è subordinato al bene dello stato, che ha compito formativo verso i propri cittadini.

L’uomo è per natura un animale sociale. La prima unione naturale è la famiglia, composta da coniugi figli e schiavi. Ari vede nella schiavitù un fatto naturale e la donna inferiore all’uomo.

Domande da interrogazione

  1. Quando e dove è nato Aristotele?
  2. Aristotele è nato nel 384 a.C a Stagira in Macedonia.

  3. Quali sono le opere di Aristotele?
  4. Le opere di Aristotele si dividono in essoteriche (da pubblicare) ed esoteriche (da usare a scuola).

  5. Quali sono le quattro cause che costituiscono il punto di partenza dell'indagine sul mondo fisico secondo Aristotele?
  6. Le quattro cause sono la causa materiale, la causa formale, la causa efficiente e la causa finale.

  7. Qual è la teoria dei luoghi naturali di Aristotele?
  8. La teoria dei luoghi naturali di Aristotele afferma che ogni elemento fondamentale ha un luogo che gli è stato assegnato per natura.

  9. Qual è il concetto di felicità secondo Aristotele?
  10. Secondo Aristotele, la felicità consiste nella realizzazione della propria natura.

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