Concetti Chiave
- La metafisica di Aristotele indaga concetti oltre l'esperienza fisica, come l'essere in generale e l'ontologia.
- Aristotele esplora il concetto di Dio, introducendo la teologia come una branca della filosofia.
- Contrapponendosi a Platone, Aristotele identifica 10 categorie dell'essere, con la sostanza come categoria principale.
- La sostanza è definita come unione di forma e materia, con la forma rappresentante l'essenza di un ente.
- La definizione aristotelica di uomo è "animale razionale", basata su genere prossimo e differenza specifica.
La metafisica, o filosofia prima, è una disciplina che si occupa di tutto ciò di cui non è possibile fare esperienza, cioè di quei concetti che vanno al di là della natura e del mondo fisico.
Indice
Concetti di Aristotele
Tra questi, i maggiori concetti metafisici più importanti di cui Aristotele si occupa sono: l’essere in generale, nonché l’ontologia, questo perché quando si fa esperienza di qualcosa, lo si fa dei singoli enti, e quindi dell’essere in particolare, mentre poiché la metafisica si occupa di tutto ciò di cui non è possibile fare esperienza, essa si occupa dell’essere in generale. Aristotele si occupa anche del concetto di Dio, in quanto di Dio non si può fare esperienza. Questo concetto dà luogo a un’altra branca della filosofia, cioè alla teologia. Aristotele si occupa dunque di entrambi questi concetti. Egli parte innanzitutto dalla riflessione di Platone che confuta la teoria di Parmenide. Platone, infatti, in molte sue opere aveva riflettuto sull’utilizzo del termine “essere” che può essere utilizzato con una serie di significati e funzioni differenti, e che non ha dunque sempre il medesimo significato, ma differisce a seconda dei contesti e degli utilizzi. Da questa riflessione, Platone era arrivato a individuare cinque generi sommi, cioè cinque predicati possibili da attribuire a ogni cosa che esiste.
Categorie di Aristotele
Aristotele, però, non accetta questi generi sommi di Platone ma va a individuare ben 10 categorie, nonché 10 predicati che si possono attribuire a tutte le cose che esistono. Di un ente si può pertanto dire che presenta le seguenti 10 categorie: la sostanza, la qualità, la quantità, la relazione, il luogo, il tempo, l’agire, il subire, l’avere e il giacere.
Importanza della sostanza
Questi predicati generalissimi dell’essere però non hanno tutti la stessa importanza, in quanto vi è una categoria più importante rispetto alle altre, nonché la categoria della sostanza, poiché la sostanza definisce l’oggetto, tutte le altre categorie infatti si attribuiscono alla sostanza e sono riferite a essa. La sostanza è dunque l’unica delle 10 categorie che esiste in modo autonomo, che può stare per sé e che funge sempre e soltanto da soggetto.
Definizione di sostanza
Aristotele, inoltre, definisce la sostanza come singolo, cioè unione indissolubile di forma e materia. Mentre la materia è appunto la materia di cui un ente è fatto, la forma rappresenta la natura intima di una cosa, la sua essenza o struttura immanente necessaria, ciò che fa sì che una cosa sia quella che è. La forma è dunque la sua definizione e il suo concetto.
Esempio di sostanza
Ad esempio la forma dell’uomo non è quella di essere un animale con due braccia e due gambe, ma è quella di essere un animale razionale, questo perché la definizione e il concetto, nella filosofia aristotelica, si ricavano da due elementi: il genere e la differenza specifica. Il genere è l’indicazione dell’ambito cui il termine definito appartiene; il genere cui dobbiamo fare riferimento per produrre una buona definizione è il genere prossimo, cioè quello più vicino al termine da definire, quindi meno generale è generico: dovendo dare una definizione del termine uomo, il genere che indicheremo sarà quello prossimo di animale e non, ad esempio, quello troppo ampio di vivente. La differenza specifica invece è la caratteristica che distingue la specie del termine definito da altre specie. Per dare un’appropriata definizione di uomo, oltre al genere prossimo ovvero animale, dovremmo infatti indicare le differenze in ragione delle quali la specie uomo si distingue dagli altri animali, in primo luogo il fatto di possedere la ragione: una buona definizione di uomo sarà dunque animale razionale. La sostanza è dunque per il filosofo individuo concreto, sinolo di materia e forma, ma anche e soprattutto forma, natura essenziale in virtù della quale una cosa è proprio quella cosa e non un’altra. Ad esempio, la sostanza è ciò che ci permette di capire che Socrate è un uomo non in base al fatto che abbia i capelli bianchi e la pancia prominente, ma in quanto animale dotato di ragione. È in questo senso che la sostanza è la categoria fondamentale primaria degli enti: il suo essere si distingue da quello di tutti gli altri enti designati dalle categorie, i quali non sono altro che accidenti. Nell’esempio precedente, Socrate poteva essere biondo o bruno, alto o basso, ma ciò non avrebbe intaccato la sua natura sostanziale di uomo. Infatti il colore dei capelli o l’altezza sono qualità accidentali, nonché predicati che possono essere riferiti o meno alla sostanza senza che ciò intervenga a modificare la sua essenza.
Domande da interrogazione
- Qual è l'oggetto principale di studio della metafisica secondo Aristotele?
- Come differisce Aristotele da Platone nella classificazione dei predicati?
- Qual è la categoria più importante tra le 10 categorie di Aristotele e perché?
- Come definisce Aristotele la sostanza?
- Qual è la differenza tra qualità accidentali e sostanza secondo Aristotele?
La metafisica si occupa dell'essere in generale e di concetti che vanno al di là dell'esperienza sensibile, come l'ontologia e il concetto di Dio.
Aristotele individua 10 categorie di predicati attribuibili a tutte le cose, mentre Platone aveva individuato cinque generi sommi.
La sostanza è la categoria più importante perché definisce l'oggetto e tutte le altre categorie si riferiscono ad essa.
Aristotele definisce la sostanza come unione indissolubile di forma e materia, dove la forma rappresenta l'essenza o la natura intima di una cosa.
Le qualità accidentali, come il colore dei capelli o l'altezza, non modificano l'essenza di una sostanza, che è la natura fondamentale di un ente.