Concetti Chiave
- I presocratici rappresentano l'origine del pensiero filosofico greco, antecedente a Socrate e Platone.
- La scuola di Mileto, in Ionia, è considerata la culla della filosofia naturale, con Talete, Anassimandro e Anassimene come principali esponenti.
- Talete identifica l'acqua come il principio fondamentale di tutte le cose, mentre Anassimandro e Anassimene propongono rispettivamente l'àpeiron e l'aria.
- Eraclito, da Efeso, è noto per i suoi aforismi enigmatici e per il concetto di lògos, che rappresenta l'armonia nel divenire continuo della realtà.
- Eraclito contrappone il saggio, capace di comprendere la realtà profonda, alla massa degli uomini che vedono solo le apparenze.
Le origini del pensiero filosofico
Grecia, tra il VII e il VI secolo a.C. nasce una nuova forma di pensiero, legata alla tradizione sapienziale ma nello stesso tempo innovatrice. Questo movimento rappresenta le radici della nascita della filosofi a in senso stretto, che avviene con Socrate e con Platone; per tale ragione gli esponenti di queste nuove forme di pensiero sono convenzionalmente detti “presocratici”. Abbiamo molte difficoltà a ricostruire il loro pensiero poiché delle loro opere ci sono pervenuti soltanto frammenti e testimonianze indirette.
I fisiologi ionici e l'archè
Le prime tracce del pensiero filosofico si trovano a Mileto, nella Ionia (attuale Turchia), dove si inizia a indagare la natura, la physis. Per questa ragione Aristotele definisce i pensatori ionici “fisiologi”: essi ricercano i principi in grado di spiegare l’origine e lo sviluppo dei fenomeni naturali. Il primo tra questi è Talete, che individua il principio, ovvero l’archè, di tutte le cose nell’acqua. Seguono Anassimandro, che indica come origine il principio dell’“illimitato”, l’àpeiron, e Anassimene, che identifica tale principio con l’aria.
Eraclito e il lògos
A Efeso, vive Eraclito, chiamato l’oscuro per la sua scelta di esprimersi attraverso brevi ed enigmatici aforismi. Il suo pensiero ha un taglio decisamente aristocratico: egli contrappone la figura solitaria del saggio, che è “sveglio”, cioè capace di conoscere la realtà nella sua dimensione più profonda e autentica, alla moltitudine degli uomini, i “dormienti”, che invece si basano solo sulle apparenze. Il saggio è in grado infatti di riconoscere l’armonia insita nel continuo divenire della realtà (espresso dalla formula pànta rèi), prodotto dall’incessante contrasto tra opposti. Il lògos (discorso, legge) è infatti la radice ultima delle cose che solo il saggio, ossia il vero filosofo, riesce a cogliere. Il lògos eracliteo, sul piano fisico, trova la propria immagine nel fuoco, in cui vita e morte si compenetrano incessantemente.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini del pensiero filosofico in Grecia?
- Chi sono i fisiologi ionici e qual è il loro contributo al pensiero filosofico?
- Come si caratterizza il pensiero di Eraclito e qual è il ruolo del lògos?
Il pensiero filosofico in Grecia nasce tra il VII e il VI secolo a.C., legato alla tradizione sapienziale ma innovativo, rappresentando le radici della filosofia con Socrate e Platone. Gli esponenti di queste nuove forme di pensiero sono detti “presocratici”.
I fisiologi ionici, come Talete, Anassimandro e Anassimene, sono pensatori di Mileto che indagano la natura cercando l'archè, il principio di tutte le cose. Talete individua l'acqua come archè, Anassimandro l'àpeiron e Anassimene l'aria.
Eraclito, noto per i suoi aforismi enigmatici, contrappone il saggio, capace di cogliere la realtà profonda, alla moltitudine che si basa sulle apparenze. Il lògos è la radice ultima delle cose, riconosciuta solo dal vero filosofo, e si manifesta nel fuoco, simbolo del continuo divenire.